Nel 2014, secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, più di 19 milioni di uomini e donne hanno dovuto lasciare la propria casa per colpa della guerra, delle dittature, della violenza etnica e religiosa. Da qui è nato il progetto di innovazione sociale www.the19millionproject.com, frutto del lavoro congiunto di noti brand dell’informazione globale e associazioni non profit, tra cui Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (Cild) e Chicas Poderosas, gli sponsor Univision e Fusion, i partner internazionali Google News Lab, Global Editors Network, Berkeley AMI e Valigia Blu.
La piattaforma internet dell’iniziativa, per rimarcare l’aspetto sociale e l’urgenza storica dell’argomento, si apre con un quesito generazionale che non lascia spazio a fraintendimenti: cosa penseranno di noi in futuro, su quello che potevamo fare e non abbiamo fatto di fronte ad una delle più grandi crisi umanitarie della storia recente?
Ecco allora che qualcuno, tra giornalisti, designer, innovatori digitali e attivisti umanitari, ha deciso di mettersi in gioco e provare a fare qualcosa di concreto per affrontare la grande sfida delle migrazioni del XXI secolo, a partire dalla crisi in atto nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, tra le cause principali degli esodi umani verso l’Europa (a cui vanno aggiunti: carestie, cambiamenti climatici, migrazioni economiche).
Figure diverse che avranno il compito di raccontare in maniera diretta, senza filtri e falsi veli di ipocrisia (o demagogia), le ragioni di tale fenomeno demografico e le possibili soluzioni nel breve termine.
Proprio oggi si apre a Roma, presso Luiss Enaba, la manifestazione omonima “The 19 Million Project”, per presentare a tutti il progetto e per lanciare un confronto pubblico su temi di primaria importanza per il futuro di tutti, in Europa e non solo.
Questo straordinario laboratorio di idee sarà anche fonte di ispirazione per Open Migration, la piattaforma CILD di prossimo lancio che vuole rilanciare un dibattito articolato e basato sui dati anche nel nostro Paese. Dobbiamo capire e comunicare meglio questi temi, farci le giuste domande, trovare soluzioni.
Presentazione di “The 19 Million Project”, spiegazione di ragioni e strumenti di una sfida irrinunciabile, manifesto del progetto e della manifestazione romana, obiettivi dell’iniziativa sono illustrati nei percorsi offerti dal sito alle voci: “About”, “Agenda” eventi, “Blog”, “Contact”, “Donate”.
In un contesto di fotografie toccanti e di drammatica bellezza, si cerca anche attraverso i social media di raccogliere commenti, suggerimenti, sostegno, testimonianze dirette, esperienze e nuove idee per promuovere cultura dell’accoglienza nei Paesi occidentali e cercare di risolvere tutti assieme i problemi più urgenti: interrompere la tratta di esseri umani, favorire l’esodo dei migranti che fuggono dalle guerre in corso in Medio Oriente e Nord Africa, proporre iniziative serie di gestione efficiente dei flussi migratori e coinvolgere le Istituzioni centrali e locali di ogni Paese in un’azione che deve essere guidata da Bruxelles.
Oltre al Blog, infatti, è possibile seguire e lasciarsi coinvolgere dagli eventi relativi a “The 19 Million Project” anche su Facebook, Twitter e Instagram. Contenuti multimediali da condividere, commentare e rilanciare per proporre una nuova narrazione dei fatti, per rendere più inclusivo possibile il confronto pubblico sull’emergenza migranti da noi e in tutto il mondo.
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