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Tim, Salvatore Rossi ‘Sì a rete unica con fusione Open Fiber’

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Il presidente di Tim Salvatore Rossi partecipa al congresso della Fistel Cisl: ' una società della rete l'assunto o l'auspicio è che la società della rete sia a controllo pubblico e preveda una fusione con Open Fiber'.

“Se si fa una società della rete l’assunto o l’auspicio è che la società della rete sia a controllo pubblico e preveda una fusione con Open Fiber”. Lo ha detto il presidente di Tim, Salvatore Rossi, alla tavola rotonda organizzata dalla Fistel Cisl, aggiungendo che “non è una decisione presa perché non dipende solo da noi, ma da molti altri protagonisti della vicenda. Non c’è dubbio che vada in quella direzione sia la logica economia sia la logica politica”, ha concluso.

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Tim: Rossi, aspetto risposta Kkr da un momento all’altro

E’ imminente l’arrivo della risposta di Kkr alla lettera di chiarimenti sul piano e sui dettagli finanziari relativi alla manifestazione di interesse del fondo Usa per il 100% di Tim a 0,505 euro per azione. “Aspetto la risposta di Kkr da un momento all’altro”, ha detto a Mf Dow Jones News il presidente di Tim, Salvatore Rossi, senza fornire ulteriori dettagli.

Tim: Rossi, concretezza della svolta piano in numeri a giugno

L’amministratore delegato di Tim, “Pietro Labriola ha presentato un piano in continuità con la struttura esistente ma anche un possibile piano in discontinuità i cui dettagli si è riservato di fornire a giugno. E’ il piano sullo scorporo della rete, i servizi da un lato e la rete dall’altro ma ora sono linee guida di una strategia che a questo punto deve trovare concretezza nei numeri veri e propri a giugno”, ha aggiunto Rossi. “La svolta vera e propria, annunciata nella strategia presentata al consiglio che sarà finalizzata a giugno, prevede il superamento del modello di integrazione verticale che è stata difesa da Tim per tantissimi anni e viene difesa in ogni altro Paese del mondo dai monopolisti incumbent perché offre evidenti vantaggi a chi la possiede. Il punto è che avendo pensatoci a lungo, numeri alla mano, i vantaggi dell’integrazione verticale sono ancora presente in Inghilterra, Francia, Germania mentre in Italia si sono praticamente ridotti a zero”, ha concluso Rossi.

Tlc: Rossi; taglio prezzi senza precedenti, pesa su investimenti

“La tutela della concorrenza attuale e necessaria non si deve spingere fino al punto di sottrarre agli operatori e alle imprese le risorse per fare gli investimenti necessari ad assicurare il benessere dei consumatori futuri. Ci vuole un equilibrio tra questi due obiettivi. In Italia questo equilibrio è venuto meno. Sono 20 anni che nel mercato delle tlc in Italia, molto più che in altri Paesi avanzati del mondo, l’attività delle Autorità di regolazione si è spinta fino al punto da causare una riduzione dei prezzi senza precedenti, senza confronti nel mondo”.

Lo ha detto il presidente di Tim, Salvatore Rossi, alla tavola rotonda organizzata dalla Fistel Cisl, dell’avviso che nelle tlc “si è spinti un po’ al di la della sacrosanta tutela della concorrenza a scapito dei consumatori futuri perché si è tolta la possibilità a tutti gli operatori italiani di trovare quelle risorse necessarie ingentissime per fare investimenti tecnologici e in ricerca prima ancora che in realizzazioni concrete, prima di assicurare l’opportuno upgrading delle reti sia mobili che fisse”.

“Nelle tlc in Italia ci sono 2 mercati: mobile e fisso che devono essere concorrenziali. La concorrenza è un valore supremo e vuol dire benessere dei consumatori ma attenzione, e lo dico da ex economista, mi sono a lungo occupato della concorrenza e sono un difensore della concorrenza tutt’ora. Il concetto di concorrenza non e’ statico ma dinamico. Non c’è solo il benessere dei consumatori presenti ma anche di quelli futuri soprattutto nei mercati infrastrutturali come le tlc in cui gli investimenti sono cruciali e ingentissimi”, ha concluso. 

Tim: Rossi, difesa interesse pubblico va oltre Golden power

Il piano Tim in discontinuità è in divenire e sarà presentato a giugno: il perimetro e le eventuali società in cui Tim potrà essere separata è ancora da definire però l’interesse pubblico è molto presente e preminente e io sono sensibile alla difesa dell’interesse pubblico”. Lo ha detto Salvatore Rossi, presidente di Tim, che “è un’azienda privata con un azionista pubblico Cdp, con meno di un decimo del capitale azionario ed è un’azienda quotata e gli interessi di tutti gli azionisti di Tim vanno tenuti in grande considerazione. Al tempo stesso, però, Tim è una azienda considerata strategica per quello che fa per conto del Paese” con l’interesse pubblico connesso alla rete.

“L’interesse pubblico è sancito per legge dall’esistenza del Golden”, ma “il Governo ha molto modi per far sentire la sua voce su Tim che non è soltanto l’esercizio dello spadone Golden power. C’è anche la moral suasion e altri modi possibili attraverso cui il Governo può dialogare con l’azienda”, ha concluso. 

 Tim: portavoce Cvc, nessuna decisione presa

Il fondo inglese Cvc “analizza da tempo un possibile scenario di riassetto industriale di Tim per identificare soluzioni che favoriscano il rilancio della società nel rispetto e in linea con gli interessi di tutti gli stakeholders. Nessuna decisione è stata presa”. Così precisa all’ANSA un portavoce di Cvc dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il fondo sarebbe stato autorizzato a una due diligence sui conti della futura ServCo.

Il Sole 24 Ore riferisce di un interesse del privare equity CVC per la società dei servizi ServCo (comprendente Noovle, Olivetti, Telsy, il mobile, il business e consumer e Tim Brasil) in cui il gruppo verrà diviso in base al piano elaborato dall’a.d. Pietro Labriola (l’altra è la NetCo, società dell’infrastruttura di rete). Secondo il quotidiano, CVC guarda anche ai singoli asset della ServCo (come Tim Brasil). Il Messaggero riferisce che CVC ha ottenuto l’ok di Telecom a svolgere una due diligence ristretta ai ricavi e ai costi degli asset di ServCo.

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