“Capisco molto l’interesse che c’è intorno alla cessione di Netco ma oggi non faremo alcun commento su questo e aspetteremo il 24 febbraio quando il cda si riunirà per prendere una decisione” sull’offerta di Kkr. Lo ha detto l’ad di Tim Pietro Labriola in conference call, prima di presentare i risultati preliminari 2022 e il nuovo piano industriale.
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Tim, ricavi annui sopra la guidance. Cresce di 3,2 miliardi il debito netto a 25,4 miliardi
Tim: passi avanti su Netco, cerca M&A per Enterprise
Il 2022 è stato “un anno di solida esecuzione nonostante venti contrari senza precedenti” ha detto Labriola, che fa il punto sulle strategie che affrontano separatamente la gestione dei diversi asset e per la rete, sottolinea, sono stati fatti “passi avanti concreti per suscitare l’interesse dei fondi internazionali e delle istituzioni italiane, un’offerta non vincolante è stata ricevuta da KKR il primo febbraio, al tavolo tecnico istituito dal Governo la discussione è ancora in corso”.
“I traguardi di roll-out del Pnrr sono stati raggiunti: il 104% e il 148% di “Italia 1Giga” e obiettivo “backhauling 5G” per il 2022 mentre in un’intervista a La Stampa fa notare che, accettando l’offerta di Kkr, il tempo per una rete separata “probabilmente avrebbe una velocità maggiore dal punto di vista Antitrust rispetto a Cdp, se decidesse di dar vita alla rete unica con Open Fiber”.
Per la business unit Consumer l’obiettivo è il turnaround, usando anche alcuni strumenti di contesto come la riduzione dell’Iva, la qualificazione delle società di tlc come energivore con le conseguenti agevolazioni fiscali, rilascio di quelle che sono oggi le limitazioni più stringenti sulle emissioni, introduzione di misure per ottenere una più equa redistribuzione dei costi e finanziari, arricchendo ulteriormente il portafoglio di servizi, anche attraverso servizi chiave “oltre il core”, partnership per la creazione di valore e insourcing di servizi professionali.
Per il Brasile e per Tim Enterprise cercherà di “creare opzioni e opportunità per operazioni di M&A e deleverage”. La controllata latino americana è “attualmente sottovalutata, esiste la possibilità di un rialzo significativo (il target price è maggiore del 40% rispetto al prezzo delle azioni)” si legge nelle slide di presentazione. (ANSA).
Tim: Labriola, Governo affronta attivamente problemi tlc
“Il governo sta affrontando attivamente le problematiche” delle tlc, ha detto Labriola elencando le varie misure di cui si sta discutendo, dalla revisione dei prezzi di rame e fibra, al taglio dell’Iva, fino ai benefici fiscali previsti per le aziende energivore da estendere anche agli operatori di tlc.
Tim, Labriola: più credibili di un anno fa, fiducia da mercato
“Oggi riteniamo che Tim sia più credibile rispetto a un anno fa e vogliamo continuare a riconquistare la fiducia degli investitori. Il successo del collocamento del bond a gennaio, pari a due volte e mezza l’offerta, vuol dire che il mercato inizia a credere nella nostra azienda. Si tratta di un risultato importante e continueremo ad insistere”, ha aggiunto Labriola.
Tim, Labriola: migrazione da rame, ora più alta quota mercato Ftth
“E’ in corso la migrazione dal rame alla fibra con Tim che ora ha la più alta quota di mercato nell’Ftth. Era esattamente il contrario un anno fa e nel frattempo stiamo ristrutturando la nostra base costi”, ha sottolineato.
Tim: Labriola, vendita rete scatenerà effetto domino in tlc
“Per avere un deleverage (riduzione del debito, ndr) efficace è ovvio che ci dovranno essere operazioni straordinarie, non è solo ‘smantellamento del debito’ ma un’opzione strategica, il mercato vedrà una concentrazione e per essere pronti bisogna migliorare la condizione del debito”. Lo ribadisce, rispondendo alle domande degli analisti l’ad di Tim. “Nei tre anni del piano succederà sicuramente qualcosa – aggiunge Labriola – in caso di una vendita della rete scatenerà un effetto domino”.
Tim, Labriola: taglio debito per un eventuale consolidamento
“Per avare un deleveraging efficace è ovvio che ci dovranno essere delle operazioni straordinarie. Non è solo questione di smantellamento del debito. Si tratta proprio di un’opzione strategica”. Lo ha detto l’ad di Tim rispondendo a una domanda degli analisti sui risultati del 2022 e il piano triennale. “Questo è un mercato – ha aggiunto – che vedrà una concentrazione dei player e per essere pronti dobbiamo migliorare le condizioni dell’indebitamento. Questo fa parte delle discussioni in corso. E’ chiaro che tutte le opzioni presentate durante il Capital market day sono esaminate e stiamo cercando di affrontarle a mente aperta. E’ una cosa che diciamo sin dall’inizio del 2022. Se tornassimo a marzo 2022 abbiamo detto che dobbiamo darci da fare per migliorare le operation e ridurre in maniera sostanziale il debito se voglia operare in maniera eccellente”.
In precedenza Labriola aveva spiegato come il gruppo sia pronto a “opzioni strategiche per ridurre la leva finaziaria del gruppo per essere pronti a un eventuale consolidamento del mercato pur mantenenendo una disciplina finanziaria”.
Tim, Labriola: Con Dazn impatto migliore nel 2025
Con “Dazn ci saranno dei miglioramenti a partire dal 2024 ma soltanto per una parte dell’anno perché i campionati si concluderanno a giugno mentre nel 2025 ci sarà un impatto migliore” sui conti di Tim.
Lo ha detto l’ad di Tim, Pietro Labriola, nella call con gli analisti. “Noi continueremo a vendere il calcio ma con un approccio diverso cioe’ non vogliamo prendere impegni di qualsiasi genere perché tutti saranno più o meno in grado di vendere il calcio con l’approccio tradizionale con un margine sulla vendita”, ha concluso.
Tim: Labriola, ‘quota minoranza rete non sembra opzione valida’
“Strategicamente e industrialmente mantenere una quota di minoranza” nella rete “non sembra essere una opzione valida“. Così l’Ad di Tim Pietro Labriola in conferenza stampa aggiungendo che comunque dipende dalla negoziazione.
“In termini antitrust – osserva l’Ad- qual è il vantaggio di mantenere una quota di minoranza nella rete?”. E’ il quesito da porsi, dice “perchè dovrei spogliarmi di ogni tipo di diritto di veto o di voto, divento una partecipazione finanziaria. In quel caso ha senso solo se tu immagini che da questa partecipazione un domani ci possa essere un upside quindi dipende dalla negoziazione”, ma “sono temi che vanno affrontati nelle sedi corrette”, conclude.