Gli Usa alzano la voce con la Corea del Nord
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – Il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, ha chiarito lo scorso fine settimana che il bombardamento missilistico della base aerea siriana effettuato dagli Usa, in risposta all’attacco chimico nella provincia di Idlib, e’ un messaggio rivolto a qualunque paese operi al di fuori del diritto internazionale. “Se violi gli accordi internazionali, se non ottemperi ai tuoi impegni, se ti trasformi in una minaccia per altri attori internazionali, ad un certo punto devi prenderti le tue responsabilita’”, ha detto Tillerson nel corso di una intervista all’emittente Abc. Il messaggio era rivolto, tra gli altri, anche alla Corea del Nord. E affinche’ non vi fosse alcun dubbio a riguardo, la Casa Bianca ha ordinato l’invio, nelle acque della Penisola coreana, del gruppo da battaglia della portaerei Uss Carl Vinson, originariamente diretto in Australia. La Vinson guida una flottiglia di navi da guerra che include tre cacciatorpediniere e incrociatori lanciamissili. L’ordine di invertire la rotta costituisce l’ultima prova di forza dell’amministrazione Trump nella regione, e coincide con la conclusione della visita negli Usa da parte del presidente cinese Xi Jinping, cui Trump ha espresso con forza la necessita’ di rafforzare le pressioni politiche sul regime di Pyongyang. Washington – ha precisato il segretario di Stato Usa – non intende perseguire un cambio di regime in Corea del Nord, ma costringerlo a rinunciare alle sue ambizioni nucleari. Il regime di Kim Jong Un “ha fatto progressi significativi nei vettori” delle testate nucleari, ha ricordato Tillerson, sottolineando che gli Usa sono preoccupati della loro sicurezza e di quella dei loro alleati regionali. Il portavoce del Comando Usa del Pacifico, Dave Benham, ha commentato l’invio della Vinson e delle sue navi di scorta verso la Penisola coreana: “La Terza flotta opera in posizione avanzata con l’obiettivo di salvaguardare gli interessi Usa nel Pacifico Occidentale. La principale minaccia nella regione continua ad essere rappresentata dalla Corea del Nord, a causa del suo sconsiderato, ed irresponsabile e destabilizzante programma di test balistici e del suo perseguimento di un arsenale atomico”.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
Usa-Russia, alta tensione prima del viaggio a Mosca del segretario Tillerson
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – Il governo degli Stati Uniti ha rivolto dure accuse alla Russia ieri, in vista della visita ufficiale a Mosca del segretario di Stato Usa Rex Tillerson. La tensione tra Russia e Stati Uniti, gia’ altissima dopo il bombardamento Usa di una base aerea Siriana da cui sarebbe partito l’attacco con armi chimiche di Idlib, e’ ai massimi da ieri: intervistato da Abc News in vista della sua partenza per Mosca, Tillerson ha dichiarato che sollecitera’ il governo russo a ritirare il sostegno militare e politico al presidente siriano Bashar al Assad, e chiedera’ a Mosca di rinnovare il suo impegno all’eliminazione delle scorte di armi chimiche siriane, che si pensava fossero state interamente smaltite nel 2013. “Per quale ragione la Russia non sia stata in grado di conseguire quell’obiettivo. E’ chiaro che sono stati incompetenti, o forse sono stati semplicemente manovrati dai siriani”. Intervistato dalla Cnn, l’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha parlato apertamente di “cambio di regime” in Siria: “Il cambio di regime – ha detto – e’ qualcosa che siamo convinti ci sara’, perche’ le parti comprenderanno che Assad non e’ il leader che deve essere al governo in Siria”. La crisi siriana, pero’, non e’ l’unica questione spinosa sull’agenda del segretario Tillerson: stando a fonti della Casa Bianca, il segretario di Stato Usa chiedera’ anche conto a Mosca della sospetta intromissione russa nel processo elettorale statunitense dello scorso anno: un terreno scivoloso per la stessa amministrazione presidenziale Usa, dal momento che da piu’ parti – anche all’interno dello stesso Partito repubblicano – si accusa il presidente Donald Trump di essere stato eletto grazie al sostegno della Russia, o addirittura in collusione col governo russo. Prima di far rotta verso Mosca, Tillerson sara’ in Italia per il summit del G7 di Taormina, dove dovrebbe ricevere il sostegno quasi unanime delle principali economie avanzate all’azione militare intrapresa la scorsa settimana da Washington in Siria. Secondo James Jeffrey, viceconsigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa George W. Bush, la decisione di Trump di bombardare la base aerea del regime siriano avrebbe ottenuto un “sostegno pubblico sorprendente”, e cio’ contribuira’ a disarmare “la retorica russa secondo cui si e’ trattato di una aggressione illegale a uno Stato sovrano”.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
