E’ stata fissata per il 21 maggio la prima udienza sul ricorso ordinario presentato in sede civile da Vivendi contro la vendita dalla rete di Tim a Kkr. Lo dicono due fonti legali riportate da Reuters.
Nel presentare il ricorso Vivendi aveva indicato il 22 aprile come data per la prima udienza, un giorno prima dell’assemblea ordinaria del gruppo telefonico, chiamata – tra l’altro – a rinnovare il consiglio di amministrazione.
Vivendi, principale azionista di Tim con una quota del 24%, ha contestato la decisione del Cda di Tim di cedere l’infrastruttura senza passare per un’assemblea straordinaria.
Appoggiata dall’esecutivo di Giorgia Meloni, la vendita dalla rete è l’elemento cruciale del riassetto dell’ex monopolista portato avanti dall’amministratore delegato Pietro Labriola, a caccia di una riconferma.
Al Cda di Tim del 7 marzo il nuovo piano e la lista del board
Il nuovo piano industriale 2024-2026, il primo di Tim senza più la rete, e la lista del Cda per la prossima assemblea del 23 aprile. Secondo l’Ansa, sono questi i temi all’ordine del giorno del Cda di Tim di mercoledì 7 marzo, chiamato anche ad approvare il bilancio 2023, di cui sono già stati resi noti i dati preliminari, e a convocare l’assemblea.
Il giorno successivo in un Capital market day sarà il Ceo Pietro Labriola a presentare alla comunità finanziaria gli obiettivi di quella che sarà la nuova Tim dopo la vendita, prevista entro l’estate, di Netco a Kkr.
Liberata da14 miliardi di debito e dalle regole dettate dal fatto di essere stata finora anche proprietaria della rete, l’azienda opererà come società di servizi, ServiceCo, declinata in Consumer e in Enterprise (grandi clienti e pubblica amministrazione), e tramite Tim Brasil.
Sarà Labriola a guidarla in questa nuova fase, all’interno della quale si è inserita tra l’altro l’offerta da 8 miliardi di Swisscom-Fastweb per Vodafone Italia.
La lista di maggioranza
Il nome di Pietro Labriola comparirà nella lista di maggioranza, presentata dal Cda, per il rinnovo dell’intero board all’assemblea di aprile. A fare da presidente, al posto di Salvatore Rossi, verrà candidata una donna sul cui profilo le carte restano per ora coperte.
E’ da capire se Vivendi, primo socio con il 23,7%, presenterà una propria lista. Il gruppo francese potrebbe nel caso candidare solo consiglieri indipendenti anche perché frattempo ha deconsolidato la società italiana dopo aver svalutato il pacchetto di azioni ai prezzi di mercato (0,22 euro l’una).
Proprio il 7 marzo Vivendi diffonderà i risultati 2023. C’è attesa sul mercato per gli aggiornamenti sulla decisione, annunciata a metà dicembre, di dividersi in quattro società quotabili in Borsa: la pay tv di Canal+, la pubblicità di Havas, l’editoria di Lagardere e Prisma, una holding di investimento con le partecipazioni in Universal Music e in Tim.
Da parte sua Tim è in trattative col ministero dell’Economia e delle Finanze sono aperte per la cessione di Sparkle, senza che sia stata fornita una data per chiudere, dopo che il cda di Tim ha giudicato insufficiente l’offerta da circa 750 milioni complessivi.