Il Cda di Tim ha approvato i conti dell’azienda, che chiude i primi nove mesi del 2017 con ricavi a 14.679 milioni di euro, in crescita del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. L’Ebitda, si legge nella nota, si attesta a 6.213 milioni di euro, in aumento del 5,7%, a fronte di utili per 1.033 milioni di euro, in flessione rispetto ai 1.495 milioni dei primi nove mesi del 2016, a causa di oneri netti non ricorrenti per 233 milioni, al netto dei quali l’utile del periodo sarebbe superiore di quasi 100 milioni.
Indebitamento
L’indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 26.228 milioni di euro al 30 settembre 2017, in aumento di 1.109 milioni rispetto ai 25.119 milioni di euro dei primi nove mesi dell’anno precedente. “L’incremento – si legge nella nota – è sostanzialmente indotto dai pagamenti di 630 milioni di euro da parte di Tim per il rinnovo dei diritti d’uso delle frequenze di telefonia mobile (Gsm) e 257 milioni di euro da parte della Business Unit Brasile al consorzio che provvede alla liberazione dello spettro 700 Mhz”.
Nel periodo successivo al 30 settembre 2017 Tim ha ricevuto la notifica del provvedimento Golden Power e il provvedimento con cui la Presidenza del Consiglio esercita i poteri speciali sugli asset strategici e sulla rete.
Business Unit Domestic
La Business Unit Domestic nei primi nove mesi dell’anno ha registrato ricavi per 11.312 milioni di euro in crescita del 2,5%, con un rallentamento nel terzo trimestre dovuto all’introduzione a metà giugno del nuovo regolamento europeo sul roaming e a fenomeni non ripetibili in ambito wholesale.
In dettaglio, i ricavi da servizi del mercato Fisso sono pari a 7.428 milioni di euro e risultano “ancora in leggera contrazione rispetto ai primi nove mesi del 2016 (-0,6%)” ma in recupero. Crescono i clienti Ultrabroadband – +889mila unità nel periodo, superando così 1,7 milioni di accessi retail e 2,5 milioni in totale – a fronte di un calo dei ricavi da servizi tradizionali voce.
I ricavi da Mobile sono pari a 3.430 milioni, in aumento del 2,1%.
I ricavi della Business Unit Brasil sono pari a 11.977 milioni di euro, in aumento del 3,5%.
Elementi di rischio
La nota di Tim segnala peraltro “alcuni elementi di discontinuità, quali il cambiamento del contesto del mercato, con l’avvio di procedimenti da parte dell’Autorità Antitrust sui progetti per lo sviluppo delle reti a banda ultralarga e in fibra ottica, così come la revisione delle strategie di business della componente contenuti – si legge – tali elementi di rischio potrebbero avere un impatto, a titolo esemplificativo, sui piani di sviluppo dell’ultrabroadband e sul modello di evoluzione sul mercato multimediale”.
Confermati obiettivi di crescita Ebtida nel 2017
Tim, come previsto nel Piano 2017-2019, “proseguirà nel suo percorso di trasformazione della Società – prosegue la nota – tale processo è caratterizzato da una forte disciplina finanziaria a sostegno dello sviluppo, puntando sia a creare maggiori spazi per investimenti per nuove reti e piattaforme (Fibra e Ultrabroadband Mobile, Cloud) eliminando cash costs a minor valenza strategica, sia a massimizzare il ritorno degli investimenti”. Nel fisso Domestic il gruppo punta sull’accelerazione della fibra per compensare la contrazione dei clienti, mentre nel Mobile farà leva sulla capillarità del 4G (copertura al 99% della popolazione attesa nel 2019), sulla diffusione di contenuti convergenti e contenuti di qualità e su Kena, l’operatore ‘no frills’ per coprire i segmenti più price sensitive.
Innovazione, convergenza, contenuti esclusivi e prossimità al cliente gli elementi per mettere in atto gli obiettivi del management, che conferma per l’intero 2017 la guidance di crescita organica dell’Ebitda (low single digit, sotto il 5% ndr) e generazione di cassa necessaria a ridurre il rapporto fra indebitamento finanziario rettificato ed Ebitda reported che nel 2018 è atteso al di sotto delle 2,7 volte.
Genish: Tim proprietaria della rete anche in futuro
Il nuovo Piano industriale 2018-2020 del gruppo TIM sarà approvato il prossimo 6 marzo. E’ quanto si apprenda da una nota sul calendario finanziario 2018 della società. Il 6 marzo, si legge, si riunirà il Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del piano 2018-2020 unitamente al bilancio consolidato dell’esercizio 2017. L’assemblea annuale degli azionisti è stata convocata per il 24 aprile. In riferimento al nuovo Business plan, il Ceo di Tim Amos Genish ha dichiarato: “siamo nel bel mezzo del processo del nuovo piano, che incorporerà i principali pilastri del programma DigiTIM. Vorremmo che la società diventasse punto riferimento per il settore telco in tutta Europa e vogliamo essere leader nell’esperienza dei clienti”. Quanto al dossier rete, il Ceo ha dichiarato che “Nessuno sta suggerendo che Tim non controllerà la rete, in nessun modo. Tim sarà proprietaria della propria rete adesso e in futuro”.
Tim Brasil asset strategico, apertura su Inwit
“Vediamo Tim Brasil come un core asset e lo manterremo strategico anche nel futuro. Si potrebbe creare molto valore nei prossimi anni in Tim Brasil, Potremmo avere tre anni fantastici nell’economia brasiliana”, ha detto Genish, aggiungendo che invece “Inwit non è così strategico come Tim Brasil – ha aggiunto – E’ importante e soddisfacente. Ma il business dell torri si sta evolvendo e stiamo aperti a qualsiasi opportunità sempre che si conservi la nostra influenza strategica anche in futuro”.