Il pronunciamento dell’Antitrust sul ricorso presentato da Sky Italia sul ruolo di Tim nella partita sulla gestione dei diritti tv della Serie A e l’accordo commerciale da 340 milioni annui definito dal gruppo tlc con Dazn è atteso entro venerdì 30 luglio. I tempi sono stretti, perché il campionato inizia il 22 agosto ed è necessario dare ai consumatori tutto il tempo di decidere come organizzarsi al meglio con l’abbonamento alle partite.
Leggi anche: Tim-DAZN, l’Antitrust apre indagine per possibile intesa restrittiva sui diritti della Serie A
Tim-DAZN al lavoro
Nel frattempo, come riferito dall’agenzia Ansa, la società guidata da Luigi Gubitosi e la piattaforma streaming stanno lavorando alla revisione di alcuni aspetti dell’intesa triennale, che per l’authority può aver ripercussioni significative per la concorrenza, a partire da Vodafone, Wind Tre e dalla stessa Sky.
E non da escludere che il network satellitare – scrive Milano Finanza – possa poi procedere alla riattivazione della app di Dazn su SkyQ oltre ai due canali tv sul suo bouquet che erano stati spenti lo scorso 30 giugno.
Possibili rimedi
Fra i rimedi allo studio da parte di Tim vi sarebbe in particolare la garanzia che l’offerta dei servizi ultrabroadband non si andrà a sovrapporre a quella dei contenuti per i clienti. Era questa una delle preoccupazioni dell’Authority in merito alla concorrenza: in questo modo, i clienti potrebbero scegliere gli abbonamenti internet indipendentemente dai contenuti Dazn senza l’obbligo di bundle fra servizi di connettività e contenuti.
“Dazn sarà felice di offrire la visione di tutte e 10 le partite di Serie A TIM in streaming, a tutti gli appassionati di calcio, e questo a prescindere dall’operatore internet prescelto dai consumatori. Gli utenti rimarranno liberi di decidere con quale operatore accedere al nostro servizio, mediante un’ampia gamma di device mobili e fissi” aveva spiegato Dazn in una nota, dopo l’apertura dell’istruttoria.
Intanto, sono attesi per domani i risultati semestrali di Tim.