Il quadro

Tim in spolvero, Poste valuta incremento delle quote al 20%

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Tim ai massimi da febbraio in Borsa sulle voci di un possibile incremento delle quote da parte di Poste. Cosa farà Iliad?

Tim guadagna il 4% in Borsa e tocca i massimi da metà febbraio a 0,31 euro. Secondo indiscrezioni di stampa Poste Italiane +0,5% a 16,5 euro starebbe valutando se raddoppiare la sua partecipazione nel gruppo telefonico dall’attuale 9,81% fino al 20% acquistando azioni dal principale azionista Vivendi, che detiene il 18,4% dopo la recente cessione del 5,4% che segna l’inizio della sua exit strategy.

L’endorsement del Governo a Poste

Ieri, rispondendo a una domanda sulla possibilità che Poste possa acquistare la quota detenuta da Vivendi, il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha risposto che Poste ha quello che serve per diventare partner “industriale e finanziario” del gruppo telefonico prendendo il posto di Vivendi come azionista di riferimento.

Resta da capire meglio quali siano le reali sinergie fra Poste e Tim, al di là dell’utilizzo dei 12.800 uffici della società dei recapiti e dell’utilizzo delle frequenze di Tim da parte dell’operatore virtuale Poste Mobile.

Secondo uno studio di Exane Bnp Paribas citato oggi da Repubblica le sinergie fra Tim e Iliad sarebbero ben superiori e stimate in 860 milioni di euro. Risparmi strutturali che regalerebbero ossigeno non solo a Iliad e Tim, ma all’intero comparto delle tlc italiane, in sofferenza.

Ma cosa farà Iliad?

Due giorni fa l’amministratore delegato di Iliad Thomas Reynaud ha detto che il consolidamento in Italia ha molto senso, ma che la finestra temporale per procedere sta scadendo.

Quanto tempo resta per procedere in questo senso?  

Vedremo come andrà a finire, la deadline è il prossimo 24 giugno, data dell’assemblea spostata in avanti di un paio di mesi per avere più tempo per trattare il riassetto della compagnia con Vivendi.

Nel frattempo, una tappa intermedia del percorso di avvicinamento all’assemblea si avrà il 24 aprile, data in cui è stato convocato il tavolo di crisi delle Tlc al Mimit, presenti anche il Ministero del Lavoro e i sindacati che seguono con una certa preoccupazione gli sviluppi.

Intanto, gli azionisti sono curiosi di capire chi ha comprato il 5% venduto da Vivendi.

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