Corbyn, i missili di Trump rischiano di causare un’escalation
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – In un articolo pubblicato sul quotidiano britannico “Mirror”, Jeremy Corbyn, leader del Labour, principale partito di opposizione del Regno Unito, interviene sugli ultimi sviluppi del conflitto siriano. Per il numero uno laborista, l’attacco chimico della scorsa settimana e’ stato “un crimine di guerra”; “richiede un’inchiesta urgente e indipendente guidata dalle Nazioni Unite e i responsabili devono essere chiamati a rispondere”. A suo parere, pero’, “la decisione di Donald Trump di lanciare 59 missili da crociera su una base aerea siriana non servira’ a questo: rischia di causare un’escalation della guerra”. Il politico sottolinea che si tratta della “prima azione Usa diretta contro il governo siriano, che e’ sostenuto dalla Russia” e che “gli Stati Uniti sono ora coinvolti su fronti opposti di questa terribile guerra: contro il regime del presidente Assad e numerosi gruppi armati che lo combattono, e a sostegno di altri”. “Intraprendere un’azione militare unilaterale senza l’autorizzazione dell’Onu o una verifica indipendente della responsabilita’ dell’attacco chimico e’ pericoloso e va contro il diritto internazionale”, prosegue Corbyn, ricordando i precedenti dell’Iraq. “Cio’ che serve e’ riprendere i colloqui di Ginevra e una pressione internazionale ostinata per un assetto negoziato”, incalza il capo del Labour, consapevole che “cio’ significhera’ un impegno Usa-Russia, insieme a tutti i vicini del Medio Oriente”. “La terribile sofferenza del popolo siriano deve finire. Ogni intervento deve essere giudicato sulla base del contributo che offre a questo esito”, conclude Corbyn, esortando il governo di Londra “a mettere il peso della sua influenza sui negoziati di pace e su un accordo politico”.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
Fallon, Putin deve abbandonare Assad e unirsi ai colloqui di pace
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – L’attacco coi gas che ha ucciso quasi cento civili innocenti, bambini compresi, in Siria la scorsa settimana e’ “immorale e illegale”, scrive il segretario alla Difesa del Regno Unito, Michal Fallon, in un articolo pubblicato sul quotidiano britannico “The Times”. Il regime di Bashar al Assad, accusa il ministro, ha dei precedenti e, nonostante la promessa di distruggere le armi chimiche, “e’ stato di nuovo colto sul fatto”. Pertanto, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, “alla sua prima prova da comandante in capo”, ha fatto la scelta “giusta” ricorrendo “a una circoscritta azione militare”: “ha mandato al regime siriano un forte segnale, affinche’ ci pensi due volte prima di usare i gas in futuro”. I governi di Washington e Londra, prosegue Fallon, “sono stati a stretto contatto a tutti i livelli prima e dopo gli attacchi”: la premier, Theresa May, e’ stata informata in anticipo; l’omologo statunitense di Fallon, James Mattis, lo ha chiamato per una valutazione delle responsabilita’. Ora, afferma l’esponente del governo May, bisogna guardare a una soluzione a lungo termine del conflitto, che dipende da tre condizioni. La prima, spiega il politico conservatore, e’ che “Assad deve andarsene”. La seconda e’ “un accordo urgente per un nuovo assetto politico”: Usa e Gran Bretagna sono “in prima linea sul fronte diplomatico”, assicura il segretario alla Difesa, ricordando che Londra ha stanziato un miliardo di sterline per un piano di aiuti al popolo siriano. Fallon passa quindi al terzo punto: “La Russia deve mostrare la determinazione a mettere in ginocchio questo regime (…) E’ tempo che la Russia partecipi alla soluzione e si impegni costruttivamente nei colloqui di pace mediati dalle Nazioni Unite”. Mosca, pero’, conclude Fallon, e’ la principale sostenitrice di Damasco ed e’ quindi, corresponsabile delle morti civili della scorsa settimana: e’ possibile porre fine alle sofferenze del popolo siriano “solo se Mosca coglie il messaggio” degli attacchi aerei statunitensi.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
