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Tim rivede le stime di bilancio 2018 e il titolo piomba in Borsa

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Tim prevede un calo del 5% dell’Ebitda per il 2018, pesa la Business Unit Domestic, che secondo le stime continuerà a soffrire anche nel primo semestre 2019. Il 21 febbraio il nuovo piano industriale.

Tim rivede al ribasso le stime per il bilancio 2018, e il titolo in apertura piomba sotto la soglia dei 50 centesimi in Piazza Affari, in flessione dell’8,62% a quota 0,4805 euro per azione. Pesano i risultati preliminari per Tim che denotano un calo dell’Ebitda organico complessivo del gruppo di 8,1 miliardi di euro nel 2018, in flessione del 5% (“mid single digit”) rispetto all’anno precedente. Pesa la flessione della Business Unit Domestic, a fronte di un miglioramento della Business Unit Brasile. Lo rende noto l’azienda dopo il Cda che si è tenuto ieri, che di fatto ha certificato il mancato raggiungimento degli obiettivi aziendali prefissati.

In una nota l’azienda aggiunge che l’andamento dei ricavi è confermato, quindi stabile, mentre l’indebitamento netto è atteso intorno a 25,2 miliardi di euro, in diminuzione di 100 milioni, dopo il pagamento di 513 milioni di euro per le licenze 5G.

Il Cda ha inoltre analizzato il budget preliminare per il 2019. “Le prime stime per la Business Unit Domestic ipotizzano un andamento della performance operativa che sconta dinamiche competitive che hanno impattato l’esercizio 2018 e si prevede che influiscano anche sul 2019, in particolare sul primo semestre”, si legge nella nota. In altre parole, la pressione competitiva portata da Iliad continuerà a pesare su Tim almeno per i primi sei mesi del 2019.

Infine, il nuovo piano industriale 2019-2021 dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi sarà presentato al Cda il prossimo 21 febbraio, insieme ai risultati definitivi del bilancio 2018. Per allora si potrebbero registrare novità sulla cessione di Persidera, la società che gestisce 5 multiplex controllata da Tim (70%) e Gedi (30%).

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