Sembra essersi esaurita la spinta propulsiva sul titolo Telecom Italia legata alla possibile vendita della controllata brasiliana Tim Brasil: stamani il titolo è in calo di circa l’1% dopo che ieri la seduta si era chiusa in crescita del 3,04% a 0,91 euro per azione.
La matassa brasiliana, tra rumors, cifre e valutazioni che si rincorrono è lontana dall’essere sbrogliata: pare infatti che Telefonica abbia deciso di sfilarsi dalla cordata pronta a mettere le mani sulla controllata Telecom. Mentre è arrivata la conferma della partecipazione di Claro (America Movil) all’operazione di acquisizione di Tim Brasil, capeggiata da Oi e gestita da BTG, la società di Cesar Alierta potrebbe non far parte della cordata, come invece anticipato nei giorni scorsi dalla stampa brasiliana.
Troppo tesi i rapporti con l’antitrust? Questa potrebbe essere una delle motivazioni che avrebbero spinto Telefonica a defilarsi, secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 Ore.
BTG, riferisce il presidente di Claro, Carlos Zenteno, ripreso dal sito TeleTime, “sta bussando a tutte le porte” per negoziare un’offerta per Tim Brasil. La parola d’ordine è consolidamento: “siamo stati contattati da BTG per valutare l’opportunità”, ha affermato Zenteno, sottolineando che America Movil è “aperta a qualsiasi opportunità di consolidamento del mercato in cui i valori siano ragionevoli”.
Nella partita, potrebbe entrare anche AT&T, riferisce ancora il sito brasiliano: interrogato sulla possibilità che BTG abbia preso contatti anche col gruppo statunitense, Zenteno non ha confermato, ma neanche smentito.
Sul deal, intanto, continuano a circolare le cifre più disparate: se come riferimento si prendesse il multiplo offerto da Telefonica per GVT (11 volte l’ebitda), l’offerta del tandem Oi-Claro per il 67% di Tim Brasil in mano a Telecom si aggirerebbe sui 13 miliardi. Una simile offerta valorizzerebbe l’intero gruppo 20 miliardi, ma bisogna ricordare anche che l’offerta di Telefonica era dettata più che altro dall’urgenza di soffiare la società a Tim Brasil, che si sarebbe rafforzata troppo sul versante del fisso e dei contenuti. Difficile, quindi, che per Tim Brasil si tocchino gli stessi multipli. Secondo molti l’offerta messa in piedi da Oi e Claro si aggirerebbe intorno a 6 volte l’ebitda e sembra improbabile che Marco Patuano consideri la vendita di un asset definito ancora nei giorni scorsi ‘strategico’ a meno di 13 miliardi. Anche secondo gli analisti di Equita “…per convincere il management anche solo a considerare la cessione ci vorrebbe una offerta più rotonda”.
Carlos Slim, dal canto suo, potrebbe sfruttare l’occasione per ritentare l’ingresso in Telecom Italia, già tentato negli anni passati, quando si parlava anche del possibile interesse di AT&T. Tutto torna, insomma, tranne i conti a quanto pare.