Di Federico Boni
Mimesis editore
Pubblicato: luglio 2016
Pagine: 184
ISBN: 978-88-5753-390-2
Prezzo: € 18,00
Il volume si propone di analizzare l’uso della metafora del morto vivente da parte dei media (per lo più stampa, cinema, televisione e media digitali) per rappresentare il campo stesso dei mezzi di comunicazione in tutte le sue articolazioni: la produzione, i testi e il consumo.
In breve, si tratta di indagare la figura (mediatica) dello zombie come metafora del campo discorsivo dei media. In particolare, lo scopo del libro è quello di studiare come tale metafora riguardi tutta una serie di politiche che si insinuano nelle diverse declinazioni del campo dei media:
- le politiche neoliberiste relative alla professionalità e alle pratiche di chi lavora nei media (e quindi legate agli aspetti produttivi);
- le politiche applicate allo stesso “corpo politico”, individuabili soprattutto nelle modalità e nelle logiche con cui la leadership politica viene rappresentata nella stampa e in televisione;
- infine, le politiche implicate surrettiziamente nel consumo dei media, dove quest’ultimo è stato ed è tradizionalmente letto come un’acritica adesione ai messaggi dei mezzi di comunicazione, senza possibilità di risposta o di feedback.
Ma anche, in ultimo, le politiche “resistenti” da parte dei pubblici, che con le loro pratiche utilizzano i testi dei media e li ricodificano, impegnandosi in azioni dimostrative collettive.
Federico Boni, insegna Sociolinguistica e Metodi e tecniche della comunicazione all’Università degli Studi di Milano, dove presiede il corso di laurea in Comunicazione e Società. È stato Visiting Fellow presso la Griffith University e Guest Lecturer presso la University of Southern Queensland, Australia. Tra i suoi volumi: Il corpo mediale del leader (2002), Etnografia dei media (2004), Media, identità e globalizzazione (2005), Teorie dei media (2006), Sociologia della comunicazione interpersonale (2007). Con Mimesis ha pubblicato American Horror Story. Una cartografi a postmoderna del gotico americano (2016).