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Il Paese deve affrontare sfide difficili e per farlo c’è necessità di stabilità e di un governo forte ed autorevole che possa attuare misure per superare la crisi economica e sociale come il taglio al cuneo fiscale e l’azzeramento dell’IVA su beni di largo consumo, senza però intervenire sul salario minimo attraverso la legge. Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario Generale della CISL, durante un’intervista al TGPoste.
“Auspico un forte richiamo alla responsabilità – ha detto Sbarra. “Dobbiamo fronteggiare una perdurante condizione di emergenza sanitaria, la più grande crisi economica e sociale dal dopoguerra a oggi e le pesanti ricadute della guerra in Ucraina. C’è necessità di stabilità, di governabilità e di un governo nella pienezza delle funzioni e dei poteri, che possa interloquire con le parti sociali”.
Il Segretario Generale della CISL ha poi indicato le misure più urgenti per tutelare lavoratori e famiglie, tra le quali non figura il salario minimo per legge. “Sul salario minimo bisogna ragionare, ma noi indichiamo la via della contrattazione. Non serve un salario minimo di stato, sono le relazioni sindacali e la contrattazione che ci devono aiutare ad alzare gli stipendi e i salari di chi è in difficoltà. Dobbiamo utilizzare la leva fiscale – ha continuato Sbarra.
“Al Governo Draghi abbiamo indicato la necessità di prorogare il bonus 200 euro rivolto a 28 milioni di Italiani, dobbiamo dare strutturalità al taglio delle accise sul prezzo del carburante, allargare la platea delle persone che beneficiano degli sconti in bolletta, dobbiamo dare un taglio forte al cuneo fiscale sulla parte del lavoro, dobbiamo valutare la possibilità di azzerare l’IVA sugli acquisti di beni di largo consumo per le famiglie in difficoltà, bisogna detassare i frutti della contrattazione di secondo livello, mettere sotto controllo prezzi e tariffe e creare le condizioni per alzare retribuzioni e pensioni”.
Sbarra ha anche illustrato come finanziare queste misure. “Si alzi la tassazione sugli extraprofitti delle imprese energetiche, delle multinazionali dell’economia digitale e della logistica, si reinvesta interamente l’extra gettito IVA che sta entrando copiosamente per effetto dell’inflazione alta e si valuti anche eventualmente un piccolo scostamento di bilancio”.
Poste: un modello di relazioni sul lavoro
“In Poste Italiane c’è una tradizione di relazioni sindacali e contrattuali responsabili – ha detto Luigi Sbarra in una intervista al TGPoste- “rafforzata anche dall’azione di un management di assoluto valore e di qualità che crede nella valorizzazione dell’enorme capitale umano di Poste Italiane. Una grande infrastruttura che può essere portata come modello, come esempio positivo e virtuoso di un Paese che vuole innovarsi cogliendo la sfida del cambiamento e della trasformazione attraverso relazioni sindacali responsabili e partecipative”.
“Poste Italiane – ha proseguito il Segretario Generale della CISL – è un esempio che si sta inserendo con grande lucidità nel mercato della logistica assicurando tutele, diritti, rispetto del lavoro e della dignità della persona. Ecco perché pensiamo che questo modello di relazioni sindacali con Poste Italiane debba essere replicato, emulato e preso come riferimento”.
Sbarra ha poi commentato il Progetto Polis, presentato dall’Amministratore Delegato di Poste italiane Matteo Del Fante, che prevede nell’ambito del PNRR la realizzazione di un nuovo sportello unico per la fruizione dei servizi pubblici in modalità digitale nei comuni con meno di 15.000 abitanti e per la creazione di spazi di lavoro condivisi: “So che Poste Italiane ha in prospettiva un profilo di grande innovazione guardando anche al mercato del lavoro, con un importante progetto sul coworking. Questo significa impegnarsi si ina nuova organizzazione del lavoro ed anche formare e preparare le persone, migliorare le competenze e le professionalità. La parola magica è formazione”.