Entro metà del 2018, l‘Autorità per le garanzie nelle comunicazioni deciderà i nuovi rimedi per garantire apertura e neutralità della rete Telecom. Lo ha detto oggi Antonio Nicita, commissario Agcom, a margine del convegno SeltaChallange 2017 in corso a Roma.
“Stiamo facendo l‘analisi dei mercati della rete di accesso, che si è aperta a gennaio e prevediamo la conclusione a metà del 2018”, ha detto Nicita.
I vecchi rimedi, basati sul principio di ‘equivalence of input’ (cioè di parità di accesso per gli operatori alternativi garantita già a monte del processo) scadranno a fine anno.
Le opzioni sono “lasciare lo status quo, optare per una deregolamentazione in ragione del rafforzamento della concorrenza infrastrutturale, oppure rafforzare i rimedi esistenti andando verso forme di separazione funzionale più incisiva [della rete] rispetto all‘Nme, il nuovo modello di equivalence approvato l‘anno scorso”, ha spiegato.
Il garante sta quindi valutando “se le novità che ci sono state hanno bisogno di una diversa regolazione”.
In particolare “se e come il fatto che Telecom Italia è diretta e coordinata da una società estera (Vivendi) può impattare sul rispetto degli investimenti derivanti dagli obblighi del servizio universale in tema di qualità dell‘accesso. E se la dinamica concorrenziale, compresi i casi al vaglio dell‘Antitrust (bandi Infratel e FlashFiber, la joint venture di Tim con Fastweb), richiedono un aggiornamento e una modifica dei rimedi regolatori”, ha concluso Nicita.
Intanto Telecom, “ai sensi del codice di comunicazioni, può sottoporre all’Agcom il proprio piano di rafforzamento delle misure di neutralità della rete”.
Tra l’altro, la risposta dell’Agcom al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, sull’ipotesi di separazione della rete di Tim dovrebbe essere inviata in questi giorni.