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Tim, ancora incertezza dopo il Cda. Restano i dubbi su rete e strategie

Tim apertura di settimana ancora all’insegna dell’incertezza dopo il cda straordinario di giovedì che non ha sciolto i nodi sul futuro aziendale. Pesa il nulla di fatto sulla rete unica e sulle strategie di rilancio in Cda. Si attendono indicazioni anche sulle prossime mosse del primo azionista francese Vivendi, che secondo le ultime ricostruzioni avrebbe di fatto commissariato i vertici aziendali per assumere un ruolo più attivo. Dopo un’apertura al ribasso, il titolo ha virato in area positiva.

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Downgrade di Deutsche Bank

Oggi è stata la volta di Deutsche Bank ad emettere un downgrade sul titolo della compagnia italiana da “Buy” a “Hold” con target price ridotto a 0,43 centesimi da 0,68 centesimi.

“La prospettiva di un’azione strategica rimane una potenziale compensazione, ma la visibilità sui tempi rimane bassa, in particolare se un accordo di rete può avvenire solo come parte di una transazione per la rete unica. Con lo slancio degli utili negativo e l’azione strategica incerta, declassiamo la nostra raccomandazione di mantenere”, afferma Deutsche Bank. Il downgrade arriva dopo che il consiglio di amministrazione di Telecom Italia si è riunito per esaminare quello che ha definito “un contesto di mercato difficile e le sfide che l’azienda deve affrontare in termini di strategia, performance aziendale e organizzazione”.

C’è da dire che invece Fitch ha confermato il suo giudizio a “stable”.

Dalla rete egli asset aziendali, nodi irrisolti

Tanti i punti interrogativi che restano aperti. Il piano holding andrà avanti? Non si sa.

Gli asset in portafoglio, a partire da Noovle, saranno valorizzati? Non si sa.

Tim è ancora disponibile a cedere la maggioranza in una eventuale società unica della rete con Open Fiber?

Pare di no, dopo il cda di giovedì scorso, ma prima di allora era filtrata una posizione aperturista. E ora?

Sulla rete è tutto fermo al memorandum dell’agosto 2020 con Cdp.

Quanto emerso dal cda straordinario di giovedì scorso non ha contribuito a fare chiarezza. Anzi.

Secondo gli analisti di Mediobanca Securities, c’è un rischio ristrutturazione con cui fare i conti.

Per UBS, che ha declassato il titolo, c’è una scarsa visibilità sulla guidance futura.

Il mercato preme sul titolo, dopo il profit warning dello scorso 27 ottobre, il secondo in pochi mesi, e la svolta mancata.

Non c’è una strategia condivisa in Cda per il rilancio dei conti aziendali.

Vivendi starebbe spingendo per un cambio al vertice, frenato per ora da Cdp. L’ad Luigi Gubitosi sembra però a tutti gli effetti commissariato, in attesa del nuovo piano industriale per il biennio 2022-2024 atteso per il prossimo mese di febbraio.

Ma prima di allora è previsto l’ingresso di Iliad nel mercato del fisso mentre il riassetto di Open Fiber è un dato di fatto.    

Le critiche di Vivendi

Vivendi, primo azionista di Telecom Italia, secondo la Reuters ritiene che il cda di giovedì scorso confermi l’assenza di una “chiara visione” su come gestire i problemi del gruppo italiano di telecomunicazioni. L’attuale amministratore delegato Luigi Gubitosi è visto da Vivendi solo come soluzione di breve termine per i problemi dell’azienda, e rappresenterebbe le ultime vestigia  dell’era Elliott. Lo riferiscono a Reuters due fonti vicine al gruppo media francese. Per i francesi, Gubitosi deve fare di più e non ha fatto abbastanza. Arnaud De Puyfontaine, presidente di Vivendi e membro del Cda di Tim, sarebbe pronto ad assumere la presidenza di Tim, per discutere in prima persona con il Governo italiano del rilancio aziendale. Il gruppo francese, archiviata la guerra con Mediaset, si starebbe concentrando su Tim vista una perdita potenziale di 1,8 miliardi di euro.

Cdp, dal canto suo, lavora per evitare una crisi al buio. Una sfiducia repentina all’amministratore delegato secondo la Cassa getterebbe la compagni Tlc nel caos, in mancanza di una strategia di rilancio condivisa fra le diverse anime che albergano nel Cda. D’altra parte il toto nomi per la successione è già scattato e il titolo continua a soffrire.

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