Tutto da rifare sul coinvestimento in fibra di Tim. Agcom, nella seduta odierna del Consiglio, ha preso atto della “decisione unilaterale di TIM di modificare la proposta di impegni di co-investimento sulle reti ad altissima capacità con la previsione di un meccanismo di indicizzazione dei prezzi, per tener conto dell’inflazione”. Una nuova proposta che di fatto supera e manda a monte tutto il lavoro fin qui svolto dall’Autorità sulla proposta originaria, e costringe a ricominciare daccapo l’iter, con l’esame del provvedimento, ritirando altresì la proposta approvata con il vecchio schema lo scorso 7 aprile e inviata all’esame della Commissione Ue. Curiosamente, il commissario Elisa Giomi, che il 7 aprile si era espressa contro l’invio della notifica alla Commissione Ue, oggi dopo il ritiro della stessa da parte dell’Autorità si è espressa contro questa decisione apparentemente in linea con la sua posizione originaria.
La modifica di Tim è sostanziale
La modifica operata da Tim, secondo gli approfondimenti degli uffici, “appare destinata ad incidere significativamente sull’intero schema tariffario dell’Offerta di co-investimento, in quanto introduce un sistema di prezzi variabili nel tempo rispetto allo schema di prezzi costanti previsto dell’Offerta presentata in data 22 dicembre 2021. Tale circostanza, rende necessarie nuove valutazioni di merito da parte dell’Autorità e impedisce l’ulteriore prosecuzione dell’attuale fase di consultazione europea”.
Lo scrive l’Autorità in una nota, precisando appunto che lo scorso 7 aprile, aveva formulato, ad esito della consultazione pubblica con i soggetti interessati, le proprie valutazioni conclusive sulla proposta di Impegni notificata dall’operatore TIM ai sensi degli articoli 76 e 79 del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche e, conseguentemente, avviato la fase di consultazione della Commissione europea per acquisire il parere di competenza, necessario per l’adozione del provvedimento finale.
Ritirata la proposta inviata alla Commissione Ue
“Il Consiglio dell’Autorità, per garantire adeguata trasparenza nei confronti delle Istituzioni europee e del mercato, ha disposto (a maggioranza, con voto contrario della Commissaria Giomi) il ritiro del proprio schema di provvedimento trasmesso alla Commissione e ha dato mandato ai propri uffici di procedere con i necessari approfondimenti istruttori. Tali approfondimenti implicano nuove e ulteriori interlocuzioni con TIM e con tutti gli operatori interessati, nei modi e nei tempi previsti dal Codice, per valutare la conformità del nuovo sistema di prezzi con i criteri previsti dal citato articolo 76”.
Una volta ricevuta l’offerta da TIM, l’Autorità riavvierà tempestivamente l’iter del co-investimento.
Time-out sul coinvestimento dopo il memorandum sulla rete unica
L’ulteriore sviluppo consente alle parti coinvolte di prendere tempo, anche perché il quadro è oggettivamente cambiato da aprile ad oggi, con la firma il 30 maggio scorso del memorandum non vincolante sulla rete unica fra Tim, Open Fiber, CDP e i fondi KKR e Macquarie sul progetto di rete unica da formalizzare entro la fine di ottobre.
Botta e risposta in Agcom
Nei giorni scorsi, dopo il memorandum fra Tim, Open Fiber e Cdp sulla rete unica, era stata la commissaria Agcom Elisa Giomi a rompere il fronte compatto del consiglio Agcom in tema di coinvestimento: “Mentre AgCom era impegnata ad approvare il coinvestimento, TIM e Open Fiber raggiungevano accordi per condividere, fuori dall’art. 76 del codice europeo delle comunicazioni elettroniche, le infrastrutture di rete”, ha dichiarato lo scorso primo giugno la Commissaria Elisa Giomi a margine delle notizie di stampa che vedono i due “ex” concorrenti fissare le condizioni preliminari per realizzare la società monopolista che disporrà di un’unica infrastruttura di rete di telecomunicazioni in Italia.
“A distanza di quasi due mesi dall’approvazione di AgCom dello schema finale dell’offerta di coinvestimento – aveva proseguito Giomi – si sta verificando quanto avevo precedentemente segnalato: il mercato detta le regole e il coinvestimento reale prende forma fuori dalle competenze del regolatore di settore”.
A stretto giro, era giunta la nota del presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella, che aveva preso le distanze dalle dichiarazioni del commissario Giomi.
“La questione delle proposte avanzate da Tim in materia di coinvestimento sulle reti ad alta capacità è pendente davanti al Consiglio ed è in atto un approfondimento giuridico. Nulla è stato deciso”. Così Giacomo Lasorella, presidente dell’Autorità per le comunicazioni, in una nota. La proposta di Tim, su cui Agcom aveva dato via libera, era stata notificata dall’Autorità a Bruxelles poco prima della richiesta della società guidata da Pietro Labriola di alzare i prezzi, agganciandoli all’inflazione.
Intanto, c’era stata, la domenica precedente, la firma del memorandum of understanding sulla rete unica, il primo passo per combinare gli asset di rete di Tim con Open Fiber. “Il ruolo istituzionale di regolatore impone riservatezza e cautela, a maggior ragione prima di assumere le decisioni e pertanto – ha proseguito Lasorella – prendo le distanze da dichiarazioni e ricostruzioni unilaterali, rese, tra l’altro, a mercati aperti, su società quotate in Borsa, richiamando gli obblighi imposti dalla legge e dal codice etico dell’Autorità”.
Ma oggi il Consiglio di fatto rimandato tutto alla casella di partenza.
Ma che succede in Agcom?
Resta da capire la decisione del commissario Elisa Giomi, che allorquando Agcom ha presentato il documento alla Ue si era detta contraria.
Ora, invece, che Agcom vota per il ritiro Giomi vota contro.
Non si capisce.
Giomi (Agcom): ‘Coinvestimento Tim non modificabile, mio voto contrario al ritiro della notifica’
“Oggi come componente del Collegio di AgCom ho espresso il mio voto contrario alla richiesta di ritiro della notifica alla Commissione europea dell’offerta di coinvestimento di Tim” dichiara la Commissaria Giomi al termine della seduta.
“Ritengo che lo schema già approvato dall’Autorità il 7 aprile scorso non possa in alcun modo essere rimesso in discussione da nessuno dei coinvestitori, quindi nemmeno da Tim, poiché l’approvazione dell’Autorità ha reso vincolanti gli impegni per tutti i partecipanti”, ha proseguito.
“L’Autorità poteva e doveva rigettare questa ‘decisione unilaterale’ di Tim” precisa Giomi che sottolinea come “l’Autorità non possa essere un soggetto che prende atto passivamente delle decisioni di imprese regolate, in particolare se tali decisioni possono avere un impatto sulla concorrenza e sui consumatori che è chiamata a tutelare. Il ritiro della notifica presso la Commissione europea è una vera e propria abdicazione al ruolo e alle prerogative dell’Autorità” ha concluso la Commissaria Giomi.
C’è da dire che il 7 aprile scorso Giomi si era detta contraria a notificare la decisione dell’Autorità alla Commissione Ue per la sopraggiunta firma del memorandum fra Tim, Open Fiber e Cdp sulla rete unica. Cosa è cambiato, nel merito, da allora? Perché il commissario ha cambiato idea?