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Tim, spin-off dei 23 data center e quotazione in Borsa entro la prima metà del 2020

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Telecom Italia (Tim) valuta l’idea di scorporare entro il prossimo anno e quotare in borsa le attività dei suoi data center. A rivelarlo nel pomeriggio di ieri il lancio di un giornalista di Bloomberg confermato da una fonte anonima citata da Reuters. Secondo le fonti la società guidata da Luigi Gubitosi sta prendendo in considerazione l’idea di uno spin-off come step preliminare per un’Offerta Pubblica Iniziale, che potrebbe valorizzare i 23 data center della compagnia intorno al miliardo. Le fonti del reporter dell’agenzia aggiungono inoltre che tale idea potrebbe prendere forma entro la prima metà del 2020. Nessun commento da parte della società.

In realtà il progetto sui data center era stato annunciato il 17 luglio scorso dall’Ad Gubitosi: “Tim non ha nessuna intenzione di cedere i data center, anzi, li rafforzeremo e ad ottobre presenteremo il progetto”, affermando anche che “i dati dovranno rimanere sempre in Italia”. Stando alle ultime notizie, i tempi per lo scorporo dei 23 data center per creare una nuova divisione a parte non rispetteranno il timing annunciato da Gubitosi, ora il progetto potrebbe diventare realtà entro la metà dell’anno prossimo. Una mossa che si inquadra in un contesto di razionalizzazione del portafoglio e di focus sulle attività core del gruppo Tim, che ha iniziato questo processo con la vendita della sua partecipazione in Persidera al fondo infrastrutturale italiano F2i ed EI Towers per 240 milioni di euro.

L’attenzione su Tim è tornata oggi anche per altri due temi:

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