Digital divide

Territori senza segnale. Telefoni senza linea. Uncem rilancia la mappatura

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Uncem - Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani - rilancia la mappatura delle aree del Paese senza segnale telefonico per lo smartphone.

Uncem – Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – rilancia la mappatura delle aree del Paese senza segnale telefonico per lo smartphone. Dove telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet è impossibile. Con gravi rischi anche per la sicurezza pubblica.

Una grande emergenza del Paese che con la tv che non si vede e le zone montane senza banda ultralarga, è la prima emergenza da colmare. Un problema di tutta l’Italia, non solo delle aree interne e montane:
Compila subito la richiesta di segnalazioni delle aree, delle frazioni e dei Comuni dove non si riesce a telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet con il proprio telefono.

Territori senza segnale. Telefoni senza linea. Scrivilo a Uncem | LA MAPPATURA (google.com)

La telefonia mobile e le zone in digital divide

Dopo la prima mappatura (presentata a ottobre 2019, e disponibile qui: https://uncem.it/telefonia-mobile-senza-segnale-1450-segnalazioni-trasmesse-a-uncem-intervengano-politica-agcom-e-le-aziende-di-telecomunicazioni-necessari-investimenti-privati-e-pubblici-anche-europei-5g-e-band/) stiamo lavorando efficacemente con gli operatori di telefonia e proprietari delle reti, delle torri (TIM, Vodafone, WindTre, InWit) ma anche operatori per internet senza fili (in primis EOLO e BBBell).
A seguito della prima mappatura Uncem di due anni fa, sono stati risolti una serie di problemi segnalati a Uncem da Sindaci e Cittadini. Le imprese hanno pianificato investimenti che si stanno concretizzando. Nella legge di bilancio 2020 sono stati previsti 1,5 milioni per nuovi tralicci, che ancora devono essere spesi. Ma il segnale è comunque positivo. Anche le Regioni hanno programmato investimenti e altri dovranno essere previsti nei POR FESR e grazie al PNRR. Dove non arrivano le imprese private, deve intervenire lo Stato con investimenti pubblici. nessuno però deve voltarsi dall’altra parte. Il digital divide parte dalle reti mobili ed è un problema serio.

Serve un piano nazionale
Una cosa è certa: non possiamo intervenire, come Paese, solo lungo le linee dell’alta velocità AC/AV, dove il segnale manca. Serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l’Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia.

Lo dobbiamo fare con Ministeri, Dipartimento della Digitalizzazione, Ministero delle Autonomie, Regioni, con tutte le Istituzioni nazionali dalla parte degli Enti locali. Con le imprese che aspettando di vedere i dati di questa mappatura. Il Governo e il Parlamento siamo certi saranno con noi in questa analisi e nel dare risposte a Sindaci, Amministrazioni locali, cittadini.

Grazie al contributo di tutti, compilando il form di seguito, possiamo dotarci di elenco aggiornato di quel pezzo di Paese che non riesce a telefonare, mandare messaggi e navigare, nelle zone alpine e appenniniche. Ce lo hanno chiesto le imprese e volentieri lo componiamo, con l’aiuto di tutti. La Politica – le Istituzioni, i Partiti, i Sindacati, ma anche Datoriali e imprese – non siano silenti: lavorino con Uncem investimenti e per vincere una volta per tutte il digital divide. Se il Piano banda ultralarga sta marciando troppo troppo lentamente – ed è gravissimo -, il piano per la telefonia mobile è altrettanto importante.

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