Trade war

Tesla (-4,3%), Nvidia (-3,6%), Microsoft (-1,6%), i tecnologici tirano giù Wall Street. USA a rischio recessione?

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Crescono i timori di recessione globale: Wall Street crolla, l’Europa affonda, l’Asia segue. L’aumento dei dazi promossi da Trump spaventa i mercati e mette sotto pressione le banche centrali, tra volatilità e prospettive di tagli ai tassi.

Tutti in attesa della tempesta tariffaria del 2 aprile

Ogni trader ed economista di Wall Street ha cerchiato il “2 aprile” sul proprio calendario. L’opinione generale è che i dazi stiano arrivando, ma la paura è nell’incognita: quanto saranno aggressive le misure. Passare dal libero scambio ad un’economia di stampo protezionistico non è un salto semplice e per certi versi è qualcosa di cui nella storia non si hanno tanti esempi, ma è ciò che sta accadendo.

Il 2 aprile è stato dichiarato dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, “Giorno della liberazione dell’America“. Questo dice molto su quello che si aspetta la Casa Bianca da questa nuova ondata tariffaria e soprattutto dalle sue politiche protezionistiche.
C’è sicuramente spazio per le trattative e i negoziati, ma secondo Trump questo potrà accadere “solo se i Paesi sono disposti a darci qualcosa di grande“.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, inoltre, l’amministrazione Trump starebbe lavorando per definire che tipo di dazi imporre il 2 aprile. Il dibattito alla Casa Bianca è se applicare tariffe personalizzate per i partner commerciali degli Stati Uniti o optare per dazi universali del 20% che colpirebbero tutti i Paesi che hanno scambi commerciali con gli Usa.
Il presidente sarebbe propenso per le tariffe reciproche e avrebbe chiesto ai suoi collaboratori un “numero chiaro” per ogni Paese, ma finora nulla è stato deciso. 

Wall Street traballa tirata già dai titoli tecnologici

I future sugli indici azionari statunitensi sono crollati su Wall Street, con il Nasdaq in calo dell’1,4% e l’S&P 500 dell’1%. Secondo quanto riportato dalla Reuters, l’S&P 500 E-mini è sceso di 49 punti, ovvero dello 0,87%. L’S&P 500 E-mini è sceso di 240 punti, ovvero dell’1,23%, e l’S&P 100 E-mini è sceso di 244 punti, ovvero dello 0,58%.

I titoli tecnologici sono stati in prima linea nel sell-off odierno, con Nvidia in calo del 3,6% nel trading pre-mercato, mentre Microsoft è scesa dell’1,6% e Tesla è scivolata del 4,3%.

L’indice di volatilità CBOE, noto anche come indicatore della paura di Wall Street, ha toccato il massimo delle ultime due settimane a 23,88 punti.

Recessione in arrivo per gli USA?

Altra notizia di rilievo, Goldman Sachs ha aumentato la probabilità di recessione negli Stati Uniti dal 20% al 35% e ha tagliato le sue previsioni di crescita del PIL per il 2025 dal 2,0% all’1,5%.
La banca d’affari si attende inoltre che la Federal Reserve riduca i tassi di interesse tre volte quest’anno, rispetto ai due precedentemente stimati, prevedendo maggiori rischi di recessione dovuti ai dazi statunitensi.

Goldman si aspetta che Trump applichi una tariffa reciproca all’Unione Europea pari a 15 punti percentuali, aumentando l’aliquota tariffaria effettiva totale di 20 punti percentuali, “per un impatto complessivo sul livello del PIL dello 0,7%”, ma in uno scenario più “ribassista”, Goldman vede un “impatto totale dell’1,2% sull’economia, che potrebbe spingere l’area euro in una recessione tecnica nel 2025”, rispetto a uno scenario senza tariffe.

Questo potrebbe indurre, sempre secondo la banca d’affari americana, anche la Banca centrale europea ad effettuare un ulteriore taglio dei tassi a luglio, dopo quelli attesi per aprile e giugno.

Borse europee e asiatiche in negativo

In vista del 2 aprile, si diffonde la paura dei dazi voluti dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e la reazione delle borse europee non si è fatta attendere, con Milano che cede il 2%, peggiore performance nel vecchio continente, Francoforte e Parigi che lasciano per strada l’1.5% e Londra l’1%.

I dazi riguarderanno comunque tutti i Paesi e si registrano infatti cali consistenti anche in Asia, con Tokyo che perde il 4% e Hong Kong l’11%.

Tutti questi cambiamenti politici aggressivi e disordinati che abbiamo visto dall’amministrazione Trump stanno avendo impatti economici negativi“, ha affermato Katrina Ell, direttore della ricerca economica di Moody’s Analytics, citata da Bloomberg, “ed è per questo che stiamo vedendo una crescita piuttosto aggressiva delle probabilità di una recessione negli Usa. Stiamo entrando in un quadro preoccupante“.

Panetta (Banca d’Italia): “La debolezza dell’economia europea frena consumi e investimenti

Le decisioni di politica monetaria dovranno bilanciare due fattori. Da un lato, la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza – dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti – impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali”, ha invece detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nella relazione al bilancio 2024.

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