L’operatore brasiliano Oi starebbe cercando di assicurarsi prestiti per circa 1 miliardo di dollari per ripagare il debito a breve termine e preparare così l’offerta per rilevare Tim Brasil.
Lo sostiene l’agenzia Bloomberg, secondo la quale Oi – che ha debiti per 2,6 miliardi in scadenza nel 2016 – sarebbe in trattativa con due istituti di credito non meglio specificati che dovrebbero unirsi anche all’advisory team sulle fusioni e acquisizioni.
Secondo quanto riferito in precedenza dalla stampa brasiliana, l’attuale advisor di Oi, BTG Pactual, potrebbe essere affiancato da Banco Santander e Barclays nella definizione del progetto di fusione con la controllata di Telecom Italia.
Progetto sostenuto dal fondo russo LetterOne del miliardario Mikhail Fridman, che ha messo sul piatto 4 miliardi di dollari per assicurare a Oi un aumento di capitale, a patto che persegua la fusione con Tim. L’offerta è valida fino a maggio.
Telecom Italia, che pure continua a sostenere di considerare Tim Brasil un asset strategico, è sembrata nei mesi scorsi più possibilista su un eventuale deal, considerando anche che rispetto alle proposte che l’avevano preceduta, quella di LetterOne “è diversa da altre che sono state portate a conoscenza di Telecom, perché dimostra la volontà di fare un’operazione con Tim”.
Patuano, però, aveva anche precisato che qualsiasi operazione industriale non potrà prescindere dal tema delle concessioni nella telefonia fissa gestite dall’Anatel e che qualunque possibile partner so faccia avanti dovrà considerare il valore dell’asset in termini strategici ed il valore che potrà essere distribuito agli azionisti.