Telecom Italia ha lanciato un bond da 1,25 miliardi di euro a cinque anni e 3 mesi (scadenza 11 aprile 2024) destinato a investitori istituzionali. Il rendimento dell’emissione è pari al 4,125%, inferiore, si legge nella nota aziendale, al costo medio del debito del gruppo, che a fine settembre si attestava al 4,4%.
Le richieste sono state pari a 4,5 miliardi di euro, quasi il triplo rispetto all’ammontare offerto di 1,25 miliardi.
L’operazione è finalizzata a rifinanziare il debito pari a 25,1 miliardi.
Nel frattempo, cresce l’attesa per il Cda di lunedì 14 gennaio, che dovrà decidere come procedere dopo l’affondo di Vivendi, che prima di Natale ha chiesto la sostituzione di 5 membri del board in quota Elliott con altrettanti manager di fiducia, fra cui Franco Bernabè e il professor Franco Vatalaro. Vivendi ha chiesto a gran voce di anticipare l’assemblea fissata per il mese di aprile per tentare il contro ribaltone, dopo l’assemblea dello scorso mese di maggio che ha visto Elliott prendere il sopravvento in Cda.
Dopo un giro di nomine, l’amministratore delegato Luigi Gubitosi, secondo Radiocor, sta meditando di portare sotto il suo diretto controllo Inwit, la società dell torri cellulari, e Sparkle, la società dei cavi sottomarini (sotto glden power da parte del Governo) che non faranno più parte della divisione Infrastrutture guidata da Stefano Siragusa (nominato dall’ex ad Amos Genish), che manterrebbe la responsabilità della rete.