Tim potrebbe tagliare fino a 2mila posti in Italia quest’anno, nel quadro di un piano di prepensionamenti che sarebbe in discussione con i sindacati. Secondo La Reuters, Tim ne avrebbe parlato oggi con i sindacati, in vista di una riduzione del personale che oggi come oggi conta un totale di 42mila dipendenti in Italia.
I prepensionamenti rientrerebbero in un più ampio piano destinato a diminuire di circa 9mila effettivi il personale entro il 2030.
L’operatore, pesantemente indebitato, sta cercando di riorganizzare le sue attività su cui pesa la pressante guerra dei prezzi sul mercato domestico.
Tim ha lanciato ufficialmente un’asta la scorsa settimana per la vendita della società della rete e della società dei cavi sottomarini Sparkle.
In lizza ci sono da una parte il fondo americano KKR e dall’altra il tandem CDP-Macquarie. Entrambi i pretendenti sono stati chiamati a rivedere al rialzo le offerte non vincolanti presentate e rispedite al mittente dal Cda che si aggirano entrambe intorno ai 18 miliardi di euro. Troppo poco rispetto alle valutazioni del primo azionista Vivendi, che ha fissato a 31 miliardi il prezzo minimo per la rete Tim. C’è tempo fino al 18 aprile per i rilanci. Secondo voci di mercato, un negoziato potrebbe partire ad un prezzo non inferiore a 27 miliardi.