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Tim, accordo sugli esuberi. Solidarietà per 29.736 e 5mila uscite volontarie

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Confermata l’intesa con i sindacati per la gestione di 4.500 esuberi annunciati dall’azienda. La Cigs convertita in contratti di solidarietà per 29.736 lavoratori e ricorso alla Legge Fornero per l’uscita volontaria per gli esuberi.

Confermata la firma dell’accordo tra Tim e sindacati su 4.500 esuberi e Cigs. La firma è arrivata nella nottedopo una trattativa-fiume tra sindacati (Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e UGL Telecomunicazioni) e azienda, con la mediazione del governo, iniziata al ministero del Lavoro intorno a mezzogiorno di ieri. Telecom Italia ha accolto la richiesta dei sindacati di utilizzare i contratti di solidarietà per 29.736 lavoratori al posto della cassa integrazione straordinaria. Inoltre, l’intesa prevede l’utilizzo dell’articolo 4 della legge Fornero, ovvero dei prepensionamenti. Tra Tim è sindacati, scrive l’Agi, è stata “raggiunta un’intesa molto importante ed articolata, che verra’ posta all’attenzione delle lavoratrici/lavoratori nelle prossime ore con apposite Assemblee”.

La nota di Tim

L’accordo odierno, si legge in una nota di Tim, “prevede la riduzione verticale dell’orario di lavoro per un totale di 26 giornate di solidarietà nell’arco dell’anno (pari al 10% dell’orario) e coinvolgerà tutte le funzioni ad eccezione del personale che svolge attività aziendali con particolari necessità di continuità operativa e settori impegnati nei processi di digitalizzazione e innovazione. La solidarietà inizierà dal prossimo 19 giugno 2018 e durerà 12 mesi”.

L’Amministratore Delegato di TIM Amos Genish ha così commentato: “Siamo particolarmente soddisfatti per questo accordo raggiunto con le associazioni sindacali. Voglio ringraziare i rappresentanti nazionali e territoriali delle associazioni che hanno dimostrato una volta di più di avere a cuore le sorti dell’azienda e del Piano Strategico DigiTIM come dei lavoratori. Un particolare ringraziamento va al Ministro Luigi Di Maio per il sostegno che ha dimostrato nelle fasi finali del negoziato. Spero di poterlo incontrare quanto prima per affrontare i vari temi di impegno comune”.

L’azienda si è impegnata inoltre a gestire i 4500 esuberi dichiarati attraverso strumenti non traumatici per i lavoratori. TIM infatti applicherà l’art. 4 della legge Fornero per agevolare le uscite con prepensionamenti volontari sulla base della normativa vigente. I lavoratori TIM che matureranno i requisiti minimi per la pensione entro il 31 dicembre 2025 potranno lasciare il lavoro anticipatamente, su base volontaria.

L’intesa sottoscritta sarà sottoposta nei prossimi giorni all’approvazione dei lavoratori.

L’accordo riapre una positiva stagione di dialogo tra azienda e sindacati, che ieri hanno anche definito un percorso di confronto di più ampio respiro per il rilancio delle relazioni industriali.

Di Maio: ‘Accordo raggiunto, ora decidano i lavoratori’

 “Oggi abbiamo chiuso l’accordo sulla trattativa Tim che sarebbe scaduto questa notte lasciando in cassa integrazione circa 30 mila lavoratori e senza fornire alcuna risposta concreta”, ha dichiarato in un comunicato il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio, che peraltro ha deciso di tenere per sé la delega alle Telecomunicazioni. “E’ una trattativa che è stata portata avanti dai sindacati, che hanno poi coinvolto il Ministero del Lavoro”. “Ci siamo insediati da una settimana – ha spiegato Di Maio nella nota – ereditando un problema che era già avviato ad una fase conclusiva. Ci sarà massima attenzione nel seguire le conseguenze di questo accordo, che dovrà essere approvato anche dai lavoratori con un referendum interno, un principio che sta alla base dei valori della forza politica che rappresento”.

“Riteniamo importante – ha sottolineato Di Maio – che siano state accolte le richieste delle sigle sindacali e che l’azienda si sia resa disponibile ad accettare un compromesso. Soprattutto, siamo soddisfatti del fatto che ci sia la disponibilità a individuare una formula per azzerare gli esuberi e, in ultima istanza, utilizzare strumenti non traumatici così da evitare di far piombare i lavoratori in situazioni difficili. Ancora – conclude il Ministro del Lavoro – è importante il fatto che saranno creati tavoli per valutare la buona attuazione dell’accordo. Oggi abbiamo affrontato e risolto uno degli aspetti del nuovo piano industriale dell’azienda, sarà nostra priorità verificare la sostenibilità di questo piano industriale collaborando con le parti”.

Le principali condizioni dell’accordo

  • Cassa integrazione di 12 mesi per 29.736 lavoratori a rotazione per 26 giornate anno su base mensile tramutata in “solidarietà difensiva” pari al 10% e medesimo meccanismo di una tantum precedente;
  • 4.500 esuberi strutturali sono completamente assorbiti dall’utilizzo di strumenti volontari di uscita; uscite volontarie così articolate: sblocco dell’accordo vigente per il 2018, possono uscire coloro che entro il 31 dicembre 2018 maturano nei successivi 4 anni il diritto a pensione cioè al 31.12.2022 (circa 1.000 lavoratori) nel biennio 2019/2020 rispetto ad una base esodabile individuata di massimo 4.000 unità.

Chi esprima il consenso di aderire entro il 2019 e maturi il diritto a pensione il 31.05.24 può usufruire di uno scivolo di 5 anni e 6 mesi. Chi esprima il consenso di aderire entro il 30 novembre 2020 e maturi il diritto a pensione entro il 31 dicembre 2025 può usufruire di uno scivolo di 6 anni. Quindi sono complessivamente 5.000 le potenziali uscite volontarie. Contestualmente l’impegno ad aprire a settembre 2018 un confronto per superare l’attuale regolamento aziendale unilaterale e definire un secondo livello in maniera pattizia mettendo immediatamente al centro la situazione dei livelli inquadramentali, il part time, le dinamiche economiche e normative della parte on field, lo smartworking.

Secondo Radiocor, i 14mila lavoratori della rete, asset sulla cui separazione l’Agcom ha dato un primo via libera, dovrebbero essere esclusi dalla solidarietà.

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