Tim ha reso noto ieri di “aver ricevuto notifica del provvedimento con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri esercita i poteri speciali previsti dall’articolo 2 del c.d. Decreto Legge Golden Power (poteri speciali nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni), mediante l’imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni”, si legge nel comunicato.
Tim ha preso atto che “si tratta di misure relative ai piani di sviluppo, investimento e manutenzione sulle proprie reti e impianti al fine di preservarne funzionalità e integrità, nonché all’obbligo di notificare ogni azione societaria che possa avere un impatto sulla loro sicurezza, disponibilità e funzionamento. Tim comunicherà con cadenza annuale l’adempimento delle prescrizioni”.
Le misure adottate si pongono “in linea con la strategia di Tim e rispetto ad esse la società manifesta la propria condivisione ed il proprio impegno, a conferma della volontà di continuare ad avere un dialogo franco e costruttivo con il Governo e le Autorità di settore che permetta di coniugare gli interessi del Paese con quelli della libera attività d’impresa”.
Ieri il Consiglio dei Ministri ha deciso di esercitare i poteri speciali “in relazione alla notifica di Tim della delibera dell’Assemblea degli azionisti ordinari del 4 maggio 2017 e del Consiglio di amministrazione del 27 luglio 2017”, si legge nella nota del Governo.
All’esito dell’attività istruttoria, “si è ritenuto che i cambiamenti intervenuti nella governance di Tim, che hanno determinato il controllo e la disponibilità in capo a Vivendi, anche alla luce dell’entità della partecipazione detenuta (23,9%), degli attivi strategici di Tim, potrebbero, in ragione della differente mission industriale di quest’ultima, determinare mutamenti nelle scelte organizzative e strategiche di Tim, rilevanti per il funzionamento, la sicurezza e l’integrità delle reti, con conseguente minaccia di grave pregiudizio degli interessi pubblici di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21”.
In altre parole, il Governo teme che la mission di Tim a trazione francese, sempre più concentrata sul fronte dei contenuti (come dimostra la joint venture fra Canal+ e Tim) possa in qualche modo influire sulle scelte strategiche della compagnia che riguardano le reti.
Per questo il Governo ha deciso di esercitare i poteri speciali “mediante l’imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni, nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza” per l’adozione di
- adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione sulle reti e sugli impianti, necessari ad assicurarne il funzionamento e l’integrità,
- a garantire la continuità della fornitura del servizio universale e a soddisfare i bisogni e le necessità di interesse generale nel medio e lungo termine,
- nonché a realizzare adeguate misure di natura tecnica ed organizzativa di gestione dei rischi, volte a garantire l’integrità e la sicurezza delle reti, nonché la continuità e la fornitura dei servizi.
- Fatti salvi gli obblighi di notifica previsti dalla legge (che prevedono l’irrogazione di sanzioni ndr), “Tim è tenuta a comunicare preventivamente qualsiasi variazione e riorganizzazione degli assetti societari di Tim e delle società dalla stessa (in particolare gli asset strategici Sparkle e Telsy ndr), direttamente o indirettamente, controllate, nonché qualsiasi piano di cessione o alienazione di attivi strategici o delibere del Consiglio di Amministrazione, rilevanti per l’eventuale impatto sulla sicurezza, la disponibilità e il funzionamento delle reti e degli impianti, nonché sulla continuità del servizio universale”.