Governance

Tim: la lista del Cda vince l’assemblea, Figari nuova presidente. Confermato l’ad Labriola

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Il Cda uscente vince in assemblea, confermato al timone l'ad Pietro Labriola che porterà avanti il progetto di cessione di NetCo.

Come previsto dopo la notizia dell’astensione di Vivendi, la lista del Cda uscente di Tim, che riconferma alla guida Pietro Labriola, ha ottenuto la maggioranza dei voti in assemblea. Alberta Figari – dal 2021 avvocato partner dello studio Legance (dopo 26 anni passati in Clifford Chance) – è stata nominata presidente del gruppo di tlc.

Via libera anche alla riduzione dei membri del Cda a 9 dai 15 attuali: alla lista del management vanno sei posti. Due posti sono riservati al fondo Merlyn e l’ultimo al fondo attivista Bluebell.

L’amministratore delegato Pietro Labriola viene riconfermato, Giovanni Gorno Tempini, Paola Camagni, Federico Ferro Luzzi e Domitilla Benigni, indicati nella lista del Cda uscente che ha ottenuto il 48,97% dei voti in assemblea. Ad essi si affiancano Umberto Paolucci (ex Microsoft) e Stefano Siragusa (ex dg di Tim), indicati nella lista depositata da Merlyn Partners, che ha ottenuto il 2,38% dei voti, e Paola Giannotti De Ponti, della lista tratti i seguenti amministratori: depositata da Bluebell che ha ottenuto l’1,01% dei voti. 

Vivendi si astiene e fa un assist a Labriola. Ma continua la guerra legale

Il risultato odierno è stato facilitato dall’astensione di Vivendi in assemblea, che ha aperto di fatto la strada alla riconferma del Cda uscente. Un assist per la rielezione triennale del Ceo Pietro Labriola, che punta alla cessione della NetcCo al fondo americano KKR. Un piano osteggiato da Vivendi, che ha già presentato ricorso contro la decisione del cda e i Francesi non intendono tirarsi indietro su questo fronte, perché considerano illegale la decisione presa dal board e si affidano al Tribunale per contestare la vendita della rete.

Ma oggi Vivendi non ha preso posizione nella contesa fra il Cda uscente, che sostiene Pietro Labriola, e il fondo attivista Merlyn Partners, che si oppone all’attuale management, pur prevedendo di fatto anch’esso la cessione della NetCo.

Vivendi, che detiene una partecipazione del 24% in Tim, ha reso noto che continuerà a “perseguire vigorosamente” il ricorso contro la decisione dell’attuale consiglio di amministrazione del novembre 2023 di vendere NetCo a KKR per un massimo di 22 miliardi di euro. In precedenza aveva osservato che il prezzo offerto era insufficiente e che il futuro di Tim sarebbe stato insostenibile se avesse proceduto alla vendita.

Il governo italiano ha già sostenuto la vendita accettando di acquisire fino al 20% di NetCo, con il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti che ha recentemente descritto l’accordo come l’unica opzione “realistica” per garantire la sopravvivenza del gruppo gravato da un debito di circa 26 miliardi di euro.

La nota di Tim

L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM si è svolta oggi, nel rispetto delle disposizioni di cui al Decreto Legge n. 18/2020 e successive modificazioni – ovvero senza la presenza fisica dei soci – con la partecipazione di circa il 50,77% del capitale ordinario della Società.

L’Assemblea:

  • ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2023 di TIM S.p.A., che si è chiuso con una perdita netta pari a 995 milioni di euro, coperta mediante integrale utilizzo della Riserva da sovrapprezzo azioni e prelievo dalla Riserva legale (con oltre il 52% di voti favorevoli);
  • non ha approvato la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, per entrambe le sezioni (punto 2.1 dell’Ordine del Giorno con il 41,98% dei voti favorevoli, contrario il 7,84%, astenuti 50,08%; punto 2.2 dell’Ordine del Giorno con il 42,35% dei voti favorevoli, contrari 7,45% e astenuti 50,09%);
  • ha nominato un Consiglio di Amministrazione di 9 componenti per il triennio 2024-2026 (fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026), determinando in euro 1.300.000 annui lordi il compenso complessivo massimo dell’intero organo (esclusi i Consiglieri investiti di speciali cariche), la cui ripartizione verrà decisa dal nuovo Board;
  • ha nominato il nuovo Collegio Sindacale per il triennio 2024-2026 (fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026);
  • non ha approvato le modifiche al Piano di Stock Options 2022-2024 proposte dal Consiglio di Amministrazione uscente (con il 45,97% dei voti favorevoli, il 3,72% di voti contrari e il 50,21% di astenuti);
  • vista la delibera di copertura della perdita d’esercizio 2023 mediante utilizzo di riserve in parte oggetto in sospensione d’imposta, non ha approvato la proposta di riduzione delle corrispondenti poste di patrimonio netto in via definitiva, escludendone la successiva ricostituzione, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 2430 del codice civile (con il 49,81% dei voti favorevoli, lo 0,03% di contrari e il 50,1% di astenuti).

