La partita a poker che si gioca su Tim fra Vivendi e Elliott si giocherà il 4 maggio all’assemblea generale. Dopo le dimissioni in massa dei consiglieri in quota Vivendi, toccherà ora agli azionisti decidere quale dei due contendenti sarà il vincitore. Vivendi, che con la sua mossa a sorpresa ha rotto le uova nel paniere a Elliott, metterà quindi tutto il suo peso per guadagnare il sostegno degli azionisti.
Ma cosa ne pensano gli analisti?
Secondo Jefferies, citato oggi su Le Figaro, questa manovra mostra che Vivendi prende sul serio le critiche avanzate da Elliott per quanto riguarda la governance che esercita su Telecom Italia. Secondo la società di analisi, Vivendi ha agito in questo modo per timore di subire un’onta il 24 aprile: vittoria di Elliott e pieno sostegno degli azionisti alla revoca dei suoi rappresentanti in Consiglio. Per questo, il gruppo francese tenta di prendere tempo per convincere altri azionisti a garantire il loro sostegno. Tuttavia, secondo Jefferies “la partita non è ancora vinta e Elliott resta ben posizionato per contrastare i piani di Vivendi”.
Oddo BHF, dal canto suo, sostiene che “la manovra di Vivendi è molto fine, dal un lato perché le fa riguadagnare credibilità nei confronti di Elliott, dall’altro perché ne beneficerà dal punto di vista sul titolo a breve termine”. Insomma, per Oddo BHF la conoscenza delle assemblee generali da parte dei Vincent Bollorè dovrà vedersela con l’attivismo di Elliott e “per il momento Vivendi tiene botta”.
Un’altra lettura arriva da Berenberg, secondo cui Vivendi con il suo gioco mette Elliott con le spalle al muro. Da un lato, lo costringe a presentare un numero ben piùconsistente di candidati per aggiudicarsi la maggioranza dei posti in Cda e non più soltanto a battagliare soltanto per sei posti. D’altra parte, il fondo attivista dovrà svelare un piano strategico credibile per Tim, visto che ha pesantemente criticato il piano industriale dell’amministratore delegato Amos Genish.
Infine, secondo Liberum alla decisione di Vivendi potrebbe seguire un disimpegno completo del gruppo francese da Telecom Italia. Con il cash derivante dalla cessione stimato in circa 2,5 miliardi di euro, dalla società di analisi, Vivendi potrebbe garantirsi i mezzi supplementari per andare all’assalto di Mediaset.
In casa francese, però, si mantiene da mesi la stessa linea, vale a dire che Vivendi è un azionista di lungo periodo di Telecom Italia.