Tim Brasil accelera con gli investimenti per migliorare la rete mobile: dopo aver partecipato lo scorso 30 settembre all’asta per le frequenze aggiudicandosi un lotto nella banda 700 Mhz per circa 629 milioni di euro, la controllata di Telecom Italia potrebbe presto annunciare nuovi investimenti per 750 milioni di euro in tre anni.
Il piano di investimenti, nome in codice ‘Turbo’ potrebbe essere approvato dal prossimo consiglio di amministrazione previsto per fine ottobre.
Il Piano 2014-2016 annunciato a luglio dall’ad di Telecom Italia, Marco Patuano, prevede già investimenti di oltre 11 miliardi di reais (3,5 miliardi di euro) entro il 2016, l’80% dei quali destinato allo sviluppo delle infrastrutture 3G e 4G generazione.
Tim Brasil è attualmente il secondo operatore 4G del Paese con una quota di mercato del 30,27% e oltre 1,1 milioni di utenti. L’operatore copre il 30,2% della popolazione e serve 45 municipi, ma grazie alle frequenze acquistate all’asta di fine settembre, potrà coprire tutto il Paese.
Dopo aver perso la battaglia per l’acquisizione di GVT, vinta dall’ormai ex socio industriale Telefonica, Tim Brasil è al centro di una serie di speculazioni che la vorrebbero prossima al ‘matrimonio’ con Oi, quarto operatore mobile del Paese.
Tim Participacoes, la holding che Tim Brasil, ha intanto chiarito che l’incarico affidato a Banco Bradesco è volto a valutare “alternative strategiche”, ma ciò non vuo, dire che si tratti di un “mandato per valutare un’offerta per l’acquisto di Grupo Oi”.
Grupo Oi a metà agosto ha detto di aver dato mandato alla stessa banca Bradesco di valutare la possibilità di acquisto della partecipazione di Telecom Italia in Tim Brasil.
Ad agosto era stata Oi a dare mandato a BTG Pactual di studiare l’acquisizione della controllata Telecom Italia e a dare una possibile conferma alle voci che vorrebbero Oi sempre alla carica su Tim Brasil, intanto, è arrivata la notizia delle dimissioni con effetto immediato dell’Ad Zeinal Bava: una decisione che potrebbe aprire la strada alla vendita di Portugal Telecom, bloccare – quindi – la fusione col gruppo portoghese, avviata nel 2013, e avere più risorse per mettersi in pancia Tim Brasil.
L’incorporazione dell’operatore portoghese, approvata dai rispettivi board, si è infatti complicata non poco per effetto dei problemi finanziari di Banco Espirito Santo, azionista di riferimento di PT, che hanno impedito alla holding Rioforte – di proprietà della famiglia fondatrice del Banco- di rimborsare un prestito da 847 milioni di euro a Portugal Telecom.
A manifestare interesse per l’asset ci sarebbe la francese Altice, interessata al rafforzamento delle attività europee dopo aver acquisito SFR da Vivendi tramite Numericabe.
Ieri, in realtà, Oi ha precisato di non avere ricevuto ancora alcuna offerta per Portugal Telecom, ma è probabile che al momento ogni operazione sia congelata in attesa di conoscere l’esito delle elezioni brasiliane in vista del ballottaggio del 26 ottobre.