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Tim: ricavi +3,4% ne primi 9 mesi, debito sotto gli 8 miliardi. Titolo in spolvero. Cloud del PSN sopra le attese

Il mercato accoglie positivamente i conti di Tim, in miglioramento, con il titolo che in mattinata guadagna l’1,38% a quota 0,22 euro risollevandosi così dai minimi storici raggiunti ieri a 0,21 euro. Il titolo risale in modo più deciso durante la conference call, con un incremento che sale al +2,62% dopo le parole dell’ad Pietro Labriola, che non esclude dividendo a febbraio, prevede una accelerazione del calo del debito nel quarto trimestre e sottolinea la performance superiore alle attese della Business Unit Enterprise e in particolare del Piano Strategico Nazionale (PSN) che sta andando sopra le attese grazie alla migrazione sui 16 data center del gruppo da parte della PA. Il titolo accelera ancora dopo la call, con un incremento del 4,88% a 0,23 euro alle 12,20 e arrivano fino al +6% nel primo pomeriggio per decollare a +9,90% a 0,24 euro alle 16,20.

Tim ha annunciato i risultati dei primi 9 mesi dell’anno, che vedono i ricavi salire del 3,4% rispetto allo stesso periodo del precedente anno, a quota 10,7 miliardi di euro. Debito sotto gli 8 miliardi, rispetto ai 32 miliardi lordi raggiunti prima della vendita della rete a KKR. Confermata la guidance.

Sono in linea con le attese i ricavi, da luglio a settembre a quota 3,6 miliardi (+3,2%), e l’Ebitda, a 1,1 miliardi. E l’indebitamento ora è sotto gli 8 miliardi di euro, in calo di oltre 100 milioni di euro rispetto al valore immediatamente successivo al perfezionamento della cessione di Netco.

Target di debito a 7,5 miliardi entro fine anno

Entro la fine dell’anno Tim prevede di raggiungere il suo obiettivo di arrivare a 7,5 miliardi, 2,2 volte il suo Ebitda. E questo escludendo quindi ogni componente straordinaria, tra cui i 250 milioni che derivano dalla vendita di Inwit che arriveranno entro fine anno.

Perdita netta dimezzata a 509 milioni

I 9 mesi dell’anno si sono invece chiusi con ricavi totali in crescita del 3,4% a 10,7 miliardi, l’ebitda after lease in aumento dell’11,1% a 2,7 miliardi. La perdita netta si è dimezzata da 1,12 miliardi a 509 milioni. In particolare i ricavi della Business Unit Domestic (NetCo Discontinued Operations – Domestic ServCo) ammontano a 7.353 milioni di euro, in aumento di 120 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2023 (+1,7%). Sulla base di questi risultati il gruppo “conferma tutte le guidance fornite al mercato” per l’anno in corso.

Cessione di Sparkle, esclusiva scade a fine mese

Tra i dossier aperti il più importante è la cessione di Sparkle al Mef e ad Asterion, il fondo spagnolo che in Italia controlla Retelit. Le trattative in esclusiva sono in corso. Manager ed advisor sono fiduciosi di riuscire a chiudere con la presentazione di un’offerta vincolante entro la scadenza fissata a fine mese.

Vedremo. L’azienda dei cavi sottomarini è valutata intorno a 700 milioni di euro.

Tim Enterprise, ricavi in crescita del 7,7% a 787 milioni

Per unità di business, la società ha affermato che i ricavi di TIM Consumer sono rimasti invariati a 1,5 milioni di euro nel terzo trimestre, ma i ricavi della sua divisione TIM Enterprise (inclusi i servizi di connettività per grandi clienti aziendali, oltre a servizi cloud, Internet of Things e sicurezza informatica) sono aumentati del 7,7% anno su anno a 787 milioni di euro da 731 milioni di euro, guidati dall’impennata delle vendite di sicurezza informatica.

Arpu da fisso in aumento

I clienti al dettaglio dell’unità consumer domestica ridotta di TIM sono diminuiti sia nel segmento mobile che in quello fisso a 16,1 milioni e 7,2 milioni rispettivamente, in calo del 2,6% e del 4,5%, ma la società ha voluto sottolineare un ARPU più elevato nel fisso (in aumento da 27,9 a 30,1 euro) e TIMVision (+23% anno su anno), nonché un tasso di abbandono stabile. Guidance per l’anno fiscale confermata.

