Insomma, parte l’asta. Tim ritiene che l’offerta non vincolante presentata dal consorzio Cdp-Macquarie per la rete non rifletta il valore dell’asset e chiede proposte migliorative sia al consorzio sia al fondo americani KKR, fissando come limite ultimo la data del 18 aprile.
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Un mese di tempo per rilanciare
Un mese di tempo, quindi, per verificare se i due pretendenti che si sono fatti avanti per rilevare NetCo siano intenzionati a rilanciare rispetto ad un’offerta che per entrambi non supera i 20 miliardi di euro, earn out compresi. Una cifra ben al di sotto del prezzo di 31 miliardi, fissato dal primo azionista Vivendi.
Tra l’altro, il 20 aprile è fissata invece l’assemblea degli azionisti e sarà con ogni probabilità quella la sede in cui Vivendi scioglierà la riserva, considerato che il primo azionista di Tim non siede più in Cda per avere le mani più libere in questa fase di negoziazione.
L’offerta non vincolante (Nbo, Not binding offer) del consorzio formato da Cdp Equity e Macquarie per l’acquisto di una costituenda società cui farebbe capo il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusi gli asset e le attività di FiberCop, nonché la partecipazione in Sparkle (la cosiddetta ‘Netco’), segue quella presentata da Kkr per l’acquisto di una partecipazione in Netco.
Il Cda, si legge in una nota, “ha molto apprezzato l’interesse espresso nella suddetta Nbo del consorzio, pur considerando che la stessa – al pari della Nbo di Kkr – non riflette il valore dell’asset e le aspettative di Tim”.
“Pertanto, conformemente a quanto avvenuto nel contesto dell’Nbo di Kkr, per favorire l’allineamento delle condizioni dell’operazione proposta rispetto al quadro strategico rilevante per Tim, il consiglio ha deliberato di mettere a disposizione del consorzio – non in esclusiva – alcuni specifici elementi informativi e di richiedere le ulteriori indicazioni necessarie per comprendere a pieno gli assunti e gli economics della Nbo del consorzio”.
Inoltre, al fine di consentire sia al consorzio sia a Kkr di presentare le loro offerte migliorative in un processo competitivo definito, ha dato mandato all’AD Pietro Labriola affinché avvii un processo regolato, trasmettendo a entrambi gli offerenti una ‘process letter’ che indichi i termini a cui verrà dato loro accesso a ulteriori specifici elementi informativi, uguali per entrambi gli offerenti, e le forme attraverso le quali ciascuno di essi potrà presentare entro il termine del 18 aprile 2023 un’offerta migliorativa non vincolante.
Il Consiglio ha inoltre deliberato di attribuire al Comitato Parti Correlate il compito di espletare le proprie funzioni istruttorie in relazione a entrambe le offerte.