Tim ha fatto sapere di aver realizzato, nel primo trimestre dell’anno, una perdita di 689 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai 204 milioni al 31 marzo 2022. “I risultati del primo trimestre, durante il quale è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l’accelerazione dello sviluppo di Tim Brasil, sono pienamente in linea con i target per l’esercizio 2023 che sono stati comunicati al mercato lo scorso febbraio”, si legge nella nota della società.
Perdite e ricavi in crescita
Sull’aumento delle perdite, superiori alle attese, pesano 427 milioni di spese non ricorrenti del piano aziendale di uscite volontarie, che quest’anno prevede 2mila unità in uscita.
I ricavi ammontano a 3,85 miliardi in aumento del 4,3% da 3,64 miliardi dello stesso periodo del 2022 trainati soprattutto dalle attività brasiliane che hanno totalizzato un aumento del 19% dei ricavi.
In forte miglioramento l’EBITDA di Gruppo, che segna una crescita del 3,8% attestandosi a 1,5 miliardi.
L’indebitamento finanziario netto ammonta a 25,82 miliardi, ancora in crescita di 500 milioni rispetto a 25,36 miliardi del primo trimestre 2022.
Business Unit Domestic in miglioramento
Tim intende tornare quest’anno a crescere sul mercato italiano, per la prima volta in sei anni, aveva assicurato l’ad Pietro Labriola a metà febbraio. “Nel primo trimestre la Business Unit Domestic registra un ulteriore miglioramento del trend dei ricavi totali che ammontano a 2,8 miliardi di euro (-0,2% YoY rispetto a -1,6% YoY nel trimestre precedente), mentre i ricavi da servizi sono pari a 2,6 miliardi di euro (-2,4% YoY rispetto a -1,5% YoY nel trimestre precedente), performance sulla quale ha pesato l’eliminazione dei contributi di attivazione per la maggior parte delle offerte di linea fissa. TIM Brasil segna una crescita del 19,3% YoY sia dei ricavi totali sia dei ricavi da servizi che ammontano a 1,0 miliardo di euro”, si legge nella nota.
“I risultati del primo trimestre, durante il quale è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l’accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil, sono pienamente in linea con i target per l’esercizio 2023 comunicati al mercato lo scorso febbraio”, sottolinea TIM nella nota dei conti.
Nuova deadline al 9 giugno per rilanci su NetCo
Il Cda di TIM giovedì scorso ha chiesto alla CDP insieme a Macquarie e al fondo di investimento americano KKR di rivedere entro il 9 giugno, ancora una volta al rialzo le loro offerte concorrenti per l’acquisizione della sua rete fissa.
Rilanciando KKR e CDP, Pietro Labriola si è di fatto espresso in senso opposto rispetto a Vivendi, che era invece favorevole a un netto stop delle trattative, giudicando le offerte largamente insufficienti rispetto al prezzo di 31 miliardi fissato dai francesi.
La CDP ha proposto 19,3 miliardi di euro contro circa 18 miliardi di euro offerti in una prima offerta, mentre Kkr ha avanzato una proposta di 21 miliardi di euro, dopo i 20 miliardi offerti un primo tempo.
Il Ministero dell’Economia italiano ha poi fatto trapelare di essere pronto a sostenere un’eventuale offerta congiunta di CDP, associata al fondo di investimento Macquarie, e KKR.
Un’offerta congiunta più alta potrebbe aiutare a sbloccare lo stallo?