Sulla base delle negoziazioni nei primi nove mesi dell’anno, TIM ha anche confermato la guida per l’intero anno fornita all’inizio di quest’anno come parte del suo Piano Industriale 2024-2026, tra cui un aumento degli utili core tra l’8 e il 9 percento e una riduzione dell’indebitamento netto a circa 7,5 miliardi di euro, ovvero non più del doppio degli utili core.

Oggi invece gli avvocati di Tim e i legali del suo primo azionista Vivendi si troveranno per un’udienza in Tribunale a Milano, nel ricorso che vede i francesi opporsi alla cessione della rete a Kkr.

Conference call

Tim, Labriola: ci aspettiamo calo debito in accelerazione IV trimestre

I risultati “sono in linea e in alcuni casi superiori alle previsioni” e “per il resto dell’anno ci aspettiamo una robusta crescita” in particolare nell’Enterprise che già “ha performato meglio del mercato”.

“I ricavi e l’Ebitda sono in linea o superiori alla guidance. Ci aspettiamo che nel quarto trimestre il trend sulla riduzione del debito acceleri per arrivare a una riduzione significativa”. Lo ha detto l’ad di Tim, Pietro Labriola in occasione della call sui risultati dei nove mesi.

Tim, Labriola: 2024 anno chiave, spazio per ulteriore miglioramento

“Il 2024 anno è stato un chiave per impostare la crescita futura. La nuova Tim è operativa dopo la cessione di NetCo, con una forte performace in questi 9 mesi. Ci aspettiamo 250 mln dalla vendita della pertecipazione di Inwit e crediamo ci sia ulteriore spazio di miglioramento da confermare a fine anno, con l’aggiornamento del piano”, ha detto Labriola.

Labriola, con aggiornamento piano spazio nuovo miglioramento

Tim conferma gli obiettivi per il 2024 e potrebbe alzare l’asticella nel 2025. “Il 2024 anno è un anno chiave per impostare la crescita futura – dice l’ad Pietro Labriola – La nuova Tim è ora operativa e confermiamo la guidance per l’intero anno. C’è un ulteriore spazio di miglioramento da confermare a fine anno con l’aggiornamento del piano”.

Tim, Labriola: su Sparkle discussioni avanti secondo i piani

“Su Sparkle stiamo discutendo secondo i piani, quindi tutto sta andando avanti”. Lo ha detto l’ad di Tim Pietro Labriola, durante la call con gli analisti sui risultati dei primi nove mesi. “Abbiamo detto chiaramente che alla fine del 2025, con il piano 2025-27, dopo il primo anno della nuova Tim, avremmo avuto più spazio per dare dettagli per una eventuale remunerazione degli azionisti. Posso dire che siamo on track, c’è spazio nelle varie arie per migliorare il piano precedente. C’è spazio, siamo on track. Ci possono essere possibilità non incluse nel piano”, ha aggiunto Labriola.

Labriola, a febbraio valuteremo remunerazione soci Tim

Tim potrebbe tornare al dividendo con l’anno prossimo. “Col nuovo piano c’è spazio per migliorare in diverse aree rispetto al piano presentato quest’anno e a febbraio avremo spazio per valutare le possibilità di remunerazione per gli azionisti” ha detto l’ad Pietro Labriola agli analisti, il manager sta lavorando al nuovo piano 2024-2026.

Tim: Labriola, ‘partnership con energy provider? A marzo fare qualcosa di questo genere’

Tim è interessata a partnership con gli energy provider? “Sì, a fine marzo faremo qualcosa di questo genere”. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, in conference call con gli analisti.

Di seguito un estratto del comunicato aziendale.

RISULTATI ‘LIKE-FOR-LIKE’ NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2024

■ I ricavi totali di Gruppo ammontano a 10,7 miliardi di euro, in crescita del 3,4% anno su anno (+1,8% nel domestico a 7,4 miliardi di euro, +7,2% in Brasile a 3,3 miliardi di euro); i ricavi da servizi di Gruppo sono in crescita del 4,1% anno su anno a 10 miliardi di euro (+2,7% nel domestico a 6,8 miliardi di euro, +7,1% in Brasile a 3,2 miliardi di euro);

■ in forte crescita l’EBITDA di Gruppo, che aumenta dell’8,7% anno su anno a 3,3 miliardi di euro (+8,3% nel domestico a 1,6 miliardi di euro, +9,0% in Brasile a 1,6 miliardi di euro);

■ in forte crescita anche l’EBITDA After Lease di Gruppo, che sale dell’11,1% anno su anno a 2,7 miliardi di euro (+8,3% nel domestico a 1,5 miliardi di euro, +14,4% in Brasile a 1,3 miliardi di euro);

