L’Amministratore Delegato di TIM, Amos Genish ha incontrato ieri per la prima volta i sindacati SlC-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom e Ugl-Telecomunicazioni. Un’occasione per delineare i nuovi pilastri della strategia di sviluppo dell’azienda che sarà introdotta nel Piano Industriale 2018-2020 previsto per il prossimo mese di marzo.
“Per raggiungere questo obiettivo, serve la massima collaborazione tra management e Sindacati – ha detto Genish – Da parte mia c’è la disponibilità a discutere qualsiasi tema e mi aspetto un atteggiamento analogo da parte dei sindacati. Abbiamo lo stesso obiettivo: motivare e trarre il massimo dalle risorse già esistenti in TIM, creando allo stesso tempo nuove opportunità per i giovani”.
Amos Genish ha sottolineato ai sindacati la volontà di TIM di ricoprire un ruolo da protagonista nell’ecosistema digitale che sta cambiando radicalmente alla luce della trasformazione tecnologica in atto, e che riguarda tutti i settori e la vita delle persone. Per favorire questo processo di cambiamento TIM continuerà a investire in innovazione, ma anche nella formazione e motivazione dei suoi dipendenti, e promuoverà la diffusione della “cultura digitale” in tutta l’azienda.
Ciò richiederà che tutte le persone che lavorano nella società rivestano un ruolo centrale nella sua trasformazione.
Per quanto riguarda la rete, il nuovo amministratore delegato ha ribadito che l’azienda non vede, ad oggi, ragioni per un maggior grado di separazione della stessa, perché ritiene di essere in linea con gli impegni assunti con AGCOM in termini di equivalenza e neutralità dell’accesso.
A stretto giro è arrivata la nota congiunta delle segreterie nazionali SlC-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom e Uil, che pur registrando la disponibilità al confronto da parte dell’A.D. ed i principi di massima da egli esposti, hanno tuttavia evidenziato la necessità che, oltre alla enunciazione, vi siano fatti concreti e conseguenti, a partire dal piano industriale.
L’A.D. ha sinteticamente illustrato gli obiettivi che mirano ad un rilancio complessivo del gruppo TIM puntando sui servizi digitali (digiTIM), sulla cura del cliente, sulla migliore qualità del servizio, sulla maggiore valorizzazione della convergenza fisso-mobile-contenuti e su un accresciuto sfruttamento commerciale della rete in fibra già realizzata.
L’A.D. ha inoltre confermato sostanzialmente per l’anno 2018 il piano di investimenti già indicati nel precedente piano, così come la centralità di TIM Brasil.
Riguardo alla rete ha affermato che l’azienda non vede, ad oggi, ragioni per un maggior grado di separazione della stessa in quanto ritenuto oggi essere in linea con gli impegni assunti con AGCOM in termini di equivalenza e neutralità dell’accesso.
Ribadendo che non vi sarà ricapitalizzazione e che il debito dovrà diminuire mediante maggiore generazione di cassa, l’A.D. ha poi chiesto alle OO.SS. la conferma del contratto di solidarietà anche per l’anno 2018.
Le Segreterie Nazionali, pur registrando la disponibilità al confronto da parte dell’A.D. ed i principi di massima da egli esposti, hanno tuttavia evidenziato la necessità che, oltre alla enunciazione, vi siano fatti concreti e conseguenti, a partire dal piano industriale.
Le Segreterie Nazionali, hanno ribadito che, in assenza di un confronto puntuale sui contenuti del piano industriale, non sussistono i presupposti che giustifichino la proroga al ricorso del contratto di solidarietà in essere che scade il 03.01.2018.