Si è appena conclusa la settima edizione delle Giornate di Cinema di Riccione. Un’edizione caratterizzata in particolare, oltre che dai dibattiti sull’andamento del cinema made in Italy e sulla debolezza dell’estate cinematografica italiana, dal debutto dei nuovi player Ambi Media Italia e soprattutto dell’attesissima Vision Distribution, dal trentennale della principale distribuzione indipendente italiana, Lucky Red, ed in ambito major, dal passaggio del listino Paramount da Universal a Fox.
Partendo dalla fine, il nuovo team Fox capitanato ora dal veterano Paul Zonderland ha annunciato in pompa magna (realmente, vista la presenza di una banda musicale, in pieno stile presentazioni Fox come accade solitamente anche a CinemaCon e CineEurope) l’accordo per la distribuzione del listino Paramount in Italia, che comprenderà titoli come ‘Daddy’s Home 2’ e ‘Downsizing’, che si aggiungono quindi ai titoli Fox tra cui ‘Kingsman’, ‘Assassinio sull’Orient Express’, ‘War for the Planet of the Apes’ ed al cinema d’autore di Searchlight.
Venendo a Lucky Red, la casa di distribuzione guidata da Andrea Occhipinti può oggi vantare il 5,48% nel 2016 di un mercato sempre più frammentato, prima tra gli indipendenti, partecipa oggi nell’esercizio con Circuito Cinema e nelle vendite internazionali con True Colors, ed ha annunciato l’output deal esclusivo con la lanciatissima STX Films di Adam Fogelson, ovvero la principale challenger delle grandi major americane, ma un passo avanti a queste nei rapporti con il crescente mercato asiatico per via della partnership con Huayi Brothers.
Nell’accordo rientra l’attesissimo ‘All the Money in the World’ di Ridley Scott, in produzione a Roma, sulla storia del rapimento del nipote del magnate John Paul Getty. Non c’è stata menzione invece a ‘The Irishman’, il nuovo gangster movie di Martin Scorsese con Al Pacino e Robert De Niro, ormai quindi destinato all’esclusività di Netflix così come per tutti gli altri territori. Ma l’impegno di Lucky Red sarà importante anche sulle produzioni italiane, tra cui il nuovo film di Gabriele Mainetti con Nicola Guaglianone alla penna, e sulle co-produzioni internazionali, tra cui spicca senza dubbio il nuovo film del due volte premio Oscar Asghar Farhadi con Javier Bardem e Penelope Cruz. Il disegno strategico è dipendere sempre meno dalle acquisizioni, vista la crescente concorrenza anche delle piattaforme SVOD.
Parlando di output deal di rilievo, da menzionare anche l’annuncio del nuovo accordo tra Leone Film Group e Eagle Pictures, che entra per tre anni nel deal tra la società di Andrea e Raffaella Leone e Plan B di Brad Pitt fresca di Oscar per ‘Moonlight’ e Annapurna Pictures di Megan Ellison (figlia di Larry Ellison di Oracle), ed intanto distribuisce sempre da LFG ‘Landslide’, il nuovo film con Will Smith sulla caccia al fondatore dell’Isis al-Zarqawi.
Tra le new entries quindi Ambi Media Italia, ramo distributivo italiano di Ambi Media Group, che in sostanza distribuirà in Italia i titoli finanziati e venduti a livello internazionale dalla società di Monika Bacardi e Andrea Iervolino, tra cui ‘In Dubious Battle’ di e con James Franco.
Ma la ciliegina sulla torta di questa edizione di Ciné è stata senza dubbio la presentazione attesissima di Vision Distribution, la nuova società di distribuzione fondata da Sky Italia in partnership con cinque tra le principali società italiane di produzione: IIF, Wildside, Indiana, Cattleya, e Palomar. Guidata dall’ex Managing Director Theatrical & Strategic Marketing di WB, Nicola Maccanico, che vuole mettere in gioco i modelli stabiliti, la filosofia della nuova casa di distribuzione può essere riassunta dalle parole “trasparenza”, “innovazione” e “futuro”. Intenzionata a valorizzare il cinema italiano, anche perché “9 dei 10 film più visti su Sky sono italiani”, secondo le parole di Margherita Amedei, Head of Sky Cinema di Sky Italia, la nuova entità si pone in apertura verso tutti i soggetti della filiera, nella consapevolezza che oggi la struttura del mercato e le nuove modalità di fruizione del prodotto impongono alleanze piuttosto che chiusure.
