Nessuna resa dei conti, ma la tregua tra i maggiori azionisti di Tim: Vivendi (23,9%) e Elliot (9,45), che continua a detenere la maggioranza del consiglio di amministrazione. All’apertura dell’assemblea degli azionisti della società (iniziata alle ore 11 a Rozzano, in provincia di Milano, con la partecipazione del 66,6% del capitale ), Vivendi ha detto che non intende più “perseguire oggi la propria proposta di revoca” di 5 consiglieri del CdA. A dirlo una rappresentante del primo azionista, ricordando che il gruppo francese “ha investito 4 miliardi in Tim” ed è “più interessata di qualunque altro azionista nel avere un board che supporti il management nella realizzazione di un piano che porti valore per tutti gli azionisti”.
“Vivendi si conferma un azionista importante e indispensabile per il futuro dell’azienda. Abbiamo espresso l’intenzione di lavorare insieme in coerenza, con obiettivo di creare valore per l’azienda nell’interesse di tutti gli azionisti”. Così il presidente di Tim, Fulvio Conti, ha commentato la proposta di Vivendi di rinunciare alla propria richiesta di revoca e sostituzione di 5 consiglieri (tra i nomi figurava lo stesso presidente Conti).
“Se ci saranno i cambiamenti che l’Ad ha annunciato, potrà contare sulla nostra lealtà”, con queste parole la rappresentante di del gruppo francese ha concluso il proprio intervento in assemblea.
Dunque Vivendi si colloca, a sorpresa, sulla stessa lunghezza d’onda dell’AD Luigi Gubitosi, che con il suo piano strategico 2019-2021, l’ha ribadito anche oggi in assemblea, è convinto di creare valore alla società: “il 2019″, ha sottolineato, “deve rappresentare un momento di discontinuità con il passato per portare la società a creare valore, essere protagonista del grande processo innovazione che si avrà con l’arrivo del 5G e tornare a competere con successo coi grandi peer europei”. “Credo che Vivendi”, ha concluso Gubitosi, “abbia molto da dare a Tim e Tim a Vivendi” e “auspico che si superino le divisioni già da questa assemblea”.
Quanto a Cdp, oggi diventa il secondo azionista, una mossa per sostenere maggiormente sulla rete unica con Open Fiber, di cui detiene il 50% (l’altra metà di proprietà di Enel). La trattativa è già stata avviata tra le due società (è stato già firmato un accordo di riservatezza e nominati gli advisor finanziari) ed è stata inserita nei 10 punti chiave del piano strategico 2019-2021 dell’AD Luigi Gubitosi: “Vorremmo creare qualcosa di molto forte, se possibile una vera combinazione di business con Open Fiber”.
Elliott: “Risultato è vittoria per la società”
Il risultato dell’assemblea di oggi di Tim “è una vittoria per la società e apre la strada verso la stabilità e la creazione di valore per tutti gli azionisti”. Così in una nota il fondo Elliott, azionista di Tim con una partecipazione complessiva del 9,5%, ha commentato l’esito dell’assemblea. Elliott “appoggia pienamente il Ceo Gubitosi, il management e l’attuale board indipendente e si attende un dialogo costruttivo con tutti i soci per perseguire un percorso di massimizzazione del valore per Tim”.
In attesa di conoscere gli sviluppi sulla rete unica va avanti il progetto Tim-Vodafone di trasformare Inwit nell’operatore di rete leader del mercato, con oltre 22 mila torri di trasmissione. L’accordo “credo si possa concludere entro l’anno: l’attenzione è prioritaria su questo, e ritengo che sia la migliore scelta possibile per accelerare lo sviluppo dell’azienda e raddoppiare il portafoglio torri”. Ad affermarlo è stato Stefano Siragusa, presidente di Inwit, la controllata del gruppo Telecom, durante l’assemblea degli azionisti. Intanto Pwc rimarrà revisore dei conti di Inwit. Un rappresentante di Tim ha annunciato che l’azienda guidata da Luigi Gubitosi si asterrà in occasione della prossima assemblea di Inwit, in programma il 12 aprile, chiamata a esprimersi sulla risoluzione consensuale dell’incarico di revisione dei conti. L’assise dovrebbe decidere a quale società conferire l’incarico per il periodo 2019-2027: un aspetto che non verrà affrontato.