Come previsto Tim, nell’ambito delle attività propedeutiche alla cessione di NetCo a KKR, e in seguito alla firma del contratto di transazione con Optics BidCo – controllata da da KKR – ha comunicato questa mattina prima dell’apertura di borsa di aver ricevuto il via libera all’esecuzione dell’operazione medesima ai fini della normativa Golden Power. Il titolo in mattinata guadagnava il 2,43% a 29 centesimi.
Il provvedimento autorizzativo, con il quale il Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali nella sola forma delle prescrizioni, ha fatto propri gli impegni presentati nel corso del procedimento.
“Si tratta di impegni ritenuti dal Governo pienamente idonei a garantirne la tutela degli interessi strategici connessi agli asset oggetto dell’operazione”, si legge nella nota aziendale.
A stretto giro anche Palazzo Chigi ha commentato la situazione con una nota: “Il via libera con prescrizioni da parte del Governo italiano alla vendita della rete Tim al fondo infrastrutturale statunitense Kkr rappresenta un ulteriore e fondamentale step nell’operazione di acquisizione di NetCo (società che detiene sostanzialmente tutte le infrastrutture di rete fissa di Tim), a tutela dell’interesse nazionale e a garanzia del controllo statale sugli asset strategici della rete primaria di telecomunicazione”, si legge in una nota.
Palazzo Chigi: ‘Ruolo del Governo nelle scelte strategiche’
Si prevede, fa sapere Palazzo Chigi, “un ruolo del Governo nella definizione delle scelte strategiche, vengono assicurati tutti i presidi essenziali e garantita la supervisione allo Stato di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, la difesa e la strategicità della rete e dei relativi asset. La delibera del Consiglio dei ministri – inoltre – recepisce nelle prescrizioni gli impegni che le parti hanno assunto a cominciare dalla creazione dell’organizzazione di sicurezza, dalla nomina del preposto di cittadinanza italiana, dalla competenza esclusiva su tutte le questioni incidenti sugli asset strategici, dal mantenimento in Italia delle attività di ricerca e manutenzione, e dal monitoraggio”.
A questo punto, resta da espletare la procedura di notifica dell’operazione alla Commissione Ue, che kkr vorrebbe chiudere entro gennaio.
Su un binario parallelo procede la causa legale intentata da Vivendi sulla legittimità della decisione del Cda di cedere la NetCo senza passare attraverso l’assemblea. L’udienza è attesa non prima di aprile, ma la causa non blocca l’operazione che va avanti sul suo binario.
Giovedì il Cda sul rinnovo del board
Nel frattempo, entra nel vivo la procedura per la messa a punto di una lista del cda per il rinnovo del board di Tim. Giovedì, sul tavolo del consiglio di amministrazione, ci sarà, il regolamento da seguire. Secondo alcune fonti interpellate da Radiocor, Massimo Sarmi, già consigliere di Tim, è uno dei nomi che circola per la presidenza, al posto di Salvatore Rossi che, a differenza dell’ad Pietro Labriola, non ha dato disponibilità a ricandidarsi; Sarmi assumerebbe la carica come membro più anziano del board, in attesa poi di diventare presidente, come già circolato, di Netco, la società della rete di Tim, una volta completato scorporo e vendita del network a Kkr. C’è poi da stabilire il numero dei membri del board, che potrebbero diminuire da 15 a 9.
Tim: Misiani (Pd) ‘Governo consegna asset a privato estero, renda conto in Parlamento’
“Il governo Meloni ha autorizzato la cessione della rete TIM al fondo infrastrutturale americano KKR, rinunciando all’attivazione del golden power. È una decisione di enorme portata, che consegna ad un soggetto privato estero il controllo della rete di telecomunicazioni, un asset strategico di fondamentale importanza per l’Italia. È indispensabile che il governo renda conto al più presto di fronte al Parlamento sui termini dell’operazione, a partire dagli strumenti previsti per tutelare gli interessi nazionali e su come si intende salvaguardare i livelli occupazionali e gli investimenti sulla rete”. Così Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd, su twitter.
Tim: Patuanelli (M5S) ‘Governo sta svendendo asset nazionali, cade ennesimo velo’
“Nei piani del Governo c’è una maxi opera di privatizzazioni volta a recuperare decine di miliardi di euro svendendo tutto il vendibile. Oggi è il turno della rete di telecomunicazioni, ceduta al fondo americano Kkr. Ricordo molto bene quando, mentre si stava costruendo il progetto di rete unica sul modello Terna, Giorgia Meloni ci attaccava perché stavamo, secondo lei, svendendo gli asset nazionali. Cosa, ovviamente, non vera. Ora, passati al Governo dopo gli anni tuonanti dell’opposizione nei quali hanno racimolato ogni voto possibile, cade l’ennesimo velo”. Così Stefano Patuanelli (M5S), su Facebook.
“La leader di Fratelli d’Italia solo nell’agosto del 2022 diceva: ‘Seguire esempio di tutte le grandi democrazie occidentali a garanzia della sicurezza nazionale. Un’infrastruttura strategica non può essere lasciata in mano ai privati, soprattutto se stranieri’. Questo Governo di destra-centro è ormai avviluppato nel tentativo, molto ben riuscito, di smentire tutto ciò che hanno propagandato. Svendita asset nazionale, rimozione di ogni incentivo alle imprese, accettazione di un Patto di Stabilità europeo penalizzante, crescita ormai certificata allo zero virgola”.
“È una combinazione micidiale per il Paese, il Governo non gioca ad alcun tavolo internazionale se non in maniera remissiva, accondiscendente, con la sindrome dell’ultimo della classe. Questo è un Governo eterodiretto che non tutela gli interessi nazionali, ormai non c’è più alcun dubbio”, conclude.
Tim: Pellegrini (M5S), ‘Gravissima cessione rete tlc all’estero, sovranisti genuflessi’
”Il M5S lo aveva denunciato immediatamente. Purtroppo siamo arrivati alla gravissima decisione del Governo Meloni di autorizzare la cessione della rete di telecomunicazioni da parte di Tim a un veicolo partecipato dal fondo americano Kkr in compagnia del fondo sovrano di Abu Dhabi. I sedicenti sovranisti, che hanno speculato in campagna elettorale sul patriottismo economico e sulla difesa delle infrastrutture italiane, si sono quindi genuflessi per l’ennesima volta di fronte ai desideri di alcuni poteri economico-finanziari ubicati all’estero, di fatto cedendo un asset a dir poco strategico come la rete di telecomunicazioni”. Così Marco Pellegrini (M5S), componente della Commissione difesa della Camera e del Copasir.
“La nuova società che deterrà la rete, vedrà lo Stato italiano messo all’angolo con uno striminzito 20% – continua – mentre il veicolo estero partirà dal 65% con la concreta possibilità di salire intorno al 73-75%. Nella nuova società della rete, infatti, Kkr potrà conferire anche la sua partecipazione in FiberCop, la società della rete secondaria già costituita all’epoca dagli americani con Tim. Nel pacchetto di cui è stata autorizzata la cessione, al momento, è compresa anche Sparkle, la società degli strategici cavi sottomarini”.
“Siamo di fronte a una catastrofica ritirata dei patrioti alla vaccinara da uno degli asset più importanti per lo sviluppo tecnologico e la sicurezza dello Stato. E’ un gravissimo regalo della rete di telecomunicazioni all’estero, un regalo che polverizza anni di ipocrita narrazione sovranista. La subalternità totale del Governo Meloni ai poteri forti esteri rischia di svendere pezzetti di Italia neanche fossimo tra le bancarelle di un mercato”, conclude.