Ed in questo senso si pone anche la partnership per la condivisione della rete commerciale per la distribuzione in sala con Medusa, la più forte in Italia con il 15,82% del mercato nel 2016, seconda solo a WB-Sony. Il film che aprirà le danze di Vision è l’opera prima di Ivan Silvestrini, talento nostrano che si è fatto le ossa nel mondo delle web series con la pluripremiata ‘Stuck’: girato in inglese a Los Angeles con attori americani e doppiato per l’Italia, ‘Monolith’ è la trasposizione cinematografica di un romanzo a fumetti di Roberto Recchioni, ed uscirà il 12 agosto, proprio a sfidare l’estate.
Tra i titoli italiani c’è poi la commedia ‘Il Premio’ di Alessandro Gassman con Gigi Proietti, prodotto da IIF, ma ci sarà anche in anteprima la prima puntata della nuova stagione di Gomorra, a sottolineare l’attitudine alla sperimentazione e le possibilità di innovazione. Ma Vision, oltre a non distribuire tutti i film prodotti dai propri soci, non distribuirà solo film italiani di produzione propria, ma anche film stranieri di acquisizione: il primo sarà ‘Colette’ con Keira Knightley, in collaborazione con Good Films che lo aveva acquisito da HanWay. Una strategia aperta quindi, con scelta di storie interessanti per target specifici ed un approccio innovativo al marketing, grazie anche ai dati disponibili da Sky, ed un’attenzione particolare alla comunicazione sui social media e nelle sale, prima, meglio, e più a lungo.
Un’edizione ricca e piena di qualità quindi, dal cinema d’autore e dei festival di BiM, Cinema e Videa, a quello un pò più commerciale di Notorious, Koch ed M2, all’abbondanza di titoli italiani (tutti tranne uno) di Medusa tra cui il nuovo film di Checco Zalone ma anche Paolo Genovese e Ligabue, alle quattro storiche linee editoriali di 01 Distribution ossia i grandi del cinema italiano tra cui il film “americano” di Paolo Virzì con Donald Sutherland che in USA verrà distribuito da Sony Classics, i giovani autori come Sydney Sibilia, gli esordienti e, infine, il cinema internazionale come l’attesissimo ‘Valerian’ di Luc Besson da EuropaCorp tramite Leone Film Group. Ce n’è per tutti i gusti, con le major WB, soprattutto, con le varie co-produzioni tra cui Brizzi e Comencini, e Universal con il super cinepanettone e il nuovo film di Verdone da Filmauro e il nuovo film di Sorrentino su Berlusconi da Indigo, ma anche Disney quest’anno con un film con Rovazzi,che oltre ai grandi blockbuster partecipano in maniera rilevante anche nel cinema locale, che ha una quota del 29,05% nel 2016 contro il 20,74% del 2015, con ben 199 film italiani distribuiti nel 2016 contro i 186 del 2015.
Resta però da trovare una formula efficacie per evitare il solito crollo del box office in estate: si potrebbe ad esempio cominciare con far uscire i film e non chiudere le sale per un mese intero?
Altri elementi emersi dal convegno sono: la necessità di innovare i modelli distributivi cominciando ad affrontare seriamente il discorso sull’accorciamento delle windows (che impazza invece all’estero con innovazioni imminenti come il PVOD – Premium VOD ossia la possibilità di guardare a casa ad un prezzo tra i 30 e i 50 dollari film ancora in sala, ndr), offrire promozioni di prezzo ai più giovani evitando però di deprimere il valore del prodotto con promozioni come i 2 euro al mercoledì, potenziare il sistema dei premi e dei festival, dare spazio a nuovi autori e storie originali, sostenere il cinema in città ed in provincia, lavorare sulle sinergie di filiera, comunicare meglio su target specifici, riconquistare il secondo weekend, produrre più cinema italiano di qualità grazie anche al 30% di tax credit interno.
La parola chiave è flessibilità, che significa anche innovazione, nei modelli distributivi e nel marketing, ma anche nell’evoluzione dell’esperienza cinematografica, su cui siamo certamente indietro rispetto a mercati evoluti come Stati Uniti e Francia, così come nella tipologia di contenuti che vengono proposti, che troppo spesso paiono tralasciare target importanti come quello femminile, i millennials e ancor di più i teenagers.
In generale comunque, un’edizione ricca di spunti e momenti validi di riflessione, condotta con professionalità e la giusta dose di intrattenimento, che lascia tutti fiduciosi per il futuro, nella consapevolezza che il cinema in Italia è in buone mani e più vivo che mai.