WESTERN

The Hateful Eight

a cura di cinematografo.it |

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2015 – USA

Stati Uniti, pochi anni dopo la fine della Guerra Civile. Su una diligenza che sta attraversando i boschi innevati del Wyoming si trovano il cacciatore di taglie John Ruth e Daisy Domergue, la donna che ha appena catturato e che deve scortare fino a Red Rock dove la consegnerà nelle mani della giustizia perché sia impiccata. Lungo la strada incontrano e poi fanno salire sulla diligenza il maggiore Marquis Warren, ex soldato nero dell’Unione, e Chris Mannix, un rinnegato del Sud che sostiene di essere il nuovo sceriffo della città. Incalzato da una terribile bufera di neve, il gruppo si rifugia nell’emporio di Minnie, una grande stazione di posta dove non trovano la proprietaria ma altre quattro facce sconosciute. In quel luogo gli otto cominciano a parlare, a confrontarsi, a conoscersi…

Il gioco dovrebbe oscillare tra I magnifici sette di John Sturges e l’Otto e ½ felliniano. Gli otto poi si ritrovano insieme dentro un Emporio ampio, spazioso, adatto a essere frazionato, diviso, vissuto a seconda delle esigenze. Il West è il loro habitat naturale, la Storia americana l’inevitabile punto di riferimento, il cinema il contenitore che tutto accoglie, difende, protegge. Finalmente libero di esprimersi secondo le modalità preferite, Tarantino sceglie l’approccio di una incoercibile volontà di rappresentazione. Si accomoda nello spazio dilatato dei formati giganti. E va bene che l’America da sempre si è imposta nel mondo per la gestione delle dimensioni antropologiche (territori, ambienti antichi e moderni, la metropoli come luogo della destabilizzazione e dello spaesamento mentale) ma il problema è proprio qui, forse. Che in uno spazio grande devi metterci una storia altrettanto grande. Ora non c’è dubbio che Tarantino mette tutta la fantasia possibile al servizio di un racconto affabulante e sfibrato. Cerca la girandola esistenziale e finisce per trovare un realismo favolistico e distratto. Gli otto prototipi dell’universo western finiscono, dopo un infinito rincorrersi tra prima lettura, flashback e secondo senso, per confondersi nell’inafferrabile universo similfelliniano. Escono dall’Emporio e sulla passerella spariscono, inghiottiti dal sogno, dalla stanchezza, da un’utopia impossibile. Prova il regista a rimescolare le carte, a rigenerare una vicenda umana (quella americana) ormai vicina al capolinea. Nessuno muore col proprio nome, nessuno si accetta per quello che è. Già detto? Forse, le immagini scandiscono un dilatato fluire narrativo che spesso emoziona, talvolta scade nel superfluo splatter espressivo. Parlandone così, l’America diventa mito nel momento in cui scompare. Fascinoso andamento epico, forzosa esibizione muscolare nel turbinio delle immagini.

The Hateful Eight Foto 1

Tutto nuovo e insieme niente di veramente originale. Ma siamo prima o dopo la mitologia di C’era una volta il West? Leone è più o meno yankee di Tarantino? Domande oziose, favola e passatempo. E le musiche di Morricone (candidato all’Oscar 2016 per la Miglior colonna sonora) a saldare una vicinanza per niente autentica. Nel turbinare di parole, inganni, spari, sangue e uccisioni, l’attenzione si ammorbidisce. Si resta davanti a Tarantino a chiedergli quale magia ci tiene ancora legati a un cinema così opaco e decadente eppure ancora pieno di fascino.

Va detto che The Hateful Eight ha fatto il suo esordio il 19 aprile 2014 con una lettura dal vivo della sceneggiatura a favore di Film Independent, organizzazione no profit che sostiene cineasti indipendenti. Tarantino aveva pensato alla lettura come a un evento unico a sé stante, ma il grande successo che ha riscosso lo ha convinto a pensare di trasformare il copione in un film. Otto mesi dopo quell’evento, a Telluride, in Colorado sono iniziate le riprese. Sul set Tarantino ha confermato che avrebbe girato il film con un formato bellissimo e non più utilizzato, l’Ultra Panavision 70mm, usato per l’ultima volta nel 1966 per Khartoum. Molti attori sono rimasti quelli della lettura in anteprima. Oggi ci sono Samuel L. Jackson (il maggiore Warren), Kurt Russell (John Ruth detto ‘il boia’), Jennifer Jason Leigh (Daisy Domergue), Walter Goggins (Chris Mannix), Michael Madsen (Joe Gage), Tim Roth (Oswaldo Mobray), Demian Bichir (Bob ‘il messicano’) e Bruce Dern (generale Smithers).

The Hateful Eight Foto 2

Regia: Quentin Tarantino

Attori: Samuel L. Jackson (Magg. Marquis Warren), Kurt Russell (John Ruth “Il Boia”), Jannifer Jason Leigh (Daisy Domergue), Walton Goggins (Chris Mannix), Demian Bichir (Bob “Il Messicano”), Tim Roth (Oswaldo Mobray), Michael Madsen (Joe Gage), Bruce Dern (Gen. Sanford Smithers), Channing Tatum (Jody), James Parks (O.B.), Dana Gourrier (Minnie), Zoë Bell (Judy)

Sceneggiatura: Quentin Tarantino

Fotografia: Robert Richardson

Musiche: Ennio Morricone

Montaggio: Fred Raskin

Scenografia: Yohei Taneda

Costumi: Courtney Hoffman

Durata: 167’

Genere: Western

Data di uscita in sala: 4 febbraio 2016

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