Per la nomina del Consiglio di Amministrazione la lista di maggioranza, con circa il 48,97% dei voti, è risultata quella presentata dal Consiglio di Amministrazione uscente, da cui sono stati pertanto tratti i seguenti 6 Amministratori:

1. Alberta Figari (indicata come Presidente) *

2. Pietro Labriola (indicato come Amministratore Delegato)

3. Giovanni Gorno Tempini

4. Paola Camagni*

5. Federico Ferro Luzzi*

6. Domitilla Benigni*

Dalla lista depositata da Merlyn Partners SCSp, che ha ottenuto il 2,38% dei voti, sono stati tratti i seguenti amministratori:

7. Umberto Paolucci*

8. Stefano Siragusa

Dalla lista depositata da Bluebell Capital Partners Limited, nella qualità di gestore del fondo Bluebell Equity Master Fund ICAV che ha ottenuto l’1,01% dei voti, è stata tratta la seguente candidata:

9. Paola Giannotti De Ponti*

Gli Amministratori i cui nomi sono contrassegnati con asterisco hanno dichiarato il possesso dei requisiti di indipendenza.

Quanto al Collegio Sindacale:

  • la lista presentata da Vivendi S.E. ha ottenuto il 75,39% dei voti e si è dunque qualificata come lista di maggioranza
  • la lista presentata da un gruppo di gestori di fondi e SICAV ha ottenuto oltre il 17,63% dei voti.

Il candidato indicato per primo tra i Sindaci effettivi della lista di minoranza, Francesco Fallacara, è stato nominato, ai sensi di legge e di Statuto, Presidente dell’organo di controllo.

Il Collegio Sindacale risulta dunque composto come segue:

Sindaci effettivi:

1. Francesco Fallacara – Presidente

2. Anna Doro

3. Massimo Gambini

4. Francesco Schiavone Panni

5. Mara Vanzetta

Sindaci supplenti:

1. Massimiliano Di Maria

2. Laura Fiordelisi

3. Paolo Prandi

4. Carlotta Veneziani

L’Assemblea ha fissato gli emolumenti del Collegio Sindacale in 135 mila euro lordi annui per il Presidente, 95 mila euro lordi annui per ciascun Sindaco effettivo e 15 mila euro lordi annui aggiuntivi per il Sindaco effettivo chiamato a far parte dell’Organismo di Vigilanza.

I curricula vitae di Amministratori e Sindaci sono disponibili sul sito internet della Società www.gruppotim.it, nella sezione dedicata all’odierna Assemblea.

Come per prassi, il Consiglio di Amministrazione si riunirà domani per l’accertamento dei requisiti e il conferimento delle cariche.

Dichiarazione di Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM

L’Assemblea degli Azionisti di oggi segna un importante continuità nel piano che stiamo portando avanti per proseguire sul percorso di crescita e sviluppo intrapreso con 22 mesi di performance in miglioramento e di rispetto dei target finanziari. Si tratta di una nuova tappa di un cammino che continuerà con l’obiettivo di cogliere tutte le occasioni che nasceranno dall’evoluzione del mercato.

Siamo convinti infatti della necessità di dotarci di una struttura finanziaria e di opzioni strategiche industriali più solide con una struttura più snella e focalizzata sulle aree di business. 

Nei prossimi tre anni lavoreremo per garantire una crescita duratura del Gruppo nell’interesse di tutti gli stakeholder e con l’obiettivo di valorizzarne i punti di forza. 

Presteremo quindi grande attenzione all’efficienza nei costi e soprattutto al ritorno alla generazione di valore sul mercato italiano. 

Con questi cardini puntiamo a tornare possibilmente in arco di piano a remunerare gli azionisti, che con l’assemblea di oggi ci hanno dato la fiducia ad andare avanti. 

Come già negli ultimi due anni, dopo la giornata di oggi lavoreremo con ancora maggior determinazione, a vantaggio di tutti i soci che con grande senso di responsabilità direttamente o indirettamente hanno permesso di garantire la continuità. 

È necessario quindi che Istituzioni, soci, dipendenti, sindacati e management collaborino, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative reciproche, per assicurare il miglior futuro possibile ad una società strategica come la nostra.

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