Venezuela, si riempie l’agenda della protesta contro Maduro
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – Il rumore delle proteste del fine settimana non si e’ ancora attenuato, ma le opposizioni venezuelane hanno gia’ pronto il calendario delle nuove azioni contro il governo di Nicolas Maduro. La liberazione dei prigionieri politici, la riabilitazione del Parlamento e la stesura di un calendario elettorale non reversibile sono alcuni dei motivi che faranno tornare in piazza le opposizioni sin da oggi. Tra martedi’ e mercoledi’ si procedera’ in tutto il paese a una raccolta di firme per chiedere al Difensore del popolo che dia il via libera al processo di destituzione dei giudici del Tribunale supremo di giustizia (Tsj), l’organo che con due discusse sentenze – la revoca dell’immunita’ parlamentare e l’esautorazione dei poteri legislativi dal Parlamento -, ha provocato l’ultima escalation di proteste. Ma il clou delle azioni dei partiti che si oppongono a Maduro, oltre ad iniziative puntuali che si terranno durante la Pasqua, sara’ il 19 aprile, con l’invito “alla piu’ grande mobilitazione in tutto il Venezuela”. E il livello dello scontro, cosi’ come quello della partecipazione alle proteste, e’ in continuo aumento. Sabato scorso, la manifestazione si e’ chiusa dopo diverse ore di serrati scontri con le forze di sicurezza, con denunce incrociate di assalti alle sedi istituzionali, rappresaglie nei confronti degli oppositori, arresti e feriti. Una giornata su cui gia’ pesavano le vicende di uno dei piu’ fermi oppositori a Maduro, il governatore dello Stato di Miranda, Henrique Capriles Radonski. Indagato per presunte frodi amministrative, Capriles comunicava via twitter che le autorita’ avevano disposto nei suoi confronti il veto all’esercizio delle funzioni pubbliche per 15 anni, spingendo verso Caracas nuova indignazione delle diplomazie internazionali. E da fuori confine, la pressione aumenta. Capofila del fronte sempre piu’ corposo di paesi che chiedono a Caracas un cambio di rotta, c’e’ il Messico, che non a caso si guadagna le risposte piu’ severe del ministro degli Esteri Delcy Rodriguez: “Al Messico diciamo che guardi la sua realta’ invece di immischiarsi in modo immorale negli affari interni del Venezuela”. In questo panorama, segnala il quotidiano “El Pais”, si registra anche il black-out imposto ad alcuni canali internet che trasmettevano le manifestazioni contrarie al governo, ultimo capitolo di una rapporto complicato tra l’esecutivo e i media.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
Muore Carme Chacon, la donna che Zapatero volle come ministro della Difesa spagnolo
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – Carme Chacon e’ morta all’eta’ di 46 anni per una patologia cardiaca congenita. L’immagine prescelta da tutti i quotidiani spagnoli per ricordarla non poteva essere un’altra: incinta di sette mesi, Chacon passa in rassegna le truppe avendo ricevuto da pochi giorni – prima donna nella storia spagnola – l’incarico di ministro della Difesa. Una foto divenuta emblema di un paese che sotto la guida di Jose’ Luis Rodriguez Zapatero si impegnava a smontare alcuni dei capisaldi della cultura nazionale, in gran parte adagiata sul predomino del genere maschile. Al momento dello scatto, Chacon aveva 37 anni e a detta sua i medici, visti i capricci del suo cuore a 35 battiti al minuto, tremavano un po’ all’idea di una gravidanza, specie se combinata con lo stress dell’attivita’ politica al piu’ alto livello. “Una donna incinta non e’ una malata” assicurava Chacon rivendicando il suo dovere di visitare “chi e’ capace di mettere la sua vita a rischio per un valore superiore: la liberta’ degli altri”. Avvocata, entra giovanissima nel Partito socialista (Psoe) e guadagna il posto di ministro della Difesa in un giro di nomine che coinvolge anche il capo di Stato maggior, il generale Jose’ Julio Rodriguez, oggi in forza al movimento antisistema di Podemos. Significativi, per capire l’impatto della traiettoria di Chacon sulla politica nazionale, gli onori all’ex ministro che arrivano dal quotidiano conservatore “El Mundo”. “Le cronache parlavano della sua nomina alla Difesa come una gigantesca operazione di immagine di Zapatero. A lei sarebbe piaciuto sapere che, nelle ore delle lodi, le sue immagini sono interpretate oggi come un passo avanti nella lotta per l’uguaglianza e la normalizzazione delle gravidanze nelle donne con responsabilita’ politiche”. L’ultimo messaggio pubblico di Chacon, trovata senza vita nella sua casa di Madrid, e’ apparso su Instagram: una foto del cielo scattata dall’aereo che la riportava da Miami in Spagna, con dedica al figlio Miquel.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
