Sotto la campagna subtropicale, le città italiane nella morsa del caldo
Siamo nel mezzo di una delle avvezioni calde più forti ed intense degli ultimi decenni. Si cercano dati nel passato, qualcuno (giustamente) ricorda il gran caldo del 1980 e del 1983 (rispettivamente 39°C e 40°C per la città di Roma), ma è un confronto che purtroppo, per noi, non regge.
Qui non si tratta della punta di temperatura di un giorno o due, ma di diversi giorni di caldo estremo, di giorno e di notte, con gravi ripercussioni sulla nostra salute e sull’ambiente.
Ieri a Roma si sono toccati i 42°C, il giorno prima 40°C e quello prima ancora i 39°C. Le isole maggiori, Sicilia e Sardegna, hanno sforato in località interne rispettivamente i 47°C (nell’area tra Mazara del Vallo e Sciacca, Licata) e i 45°C (Guspini, nel Medio Campidano, ma anche Sanluri, Ballao).
I 40°C sono stati sfiorati poi in tantissime località del Lazio, dell’Emilia Romagna (39,6°C a Bologna), del Veneto e del Friuli (mediamente attorno ai 36/37°C), della Campania, dell’Abruzzo, della Puglia, della Basilicata e delle Marche.
Oggi sono 23 le città italiane a cui è stato assegnato il bollino rosso, cioè l’indicatore del ministero della Salute per il massimo rischio per la salute pubblica, che sono: Ancona, Bologna, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo, Bari, Catania, Civitavecchia e Torino.
Praticamente quasi tutti i grandi centri urbani, tranne Bolzano (dopo due giorni di bollino rosso) e Genova in giallo, con Milano e Reggio Calabria che si tengono stretto l’arancione.
Condizionatore d’obbligo, picco di consumi di energia elettrica
Tutto questo, inevitabilmente si traduce in un picco di consumi di energia elettrica, per l’uso intenso di condizionatori d’aria e sistemi di raffrescamento degli ambienti.
Secondo dati Terna, ieri in Italia si è raggiunto il picco di consumi a 58,67 GW alle ore 16,30. Probabilmente sarà il valore più alto per l’estate 2023 (ma è da vedere), ad un passo dal record di 60 GW del luglio 2015.
Bene il fotovoltaico, che ha coperto 8,74 GW, poi l’idroelettrico, con 6,15 GW (nonostante il biennio siccitoso 2021/2022), quindi l’autoconsumo a 6 GW, l’eolico a 1,73 GW (sotto un anticiclone subtropicale così forte i venti sono ridotti al minimo). Chiude il geotermico con 0,6 GW. Le centrali termoelettriche hanno soddisfatto la domanda con circa 28 GW.
Oggi l’operatore stima un picco di consumi a 59,61 GW attorno alle ore 15:00.
Cresce il disagio bioclimatico, il numero verde “emergenza caldo”
Il “disagio bioclimatico”, conseguente alle ondate di calore, si verifica quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione, soprattutto per le persone con difficoltà nella termoregolazione fisiologica o con ridotta possibilità di mettere in atto azioni protettive.
Il ministero della Salute ha attivato il numero verde “1500” (il ministro Schillaci dice “da oggi”, ma sul sito del ministero della salute il comunicato di attivazione è del 21 luglio 2006), raggiungibile 7 giorni su 7, dalle ore 08.00 alle ore 20.00.
Il “1500” garantirà risposte immediate su tutte le tematiche riguardanti gli effetti sulla salute del calore eccessivo, con attenzione soprattutto ai soggetti più a rischio e con consigli personalizzati per le diverse problematiche segnalate dai cittadini. Il numero verde funzionerà anche come sportello informativo per gli operatori socio sanitari fornendo loro tutti gli approfondimenti contenuti nelle nuove linee guida messe a punto dal Ministero della Salute ad inizio estate.
L’onda di calore si smorzerà presto? Ecco la tendenza per i prossimi giorni
Da domani breve tregua, con l’ondata di calore in temporanea ritirata. Le città in bollino rosso scenderanno a 18, grazie ad una passata temporalesca (cavo d’onda) che dovrebbe coinvolgere le regioni settentrionali, spingendo qualche refolo di aria più fresca fin verso le centrali.
Possibile nuova pulsazione subtropicale verso l’Italia tra il 24 ed il 26 luglio prossimi, con conseguente aumento generale delle temperature di nuovo su livelli estremi (circa 8-9°C oltre la media stagionale), ma è solo una tendenza.