Sulla rete “come detto in una intervista su ‘Repubblica’ con il rappresentante di Cdp Pierpaolo Di Stefano responsabile di questa trattativa (ad di Cdp Equity ndr) le cose stanno procedendo, il contesto politico non blocca l’attività, si ritiene che una unica rete sia lo scenario migliore per tutte le parti quindi si cercherà di fare una offerta non vincolante inizialmente, poi vincolante in seconda battuta. Le società poi faranno le valutazioni sulla base dell’offerta”. Così l’amministratore delegato di Tim Pietro Labriola in conference call con gli analisti sui risultati al 30 giugno del gruppo. “Non sono dichiarazioni di Pietro Labriola o di Tim, ma di Cassa Depositi e Prestiti” ha precisato.
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Tim: Labriola, miglioramento guidance spinto da domestico
Tim ha migliorato le stime per il 2022 sulla redditività e l’ad Pietro Labriola fa intendere che ci sono altri margini di miglioramento. “Chiariamo, il miglioramento della guidance è spinto dal miglioramento dell’ebitda domestico” risponde agli analisti e “non considera il nuovo contratto Dazn, non considera nessun miglioramento dei costi”.
Tim: Labriola, ‘aspettiamo nuovo piano per eventuale rialzo stime 2023’
“Sulla base del miglioramento della guidance per il 2022 dovrei aggiornare la guidance 2023-2024 ma quello che stiamo facendo é mantenere un atteggiamento conservativo” a causa “dell’attuale contesto macroeconomico” tra inflazione e protrarsi del conflitto in Ucraina. Così l’Ad di Tim Pietro Labriola in conference call chiarisce che l’azienda alla luce dei dati del primo semestre ha migliorato i target dell’ebitda per il 2022, ma ha scelto di confermare gli obiettivi 2023 e 2024 e attendere la preparazione del nuovo piano “per fare tutte queste valutazioni”.
Tim: Labriola, più player interessati a Enterprise
“Ci sono tutta una serie di player che hanno espresso interesse per Tim Enterprise”. Lo ha detto l’ad di Tim Pietro Labriola durante la conference call rispondendo a una domanda sull’offerta di Cvc Capital per una quota di minoranza di Tim Enterprise.
Tim: Schiavo, soltanto Enterprise copre gamma completa servizi
“Siamo l’unica piattaforma nel Paese e probabilmente in Europa che copre l’intera gamma di prodotti e servizi”. E’ questo, dice agli analisti Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer di Tim, che fa la differenza tra la business unit Enterprise di Tim e gli altri competitor.
“Abbiamo un’offerta forte sulla connettività, 16 data center con capacità illimitata, solide partnership con tutti i principali attori a livello globale”, ha detto il manager. Il cloud, in particolare, è “un asset unico per il Paese” e su questo fronte TIM Enterprise ha “una ripartizione molto equilibrata dei ricavi nell’infrastruttura e nelle applicazioni cloud”, con il giro d’affari del settore “che sta crescendo del 62% su base annua”.
“Siamo un ‘animale peculiare’ – aggiunge Labriola a cui gli analisti chiedono di spiegare perché i competitor non hanno risultati così buoni – abbiamo una situazione molto diversa: il 51% dei nostri proventi vengono dall’Ict, gli unici con 16 data center e il 50% dei proventi arriva dall’ amministrazione pubblica”.
Tim Enterprise, ricavi da servizi +9% grazie al business cloud (+62%)
Tim Enterprise che mette assieme Noovle, Olivetti e Telsy, ha realizzato ricavi da servizi in aumento di circa il 9% su anno, grazie alla crescita del business cloud (+62%).
Riguardo al Pnrr, ricorda la nota, Tim si e’ vista assegnare quote rilevanti in tutte le gare pubbliche relative allo sviluppo delle infrastrutture fissa e mobile, in particolare: tutti i lotti della gara ‘5G Backhauling’ per la rilegatura in fibra di 11 mila siti mobili; sette lotti della gara ‘Italia 1 Giga’, corrispondenti a 1,2 milioni di unita’ immobiliari da coprire in fibra nelle aree grigie entro il 2026; quattro lotti della gara ‘Connected Schools’ per la copertura in fibra e la fornitura di connettività a circa 5.900 scuole; due lotti della gara ‘Connected Healthcare’ per la copertura in fibra e la fornitura di connettività a circa 3.100 istituti sanitari.
Tim: Labriola, in Europa nuova visione su consolidamento Tlc
Il piano Rete Unica che Tim sta discutendo con Cdp e gli altri soci è stato condiviso con l’Antitrust europeo solo in termini generali ma ‘il vento sta cambiando’, è la sensazione che trasmette l’ad di Tim Pietro Labriola. “La discussione con l’antitrust è solo generale, perché non abbiamo tutti i dettagli per parlarne ma c’è una nuova visione in Europa – dice agli analisti il manager – diversa sul consolidamento del mercato delle tlc”. “Quello successo in Spagna sarà una sorta di test” aggiunge riferendosi alla fusione tra Orange e MAsMovil. che la settimana scorsa hanno annunciato la chiusura della loro fusione per creare la più grande società di telecomunicazioni spagnola per numero di clienti di telefonia mobile e banda larga, unendo il secondo e il quarto operatore del mercato nel paese. L’operazione è al vaglio della Commssione Ue.
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