■ TIM Consumer ha registrato ricavi totali stabili a 4,5 miliardi di euro e ricavi da servizi pari a 4,2 miliardi di euro (+0,2% anno su anno), proseguendo nel percorso di stabilizzazione intrapreso nei trimestri precedenti. Fra i fattori a sostegno del trend si evidenziano gli effetti positivi delle attività di repricing condotte da inizio anno, il costante incremento dell’Arpu di TimVision (+23% anno su anno), la stabilità del churn e il buon andamento dei ricavi da MVNO e da roaming. In crescita anche le offerte combinate di connettività a banda larga e intrattenimento;

In crescita Cloud, Security e IoT

■ TIM Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 2,3 miliardi di euro (+5,8% anno su anno) e ricavi da servizi pari a 2,1 miliardi di euro (+8,0% anno su anno), continuando a sovraperformare il mercato di riferimento grazie alla strategia di difesa del business della connettività e alla crescita dei ricavi IT, che rappresentano il 62% del totale.
Continua, in particolare, la solida performance del Cloud (+22% anno su anno, grazie anche alla spinta del Polo Strategico Nazionale), della Security (+84% anno su anno) e dell’IoT (+27% anno su anno). In crescita del 67% anno su anno a 3,5 miliardi di euro il valore dei contratti firmati nei nove mesi;

Tim Brasil, ricavi in aumento del 7,2%

■ TIM Brasil ha registrato ricavi pari a 3,3 miliardi di euro (+7,2% anno su anno), ricavi da servizi pari a 3,2 miliardi di euro (+7,1% anno su anno) e un EBITDA pari a 1,6 miliardi di euro (+9,0% anno su anno), continuando nel percorso di crescita intrapreso nell’ultimo biennio grazie alla spinta del segmento mobile. In forte crescita anche l’EBITDA After Lease a 1,3 miliardi di euro, +14,4% anno su anno.

L’andamento positivo del Gruppo è proseguito anche nel terzo trimestre, il primo dopo il perfezionamento della cessione di NetCo.

■ I ricavi totali di Gruppo ammontano a 3,6 miliardi di euro, in crescita del 3,2% anno su anno (+2,1% nel domestico a 2,5 miliardi di euro, +6,0% in Brasile a 1 miliardo di euro); i ricavi da servizi sono in crescita del 4,3% anno su anno a 3,4 miliardi di euro (+3,6% nel domestico a 2,4 miliardi di euro, +6,0% in Brasile a 1 miliardo di euro);

Compresi gli effetti del Master Service Agreement

I ricavi di TIM Consumer e di TIM Enterprise e le relative percentuali di crescita sono indicati al netto dei rapporti tra i due ambiti e comprendono gli effetti del Master Service Agreement siglato con FiberCop e, a partire dal terzo trimestre, anche del Transitional Services Agreement.

■ in crescita l’EBITDA di Gruppo, che aumenta del 7,6% anno su anno a 1,1 miliardi di euro (+7,9% nel domestico a 0,6 miliardi di euro, +7,3% in Brasile a 0,5 miliardi di euro);

■ in crescita anche l’EBITDA After Lease di Gruppo, che sale del 7,6% anno su anno a 0,9 miliardi di euro (+7,2% nel domestico a 0,5 miliardi di euro, +8,5% in Brasile a 0,4 miliardi di euro).

Nel corso del trimestre sono inoltre proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale del perimetro domestico (“Piano di Trasformazione”, target di riduzione di oltre 0,2 miliardi nel 2024) ed è stato raggiunto circa l’80% del target previsto per l’esercizio in corso.

Debito in calo di 100 milioni dalla cessione di NetCo

L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo al 30 settembre 2024 è sceso sotto gli 8 miliardi di euro, in calo di oltre 0,1 miliardi di euro rispetto al valore immediatamente successivo al perfezionamento della cessione di NetCo.

L’evoluzione della posizione finanziaria netta attesa nell’ultimo trimestre dell’anno permetterà al Gruppo di raggiungere l’obiettivo di deleverage indicato, con un rapporto fra l’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease e l’Ebitda organico After Lease minore o uguale a 2x.

Il target non include i proventi per la cessione della partecipazione residua in INWIT, il cui closing è atteso il 29 novembre, a un prezzo di 10,43 euro per azione e con un incasso previsto di circa 250 milioni di euro.

TIM, sulla base dei risultati al 30 settembre 2024, conferma tutte le guidance fornite al mercato per l’anno in corso.

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