I punti chiave erano diversi, ma il più rilevante per il mercato unico digitale dell’Union europea era che tutti i principali motori socioeconomici, quali scuole, università, centri di ricerca, poli di trasporto, fornitori di servizi pubblici come ospedali e amministrazioni, così come le imprese basate sulle tecnologie digitali, avessero accesso a una connettività gigabit, cioè una connettività elevata che consentisse agli utenti di caricare/scaricare 1 gigabit di dati al secondo.
In queste indicazioni e in altre ancora si gettavano le fondamenta della già citata giga society, che peraltro necessita più di ogni altra cosa delle infrastrutture per la connettività 5G. La Commissione ha pensato anche a questo e ha reso noto un nuovo calendario comunitario per il lancio commerciale del 5G nell’Ue entro il 2020.
“Tutte le aree urbane e le principali strade e ferrovie dovrebbero avere una continuità di copertura delle reti 5G, la quinta generazione dei sistemi di comunicazione senza fili”, si legge nella nota relativa agli obiettivi strategici di connettività per il 2025.
“Come un obiettivo intermedio, entro il 2020 il 5G dovrebbe essere in commercio almeno in una grande città di ogni Stato membro dell’UE”.
Oggi a Torino, presso il TIM Open Lab della città, è stato illustrato il nuovo orizzonte digitale che aspetta l’Italia e l’Europa intera. Alla presenza di Amos Genish, Amministratore Delegato di TIM, e di Antonello Giacomelli, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, l’azienda ha presentato al pubblico le nuove frontiere della trasformazione digitale e le sfide alle quali imprese e istituzioni sono chiamate a rispondere velocemente per offrire servizi personalizzati e corrispondenti alle esigenze di cittadini e clienti sempre più connessi alla rete.
La terza fase della trasformazione digitale
“All’inizio si trattava di connettere fra loro le persone poi, negli anni 2000 con l’arrivo sul mercato di smartphone e tablet, l’industria si è concentrata sulla capacità di banda. Oggi dobbiamo creare la ‘società Gigabit’ basata su infrastrutture e applicazioni adeguate, che avrà un impatto positivo sia sull’economia – portando a un incremento di efficienza e produttività – sia sul nostro stile di vita”, ha dichiara Genish.
Tre i pilastri che consentiranno il cambiamento: intelligenza artificiale, realtà virtuale e robotica.
“Grazie ad essi ogni anno si registrano forti riduzioni dei costi, raddoppiando al contempo le prestazioni” e “uniti al trilione di sensori installati entro il 2025, permetteranno un’interazione continua tra persone, oggetti e l’ambiente che ci circonda”.
Un processo che darà il via a un’importante trasformazione digitale in tutti i settori e nella vita di tutti noi, ha spiegato l’ad di TIM: “Svilupperemo reti sempre più intelligenti per case ed edifici connessi, smart home, servizi di e-health ed e-education basati sulla realtà virtuale, automobili connesse e virtual shopping”.
Per raggiungere questi obiettivi sono però necessarie “reti che non si limitino a offrire capacità e copertura, ma che garantiscano alti livelli di velocità per l’utilizzo di applicazioni in tempo reale, sicurezza e affidabilità, per offrire la quality of experience in un mondo digitale”.
Alla base di ciò, accanto agli investimenti, ha ricordato Genish, “sono necessari know-how ed esperienza, e TIM è nella condizione di guidare questa trasformazione digitale anche grazie ai 4 miliardi di euro investiti”.
Durante l’incontro al TIM Open Lab sono stati inoltre presentati alcuni esempi di virtual reality e tecnologie immersive che, applicate ad esempio al turismo, permetteranno alle guide e ai visitatori di interagire in mondi virtuali pur trovandosi in due parti del mondo diverse.
Sperimentazioni anche nelle piattaforme digitali innovative per una guida più consapevole e sicura che consentiranno attraverso uno smartwatch di avere indicazioni sulle condizioni psicofisiche e comportamenti del guidatore prevenendo situazioni di rischio su strada.
Ulteriore scenario è quello relativo all’analisi dei big data e dell’intelligenza artificiale, priorità assoluta per le aziende che vorranno competere in un contesto sempre più connesso e digitale, per offrire servizi altamente segmentati come le applicazioni per il posizionamento mirato di advertising digitale, campagne di geomarketing e servizi di prossimità.
Le tecniche di intelligenza artificiale inoltre consentiranno di offrire una migliore assistenza ai clienti 24 ore su 24, con applicazioni dedicate e una messaggistica interattiva.
Applicazioni utili anche alla Pubblica Amministrazione che potrà ottimizzare per esempio la mobilità urbana e la sicurezza dei cittadini, offrendo servizi basati sulla posizione delle persone e informazioni su eventi in zona.
A Torino, a Bari e Matera e nella Repubblica di San Marino, TIM ha già avviato il progetto 5G con l’obiettivo di dare impulso alla realizzazione di una rete mobile e servizi di nuova generazione.