Telecom Italia brilla in Borsa, con un incremento fino a l +4,1% a 0,4589 euro in mattinata, in forte rialzo dopo le indiscrezioni del fine settimana. Secondo indiscrezioni di stampa, KKR potrebbe incrementare l’offerta da 0,5050 a 0,65-0,70 euro e rinunciare alla due diligence. Rialzo che poi si esaurisce nel corso della seduta, per ridursi a +0,80% intorno alle 15,00 a 0,445 centesimi e ripiegare ancora in chiusura in calo dello 0,20% a 0,44 centesimi.
Contro-Opa di Vivendi?
Un cambio di registro che potrebbe provocare una reazione di Vivendi, primo azionista di Tim con il 23,9% con azioni iscritte a bilancio a 0,83 euro (già svalutate da 1,07): i francesi potrebbero (magari con l’aiuto di altri fondi) mettere in piedi un’offerta concorrente.
KKR potrebbe annunciare l’incremento dell’offerta prima del Cda di venerdì 17 dicembre, in cui potrebbe essere emesso il terzo profit warning dell’anno.
L’Opa di KKR sarebbe sempre amichevole?
Resta da capire se l’Opa sarà effettivamente ufficializzata, a quale prezzo e se sarà come preannunciato “amichevole” (con il benestare del cda) oppure se si trasformerà in “ostile” (senza il disco verde del consiglio).
Ma secondo le ultime indiscrezioni anche nel Cda del 17 dicembre non ci sarà una decisione sulla proposta d’Opa del fondo Usa Kkr. E anche se dovesse esserci potrebbe essere una risposta negativa rispetto alla richiesta americana di iniziare una due diligence di un mese sui conti della società di Tlc.
Ci sono altre priorità. Prima di tutto, come detto, bisogna decidere sul possibile “profit warning”, un ulteriore allarme sugli utili per le ricadute sui conti del contratto siglato con Dazn.
E poi c’è la necessità di far entrare in Cda il nuovo direttore generale Pietro Labriola. I papabili per lasciargli il posto sono l’ex ad Luigi Gubitosi (che starebbe negoziando una buonuscita multimilionaria) o Luca De Meo, consigliere indipendente in quota Vivendi.
Telecom Italia: il commento di Equita SIM
C’è da dire che venerdì scorso gli analisti di Equita SIM hanno commentato gli obiettivi ambiziosi del piano industriale annunciato da Open Fiber, e prevedono probabilmente una flessione della quota retail di Telecom Italia e una quota di mercato di Open Fiber molto alta sui clienti terzi.
Nessun commento da parte di Open Fiber sul tema rete unica, che compete agli azionisti, mentre il management è focalizzato nell’esecuzione del piano stand-alone.
Telecom Italia: la SIM milanese resta cauta
Secondo Equita SIM, i numeri di Open Fiber evidenziano il rischio competitivo per Telecom Italia portato da questo progetto e l’opportunità di valutare aggregazioni, anche in modalità wholesale only.
In attesa di novità non cambia intanto la view della SIM milanese che su Telecom Italia mantengono fermo il rating “hold”, con un prezzo obiettivo a 0,32 euro lontani dal prezzo dell’offerta non vincolante di Kkr.