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Tim ‘riparte’ da Amos Genish. Oggi il Cda sulle deleghe

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Si terrà oggi il primo Cda di Tim dopo la vittoria di Elliott su Vivendi per la maggioranza nel board. Amos Genish verso la riconferma a Ceo del gruppo. Attesa per le deleghe sulla sicurezza e Sparkle. Fulvio Conti presidente in pectore.

“Il voto espresso dall’assemblea degli azionisti venerdì scorso ci ha dato un nuovo Consiglio di Amministrazione, ma non ha mutato il cammino che abbiamo intrapreso insieme. La visione DigiTIM e il Piano industriale che abbiamo iniziato a implementare a marzo sono stati ampiamente analizzati dai nostri azionisti nelle scorse settimane e hanno ricevuto grande apprezzamento pubblico da parte di tutti”. Questo il messaggio di Amos Genish, direttore generale di Tim, in vista del Cda di oggi a Roma, il primo dopo la fresca vittoria di Elliott su Vivendi, durante la quale gli verranno conferite con ogni probabilità le deleghe di amministratore delegato. Oggi è attesa anche la nomina di Fulvio Conti a presidente.

Dopo il voto, inoltre, sottolinea ancora Genish, “ho ricevuto numerose telefonate dal top management sia di Elliott sia di Vivendi, per ribadire il loro sostegno a tutta la squadra di vertice di Tim e al nostro piano. Lo stesso sostegno lo abbiamo ricevuto anche da tutti gli altri nostri principali azionisti. Mi aspetto che il nuovo Consiglio che si riunirà per la prima volta lunedì (oggi ndr) farà lo stesso. Siamo sulla strada giusta, con il team migliore e abbiamo il pieno sostegno degli azionisti”.

Quindi, conclude Genish nella lettera al top management di Tim, “vorrei ringraziare ognuno di voi per aver mantenuto alta l’attenzione sull’implementazione del Piano industriale e per il sostegno che mi avete dimostrato. Sappiate che avete anche il mio pieno supporto. Abbiamo ancora molta strada da percorrere, e sono contento di poterla fare con ognuno di voi. Proseguiamo il cammino iniziato insieme con rinnovato impegno a lungo termine e motivazione per trasformare Tim”.

Insomma, Genish ha messo d’accordo i contendenti, Elliott lo ha già virtualmente riconfermato dopo la vittoria in assemblea di venerdì scorso, e così il manager israeliano scelto da Vivendi, finita in minoranza nel board, proseguirà al timone di Tim per mettere in atto il piano industriale 2018-2020.

Resta da capire a chi saranno affidate le deleghe sulla sicurezza, Sparkle e quelle relative agli adempimenti del “golden power”. Il presidente in pectore Fulvio Conti si confronterà questa mattina a Palazzo Chigi con il comitato per il golden power. Genish non può assumere su di sé le deleghe sulla sicurezza, perché per questo ruolo è necessario indicare un cittadino italiano in possesso del Nos (Nulla osta sicurezza). Le deleghe potrebbero essere attribuite ad un manager interno all’azienda, non è obbligatorio che siano assunte da un membro del Cda.

Intanto, nel weekend il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha risposto su Twitter ad alcune domande sull’ingresso con una quota del 4,78% di Cdp in Tim. Il voto favorevole a Elliott della Cassa Depositi e Prestiti è stato determinante per il cambio di maggioranza in Tim. “Anche in questo caso la difesa dell’italianità non c’entra. Azionisti di controllo italiani non hanno fatto bene a Tim mi pare. Interesse nazionale non è difesa della nazionalità ma difesa di asset strategici da comportamenti predatori. Da parte di chiunque”.

Vedremo nelle prossime settimane quale sarà la linea di Tim sul dossier della rete (accelerazione della societarizzazione di NetCo?) e su altri temi, fra cui l’ipotesi avanzata da Vivendi di joint venture Tim-Canal+ (già finita in stand by) e la cessione delle quote detenute in Persidera, richiesta dalla Commissione Ue (ma ora Vivendi non ha più la maggioranza in Cda).

Vedremo inoltre come si muoverà Vivendi, finita in minoranza nel board nonostante la maggioranza del 23,9% in Tim.

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