Possibili vantaggi competitivi per il gruppo TIM in future gare nella Pa. Con questa motivazione l’Antitrust ha aperto un’istruttoria sull’acquisto da parte di Tim di tre rami d’azienda di Bt Italia, controllata dalla società British Telecommunications Plc, è un operatore di telecomunicazioni fisso e mobile virtuale, dedicato principalmente alle aziende e alla PA.
L’autorità, si legge nell’ultimo bollettino da pagina 48, ritiene che l’operazione “sia suscettibile di determinare… la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato dei servizi al dettaglio di telecomunicazione su rete fissa per la clientela affari e/o sul mercato dei servizi al dettaglio di telecomunicazione su rete fissa per la pubblica amministrazione, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza in tali mercati”.
La clausola di non concorrenza da parte di BT a TIM prevista nell’intesa
“Con riferimento a queste gare”, scrive l’Antitrust, “infatti, TIM, attraverso la presente operazione, si porrà in sede di rinnovo come uno dei fornitori uscenti e questa circostanza potrebbe determinare un vantaggio concorrenziale rispetto ai concorrenti… Con la concentrazione in esame, TIM amplierebbe questo vantaggio ad un numero significativo di amministrazioni, raggiungendo una copertura della domanda superiore al 55% in valore”. Inoltre, grazie alla clausola di non concorrenza prevista dall’intesa “TIM avrà verosimilmente la garanzia di non subire la pressione concorrenziale di BT, che non potrà partecipare per i prossimi 5 anni a gare di siffatta natura”.
L’accordo TIM-BT
A dicembre Telecom Italia e BT hanno siglato un accordo preliminare che consentirà a Tim di acquisire le business unit italiane del gruppo britannico che offrono servizi alla pubblica amministrazione e alle piccole e medie imprese.
In particolare, i tre rami oggetto dell’operazione sono attivi nella fornitura di: servizi di telecomunicazione a pubbliche amministrazioni (“Ramo d’Azienda PA”); servizi di telecomunicazione a piccole e medie imprese (“Ramo d’Azienda SMB”) e servizi di contact e call center (il “Ramo d’Azienda Atlanet”).
È fissato il termine di 10 giorni per l’esercizio da parte dei legali rappresentanti delle parti del diritto di essere sentiti, si legge ancora nel bollettino, in cui si precisa che il procedimento deve concludersi entro 45 giorni dalla data di delibera del provvedimento.
Come valutare la concentrazione
La concentrazione andrà valutata, spiega l’antitrust, “analizzando i possibili vantaggi competitivi che TIM acquisisce nella prospettiva delle gare future” dell’amministrazione pubblica. “Tra di queste vengono in rilievo, in primis, quelle che verranno verosimilmente bandite allo scadere delle gare SPC2, TF5 e S-RIPA 2, ovvero le tre più importanti gare di rilievo nazionale interessate dalla presente operazione”.