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Tim, il tempo stringe fra KKR e un nuovo piano (senza calcio?)

Tanta carne al fuoco per Tim, che in queste settimane dopo i tre profit warning dell’anno scorso dovrà sciogliere diversi nodi importanti per presentarsi al meglio all’appuntamento con le gare del Pnrr del 2022. In questi giorni, secondo Repubblica, il direttore generale Pietro Labriola starebbe lavorando al nuovo piano industriale, che dovrebbe essere presentato ufficialmente il 2 marzo prossimo con le linee guida attese già al cda del 26 gennaio. Nuovo piano che presumibilmente dovrebbe superare il  vecchio “Beyond connectivity”, che metteva il calcio in streaming al centro del progetto dopo il flop registrato che è costato in buona misura il posto all’ex ad Luigi Gubitosi.

Governance

Prosegue intanto la ricerca di un nuovo amministratore delegato dopo l’uscita di scena repentina di Gubitosi, dimessosi dal board lo scorso 17 dicembre. Labriola è fra i papabili, ma la ricerca è ufficialmente ancora aperta.

Sul fronte governance, resta anche da capire se Salvatore Rossi sarà confermato alla presidenza.

Nuovo piano

Secondo Repubblica, Labriola starebbe lavorando ad un piano che prevede la separazione della rete e di altre attività, per valorizzare i diversi asset aziendali e superare così l’offerta di KKR, che ha messo sul piatto 0,505 euro per azione, che valuta l’azienda complessivamente 33 miliardi di euro compreso il debito.

Resta da capire quale sarà esattamente il nuovo perimetro aziendale. In altre parole, quale sarà la Tim che parteciperà alle gare del Pnrr?

Lo stesso quesito vale per la gara relativa al Piano strategico nazionale (Psn).

L’azienda potrebbe cambiare radicalmente volto e dimensioni nel giro di pochi mesi.

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L’offerta di KKR senza deadline (ma non infinita)

L’offerta non vincolante del fondo americano è condizionata al via libera da parte degli azionisti e del Governo, ma al momento il primo socio Vivendi l’ha rispedita al mittente giudicandola troppo bassa avendo in carico la sua quota del 23,9% al prezzo medio di 0,83 euro. E’ vero che il fondo americano non ha fissato una deadline, ma il Cda non potrà tirarla troppo per le lunghe anche perché le gare del Pnrr incombono.

Cdp ago della bilancia?

Nel fine settimana Giovanni Gorno Tempini, membro del cda di Tim e presidente di CDP (secondo azionista di Tim con il 9,9% e primo di Open Fiber con il 60%) aveva rinverdito le voci di rete unica, dichiarando al Sole 24 Ore che la rete unica è necessaria e non vede alternative a un accordo Tim-Open Fiber.

In merito all’offerta di KKR per il gruppo telefonico, Gorno Tempini ha affermato che un intervento di un investitore privato “riduce la necessità dell’intervento di Cassa e ne valida le scelte”.

Il Governo fissa i paletti

Secondo gli analisti, il cda di Tim dovrà prendere una decisione sull’offerta di KKR in tempi stretti tenendo presente che dopo il discorso di fine anno del presidente del Consiglio Mario Draghi, il governo sembra non avere una posizione negativa sull’offerta. Draghi ha affermato che la nuova struttura dovrà tutelare posti di lavoro, infrastrutture e tecnologia. Il governo non ha quindi espresso parere contrario né sull’eventuale scissione societaria (due società, una per i servizi e l’altra per la rete), né sulla stessa offerta di Kkr, secondo gli analisti di Bestinver.

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Rete unica al capolinea: per il Financial Times ‘Governo Draghi contrario a rimonopolizzazione’

Nelle scorse settimane Vivendi, primo socio relativo di Tim, aveva iniziato a dire che sarebbe favorevole ad uno spezzatino, con la rete in mano al governo tramite Cdp. Secondo gli analisti, il “board o Vivendi dovranno fare una contro offerta se non vogliono procedere con Kkr, per non andare contro gli interessi degli investitori”.

Confronto con i sindacati

Intanto, è fissato per oggi alle 16,00 un incontro tra i sindacati delle Tlc di Cgil, Cisl e Ugl e il presidente di Tim Salvatore Rossi, per un confronto sul futuro dell’azienda. Alle 17h00, invece, sarà la volta della Uilcom Uil. Secondo quanto si apprende, il direttore generale di Tim Pietro Labriola sarà in call dal Brasile.

Il faccia a faccia è stato richiesto dai sindacati per i troppi cambiamenti che stanno traghettando in una nuova “configurazione” l’azienda senza un preventivo confronto con le parti sociali. Al tavolo si discuterà del dopo Luigi Gubitosi dopo l’uscita dal gruppo, della nomina del nuovo amministratore delegato, della manifestazione di interesse presentata dal fondo Kkr, delle ricadute occupazionali dell’operazione nonché di rete unica con Open Fiber.

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