Pesa in Borsa la doppia sanzione da 140 milioni complessivi che ha colpito Tim nel weekend. La compagnia guidata da Luigi Gubitosi ha subito la prima sanzione da 114,4 milioni venerdì da parte dell’Antitrust per il cartello sui prezzi con Wind Tre, Fastweb e Vodafone dopo la fine della fatturazione a 28 giorni. La seconda multa da 27,8 milioni per telemarketing selvaggio è arrivata sabato da parte del Garante Privacy.
Antitrust e Privacy, doppia batosta
Una doppia batosta che oggi in mattinata ha spinto il titolo al ribasso dell’1,29% a 48 centesimi, sotto la soglia psicologica dei 50 centesimi, ai minimi da agosto. Un calo, quello odierno, che si somma alla chiusura negativa di venerdì scorso (-3,69%).
E’ pur vero che nei confronti della sentenza Antitrust gli operatori faranno ricorso al Tar del Lazio, ed eventualmente si arriverà fino al Consiglio di Stato per chiudere la partita della bollettazione a 28 giorni. Ma ci vorrà tempo prima che la questione venga finalmente chiusa, magari con uno sconto.
Piove sul bagnato in Borsa
Ma nel frattempo piove sul bagnato per il titolo Tim a Piazza Affari, tanto più che all’impatto delle sanzioni annunciate si aggiunge sul mercato il timore per la conclusione, prevista entro il mese di febbraio, del procedimento Antitrust nei confronti di Tim per presunto abuso di posizione dominante nell’accesso alla rete. Un altro capitolo che potrebbe portare nuove sanzioni all’azienda.
Nuovo piano industriale l’11 marzo
Il nuovo piano industriale 2020-2022 di Tim sarà presentato l’11 marzo. Il quadro al momento vede alcuni dossier in primo piano, altri che al contrario si stanno spostando sullo sfondo. Fra questi, in primo luogo la fusione della società delle torri con Vodafone Towers in Inwit, l’operazione commerciale con Google per il Cloud e infine il dossier rete unica con Open Fiber, che al momento sembra in stand by.