La possibile acquisizione di Tim da parte del fondo statunitense di private equity KKR avrebbe delle chiare ripercussioni non soltanto sul fronte della rete Tlc, asset strategico su cui peraltro il Governo ha potere di veto attraverso il golden power, ma anche su un altro aspetto fondamentale per l’Italia: la tutela dei dati strategici del nostro paese, vale a dire il cloud nazionale del PSN (Piano Strategico Nazionale). Anche la gara per la realizzazione e gestione del Cloud nazionale, il bando è stato annunciato per i primi mesi del 2022, sarebbe impattata (il condizionale è d’obbligo) con l’ingresso degli americani alla guida (ipotetica per ora) di Tim.
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A muovere i riflettori su questo aspetto cruciale è stato via Twitter l’avvocato Innocenzo Genna, specializzato in strategia, public affairs e regolamentazione europee nel settore delle telecomunicazioni e di Internet.
The possible acquisition of #TIM by #KKR complicates the national #cloud #PSN: how can Italian government’s data be stored and managed by #KKR + #Google? pic.twitter.com/XPOsx3qoH2
— Innocenzo Genna (@InnoGenna) November 21, 2021
Ruolo centrale del Governo per la difesa dei dati strategici della PA
Un’osservazione, quella di Genna, che richiama il ruolo centrale del Governo nell’indirizzare le politiche del nostro paese in materia di Tlc e digitale. E mentre per il momento, a proposito dell’offerta non vincolante di KKR su Tim, il Governo prende atto e non intende intervenire, lasciando al mercato l’evolversi della situazione, per quanto riguarda il versante del Cloud nazionale ci sarebbero forse più problemi e nodi da sciogliere.
In primo luogo, la partecipazione di aziende provenienti da paesi extra Ue alla gara del PSN è di per sé un rischio, visto che l’eventuale aggiudicazione ad una società extra Ue del bando potrebbe rendere disponibili ad una potenza extra europea dati che sono strategici per il nostro paese.
Di per sé, già l’accordo fra Tim e Google, che partecipano alla gara in partnership con la cordata composta anche da CDP Equity, Sogei e Leonardo, rappresenta un problema vista la presenza della tech company americana che, in caso di vittoria, avrebbe il controllo dei dati.
Aziende Usa sottoposte al Cloud Act
C’è da dire che Google, a causa della normativa in vigore con il Cloud Act americano, avrebbe in ogni caso l’obbligo di obbedire alle autorità Usa, qualora fosse costretta per ragioni di sicurezza nazionale e minacce alla cybersecurity a cedere i dati che gestisce anche quelli provenienti dall’Italia.
Google deve obbedire al giudice Usa sui dati, anche se il server si trova in Europa non cambia molto.
E già questa situazione anomala va discussa in vista della gara per il PSN. La cordata di Tim è idonea? Sarà compito del Governo stabilire i criteri di partecipazione, in particolare per ciò che attiene i dati strategici della PA, come ad esempio quelli dei Ministero della Difesa o quelli del personale pubblico.
Ora, se per ipotesi Tim passasse sotto il controllo di un player americano come KKR, un modello di partnership pubblico-privato come criterio di partecipazione alla gara del PSN diventerebbe ancor più complesso, con un partner tecnologico anch’esso americano (Google). Quali criteri deciderà di adottare il Governo per difendere la sovranità dei dati strategici della nostra PA?
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