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The Morning View. 100 anni di fisica quantistica, ma ora è il momento di correre

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Dobbiamo prepararci ad un cambiamento simile a quello che la fisica quantistica innescò agli inizi del secolo scorso: ma questa volta sono l’IA, le GPU (Graphic Processing Units) e l’innovazione nell’energy storage i veri driver della trasformazione in corso. Il punto di Francesco De Leo.

“If quantum mechanics hasn’t profoundly shocked you, you haven’t understood it yet”
(Niels Bohr)

Nel luglio 1913 Niels Bohr pubblicò in Philosophical Magazine (Series 6, Volume 26 July 1913, p. 1-25) il lavoro fondamentale sulla meccanica quantistica che era destinato a rivoluzionare il mondo: da quel giorno nulla fu più come prima.

A più di 100 anni di distanza, i mercati finanziari ci stanno dando segnali importanti: ci dobbiamo confrontare quotidianamente con anomalie che sono più difficili da interpretare. Come avrebbe detto Niels Bohr, se non ce ne siamo ancora accorti, vuole dire che non abbiamo idea di che cosa abbiamo difronte. Quando le anomalie nella dinamica dei mercati diventano la regola, ci troviamo difronte ad un cambio di paradigma, le cui implicazioni sono ancora difficili da decifrare.

Dobbiamo prepararci ad un cambiamento di analoghe proporzioni a quello che la fisica quantistica innescò agli inizi del secolo scorso: ma questa volta sono l’Intelligenza Artificiale, lo sviluppo delle GPU (Graphic Processing Units) che stanno rivoluzionando le prestazioni dell’high-performance computing insieme con l’innovazione nell’energy storage i driver che stanno imprimendo un’accelerazione al cambiamento in grado di trasformare il mondo, senza possibilità d’appello.

Dagli inizi di settembre non è passato un giorno in cui non ci sia stato l’annuncio di un’operazione finanziaria che per dimensioni (size) e raggio d’azione (scope) non sia destinata ad innescare una serie di cambiamenti sequenziali in grado di ridefinire gli assetti globali dei settori di punta dell’economia. È notizia di ieri l’acquisizione da parte di Cisco di Splunk per 28 miliardi di dollari, tutti per cassa, ovvero quasi il 13% della propria capitalizzazione di borsa: è la più grande acquisizione di sempre, che oblitera per dimensioni quella di Scientific Atlanta per 6.9 miliardi di dollari nel 2006, ormai 17 anni fa. Un unico obiettivo: essere all’avanguardia nella cybersecurity e nell’Intelligenza Artificiale.

Contestualmente, a valle dell’ingresso dei Sauditi nel capitale di Telefonica come primo azionista al 9,9%, è notizia di ieri che Vodafone sta trattando con il fondo di private equity Zegona la cessione delle proprie attività in Spagna: è possibile che a seguire sia la volta di Vodafone Italia. Con l’ingresso di STC nel capitale di Telefonica è ufficialmente iniziato il grande riassetto delle telco europee e non c’è da rimanere sorpresi se arriveranno altre novita’ inattese nelle prossime settimane.

Il gap fra le risorse destinate ai settori di punta che guidano il cambiamento e quelle che si stanno mettendo in gioco per la ridefinizione degli assetti di controllo delle telco europee non lasciano dubbi sulla direzione del cambiamento e sugli interessi realmente in gioco: la rotazione in corso è solo destinata ad accelerare ed a polarizzare ulteriormente i mercati.

Natura non facit saltus”: forse poteva essere così 20/30 anni fa, in un mondo di cambiamenti lineari. Ma è in corso una rivoluzione, ed è arrivata l’ora di rispondere ad una sola domanda: noi, da che parte del cambiamento vogliamo stare?

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