Italia, il Movimento 5 stelle di fronte ai limiti della democrazia diretta
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – Il Movimento 5 stelle (M5s), che aspira a governare l’Italia, sta saggiando i limiti di quella democrazia diretta che e’ il principio fondativo della sua strategia di conquista del potere: lo scrive il popolare quotidiano francese “Le Parisien” in un articolo che analizza le contraddizioni della piattaforma internet “Rousseau” (in riferimento al filosofo francese del XVIII secolo) sulla quale i militanti in questi giorni sono invitati a partecipare all’elaborazione del programma di governo del M5s e in generale all’elaborazione delle proposte di legge ed alla scelta dei candidati a tutte le cariche pubbliche. Si tratta, ricorda il “Parisien”, di una sorta di “torre di controllo” del movimento, immaginata da Gianroberto Casaleggio, il cofondatore (morto l’anno scorso) del M5s con Beppe Grillo, e presentata come uno strumento d’avanguardia in materia appunto di democrazia diretta. Ma la piattaforma “Rousseau”, nota il quotidiano francese, e’ anche molto criticata in particolare dai transfughi del movimento per la sua mancanza di trasparenza e per il pervasivo controllo che vi esercitano i massimi dirigenti del M5s; tanto piu’, aggiunge il “Parisien”, che il tonitruante Grillo ha sempre e comunque l’ultima parola su ogni questione e puo’ bocciare sia una proposta di legge approvata online dai militanti, come e’ stato il caso di quella sulle unioni civili, sia i candidati eletti via internet come e’ successo l’anno scorso a Milano e quest’anno a Genova. Di fronte alle perplessita’ o alle obiezioni, il cosiddetto “garante” del movimento, come Grillo ama farsi chiamare, taglia corto: “Se qualcuno non capisce, vi chiedo di aver fiducia in me” scrive sul suo blog. “L’esperienza del M5s dimostra che la democrazia elettronica non funziona”, commenta al “Parisien” il professore di Scienze politiche Leonardo Morlina dell’Universita’ di Roma: “Il sistema puo’ dar luogo ad ogni sorta di manipolazioni sia tecniche che ideologiche”. Oltre a cio’, il M5s e’ accusato anche di diffondere in rete false informazioni o teorie cospirative attraverso una galassia di siti, tra cui appunto il blog di Grillo, tutti supervisionati dalla Casaleggio Associati. Tuttavia “per ora tutto cio’ non ha avuto conseguenze sull’elettorato del movimento”, nota il professore Gianfranco Pasquino dell’Universita’ di Bologna, “che rimane dominato da un tale rigetto dei partiti tradizionali da permettergli di restare assai in alto nelle intenzioni di voto registrate dai sondaggi d’opinione”.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
L’Ordine di Malta, il tesoro svizzero e gli avversari del Papa
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – Il 29 aprile prossimo in un palazzo di Via dei Condotti a Roma si giochera’ a porte chiuse un nuovo episodio del feuilleton che da oltre quattro mesi tiene con i fiato sospeso il Vaticano ed una parte del mondo cattolico: lo scrive il quotidiano francese “Le Monde” a proposito dell’elezione del nuovo capo del Sovrano Militare Ordine di Malta, fondato nel 1048 a Gerusalemme, che e’ allo stesso tempo uno Stato sovrano riconosciuto dal diritto internazionale, anche se e’ senza territorio, un ordine religioso della Chiesa cattolica ed una potente e prestigiosa organizzazione umanitaria e di beneficenza. In gioco, scrive la vaticanista del “Monde” Ce’cile Chambraud, c’e’ il futuro dell’Ordine; ma al cuore della contesa combattuta a suon di colpi bassi c’e’ il controllo di un tesoro di 120 milioni di franchi svizzeri (circa 112 milioni di euro) conservato nei forzieri di un trust di Ginevra. I protagonisti della saga sono