“Siamo fortemente preoccupati del modo in cui si sta gestendo il “dossier sulla Rete”, anche alla luce delle offerte arrivate per acquisire la Netco da parte di Fondi Internazionali”. Lo dicono in una nota il Segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri e Salvo Ugliarolo, Segretario generale Uilcom.
“Siamo davanti a offerte per il controllo della Rete da parte di Fondi stranieri che sono pronti a investire pur di prendere un asset importante come quello dell’infrastruttura di Tim ed una partecipazione in Sparkle. Tutto ciò con la complicità di Cassa Depositi Prestiti che, utilizzando le risorse dei risparmiatori, si affida al Fondo Macquarie per spezzare l’ex monopolista e condannare pesantemente il destino di migliaia di lavoratori a una grossa incertezza sul loro futuro occupazionale”, prosegue la nota.
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Operazioni finanziarie
“Da mesi attendiamo un vero confronto con le istituzioni e con Palazzo Chigi – prosegue la nota – Si continua a leggere di operazioni per noi puramente finanziarie, ma non si conosce nulla sul destino delle persone che lavorano nel Gruppo. Abbiamo rappresentato la nostra contrarietà ad operazioni di “spezzatino”, ribadendo a più riprese l’invito al governo a valutare altre opzioni che diano le giuste garanzie allo sviluppo della infrastruttura di rete, a una connessione per il nostro Paese, ma allo stesso tempo alla difesa dei perimetri occupazionali delle persone che ci lavorano”.
Difendere i gioielli del paese
“Purtroppo, stiamo assistendo, ad oggi, a operazioni che guardano solamente a regalare a fondi stranieri i pochi “gioielli” del paese. Una scelta che vede strizzare l’occhio, da parte della politica italiana, alle lobby, ai consulenti super pagati, a sistemi di potere che vogliono mettere le mani su una infrastruttura importante con obiettivi sicuramente diversi da quelli che vogliono far credere. Invitiamo il Premier Meloni a convocare il Sindacato e ad ascoltare le nostre preoccupazioni e la nostra visione sul destino di Tim e su ciò che da scelte sbagliate potrebbe scaturire per la tenuta occupazionale”, aggiungono i sindacalisti.
L’Italia ha bisogno di una Rete
“L’Italia ha bisogno di una Rete che sia funzionale alle aspettative di un Paese come il nostro ma, allo stesso tempo, pensiamo che così come accaduto in tutte le altre nazioni europee si possano trovare soluzioni migliori per garantire gli investimenti, senza svendere ricorrendo a “fondi speculativi” che certamente non hanno come primo obiettivo quello della salvaguardia dei livelli occupazionali”, chiude la nota.