Debunking

Tim, CDP verso lo swap con Poste. Nessuna chiusura di Giorgetti a iliad al question time in Senato

di |

Il ministro Giorgetti al question time in Senato ha risposto ad una interrogazione della senatrice Bevilacqua del M5S su Tim con un semplice riferimento ai poteri speciali del Governo in materie come le telecomunicazioni.

Tim scivola in Borsa, all’indomani del capital market e mentre si attendono i consigli d’amministrazione di CdpPoste che potrebbero riunirsi nel fine settimana. Secondo le indiscrezioni Poste darebbe a Cdp la sua quota in Nexi in cambio della partecipazione della Cassa in Tim.

A Piazza Affari il titolo cede il 6,75% a 0,28 euro intorno alle 11,00, per chiudere in flessione del 7,59% a 0,28.

Cresce l’attesa del mercato per l’operazione di swap azionario fra CDP (in uscita) e Poste (in entrata) nel capitale di Tim con una quota che resta sempre la stessa, vale a dire il 9,81%.

Un’operazione di semplice subentro azionario, che non modifica più di tanto il quadro dell’assetto di Tim al netto del fatto che Poste, rispetto a CDP, può contare su una rete capillare di uffici postali sul territorio (più di 12mila) e che, dal canto suo, invece la Cassa potrà concentrarsi sulla sua quota di maggioranza del 60% in Open Fiber per mettere a punto la strategia di fusione con Tim in ottica rete unica.

Cosa ha detto Giorgetti su TIM al question time

In questo contesto, l’interesse di iliad emerso con una certa trasparenza nei giorni scorsi è stato oggetto, fra le altre cose, del question time del ministro Giancarlo Giorgetti che si è tenuto ieri al Senato. Quel che è certo è che il ministro non ha “gelato” iliad, diversamente da quanto riportato da alcuni quotidiani oggi in edicola. Ecco cosa ha detto testualmente il ministro del MEF, preso dallo stenografico del Senato.  

“Con riferimento a TIM, ricordo che al Ministero i soggetti che chiedono di parlare e presentare i propri progetti sono accolti. Quello che fa e farà sempre il Ministero, in qualsiasi partita, nell’ambito delle telecomunicazioni e in ogni settore coperto dal golden power, è tutelare l’interesse nazionale attraverso gli strumenti consentiti con il golden power”.

L’interrogazione di Dolores Bevilacqua (M5S) su TIM

Questa è la risposta che Giorgetti ha dato alla senatrice Dolores Bevilacqua del M5S, che ha chiesto:

“…Non da ultimo, nei giorni scorsi, apprendiamo di un possibile avvicendamento all’interno di TIM di Poste rispetto a Cassa depositi e prestiti e questo preoccupa, alla luce anche del fatto che la presidente Meloni ha parlato di una possibile vendita e privatizzazione anche per quanto riguarda la partecipazione dello Stato all’interno di Poste e soprattutto dell’incontro che ci sarebbe stato al Ministero tra funzionari di Palazzo Chigi e del MEF, con il CEO di Iliad e l’amministratore delegato per l’Italia che avrebbero detto di voler consolidare il mercato italiano delle telecomunicazioni per porre fine a una guerra di prezzi che sta deprimendo ricavi, profitti e investimenti. Ma carico di chi? Dei 17.000 lavoratori di TIM e dei consumatori utenti finali che vedrebbero limitare la loro offerta a favore dei grandi colossi? (Applausi)…”.   

Alla luce di quanto si legge nello stenografico del question time, emerge che su alcuni quotidiani si sta dando una lettura distorta delle parole del ministro Giorgetti, che di fatto non ha ‘invocato’ il Golden Power, ma ha semplicemente detto che nelle materie coperte dal Golden Power – fra cui le telecomunicazioni, che sono strategiche e in particolare il 5G – il Governo parla con tutti e alla fine giudica in base all’interesse nazionale. Il Golden Power esiste proprio per quello, per tutelare l’interesse nazionale. Ma il ministro non si è affatto espresso sulla posizione di iliad.

Leggi anche: Tim, Labriola: ‘Iliad o Poste unici due obiettivi per fusioni o acquisizioni’. Ma quali sinergie?

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz