I vertici di Telecom Italia ribadiscono la loro fiducia nelle capacità di ripresa dell’economia brasiliana e il loro impegno verso la controllata Tim Brasil.
“Il Brasile è un paese resiliente, pieno di risorse e opportunità”, ha detto il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi al termine di un incontro col presidente brasiliano Michel Temer.
“Il gruppo TIM fa affidamento sulla validità del percorso di ripresa economica e rinnovata crescita”, ha aggiunto Recchi.
L’ad Flavio Cattaneo ha quindi sottolineato che TIM Brasil è “un asset strategico” per il gruppo.
L’operatore è il secondo del paese dopo Vivo (controllato dagli spagnoli di Telefonica) e ha chiuso i primi sei mesi del 2016 con ricavi pari a 7.674 milioni di reais, in calo del 13,9% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. I ricavi da servizi sono stati pari a 7.189 milioni di reais, con una riduzione di 547 milioni di reais rispetto ai 7.736 milioni di reais del primo semestre 2015 (-7,1%).
La società conta 64 milioni di linee e una quota di mercato del 25,6%. L’ARPU mobile del primo semestre 2016 è pari a17,2 reais, a fronte dei 16,4 reais dello stesso periodo dell’esercizio precedente (+4,9%).
Per recuperare le conseguenze di un anno particolarmente difficile per il contesto macroeconomico del paese e del settore, TIM Brasil ha aggiornato il Piano Industriale 2016-2018 prevedendo un target di efficienze espresso in termini di riduzione dei cash cost al 2018 rispetto al 2015 di 1,5 miliardi di reais (di cui Opex 0,6 miliardi e Capex 0,9 miliardi), in miglioramento di 1,6 miliardi di reais rispetto al vecchio piano. Sul triennio è prevista una riduzione cumulata dei cash cost, differenziali rispetto al precedente piano e pari a 4,5 miliardi di reais (di cui Opex 3,4 miliardi e Capex 1,1 miliardi). Le principali azioni di efficienza riguarderanno un adeguamento organizzativo, il miglioramento dei processi e dei sistemi E2E e la digitalizzazione di alcuni processi commerciali