Papa Francesco ed il Gran maestro uscente, il britannico Matthew Festing che, nonostante fosse stato eletto a vita nel 2008, lo scorso 24 gennaio e’ stato costretto dal Pontefice a dare le dimissioni; e dietro di lui si intravede la figura di uno dei piu’ fieri avversari del Papa argentino, il conservatore cardinale statunitense Raymond Burke. Quelle dimissioni senza precedenti avrebbero dovuto metter termine allo spettacolare scontro pubblico; ma ora Fra’ Festing e’ tornato in lizza e vuole farsi rieleggere dai circa 60 membri del collegio chiamato a votarne il successore: se cio’ accadesse, conclude Ce’cile Chambraud sul “Monde”, l’impasse tra la Santa Sede e l’Ordine di Malta sarebbe totale, l’affronto al Papa sarebbe completo e l’unita’ dell’istituzione messa a repentaglio.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
Germania, collegamenti tra associazioni turche e i Lupi grigi
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – Il movimento estremista turco di destra nazionalista, noto come Lupi grigi, e’ presente anche in Germania, dietro la facciata di associazioni culturali che diffondono la loro ideologia radicale tramite manifestazioni folkloristiche dall’aspetto innocuo. Due di queste associazioni, scrive la “Sueddeutsche Zeitung”, sono Turan e.V. e Turkos Mc. Le due associazioni poggiano su una “rigida gerarchia interna”, com’e’ emerso da un’indagine parlamentare promossa dal capogruppo dei Verdi presso il Bundestag, Verdi Katharina Schulze. L’ideologia di queste organizzazioni e dei Lupi grigi sarebbero perfettamente sovrapponibili: entrambe promuovono il militarismo e l’idea di uno Stato incentrato su personalita’ forti. Il club Turan e’ attivo quasi esclusivamente a Monaco di Baviera, come riportato dal ministero dell’Interno. Il gruppo e’ circoscritto, e dal 2016 e’ tenuto sotto controllo dall’Ufficio per a protezione della Costituzione. Lo stesso vale per i Turcos, i cui 46 membri sono attivi a Neu-Ulm, Monaco di Baviera, Dachau e sul lago di Tegernsee. Diversi membri dell’associazione si sono macchiati di violenze fisiche. I gruppi sono in contratto fra di loro e con organizzazioni in Turchia, oltre che con la criminalita’ organizzata (Ok). La Protezione della Costituzione, scrive il quotidiano tedesco, ha ricostruito con esattezza i legami tra Turan e il movimento Acas, e questa rete di contatti sta suscitando forte preoccupazione nelle istituzioni tedesche.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
Germania, il ministro tedesco dell’Economia guarda ancora con scetticismo agli Eurobond
10 apr 11:13 – (Agenzia Nova) – Diverse capitali europee guardano alle prossime elezioni politiche tedesche sperando in una vittoria elettorale di Martin Schulz, candidato alla Cancelleria dell’Spd. Si tende a pensare che la vittoria del politico socialdemocratico ed europeista potrebbe allontanare la Germania dal rigore in materia di riforme e conti pubblici. Eppure, scrive il quotidiano tedesco “Handelsblatt”, per il momento Schulz non ha inviato alcun segnale nel senso di un radicale cambiamento della politica di Berlino nel contesto europeo. Il ministro tedesco dell’Economia, Brigitte Zypries, a sua volta esponente dell’Spd, non fa mistero di ritenere un pericolo l’eventuale comunitarizzazione dei rischi sovrani attraverso l’eventuale emissione di Eurobond; una misura che porterebbe a una vera e propria mutualizzazione del debito sovrano, del resto gia’ intrapresa col quantitative easing della Banca centrale europea (Bce). Piu’ scontate le critiche del ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble (Cdu), che e’ tornato ad opporsi all’emissione di titoli di debito comunitari durante l’incontro con i suoi omologhi a Malta, lo scorso fine settimana. “Non possiamo certamente discuterne seriamente”, ha detto. “Non darebbero nessun valore aggiunto all’Europa”, ha ribadito. Gran parte degli economisti tedeschi espongono una posizione analoga. Una lettera in proposito e’ stata inviata al presidente della Bce Mario Draghi. Secondo la Zypries i bond europei potrebbero portare “il sistema finanziario ad essere piu’ stabile sul lungo periodo”, ma il pericolo sul breve e’ quello della minor pressione riformatrice derivante dalla comunitarizzazione. Occorrerebbe al contrario piu’ disciplina del debito.
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata