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Televisione italiana sempre più multipiattaforma, 20,7 milioni le tv connesse in rete

Annuario della televisione 2024

Il settore televisivo nazionale si conferma stabile e resiliente, in un contesto sempre più definito dalla “multipolarità” e dallo streamcasting – l’ibridazione tra broadcasting tradizionale e streaming digitale. L’Annuario della televisione 2024, realizzato dal Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi) in collaborazione con Auditel, APA, Sensemakers, Comscore, Nielsen, UPA, Confindustria Radio Televisioni ed eMedia, evidenzia come la televisione italiana stia affrontando una trasformazione profonda, mantenendo tuttavia una solida base di spettatori.

Sky intercetta nuovo pubblico

Tra gli editori del panorama televisivo, Sky Italia emerge come leader nella transizione digitale. È infatti il gruppo che nel 2024 ha beneficiato maggiormente dell’AMR incrementale digital, che ha rappresentato l’8,8% degli ascolti complessivi. Un dato significativo, che testimonia la capacità del broadcaster di intercettare nuovi pubblici attraverso le piattaforme digitali.

L’Ascolto Medio (AMR) indica il numero medio dei telespettatori di un programma. È pari al rapporto fra la somma dei telespettatori presenti in ciascun minuto di un dato intervallo di tempo e la durata in minuti dell’intervallo stesso.

Tv italiana resiliente grazie allo streaming

Massimo Scaglioni, Professore ordinario di Storia ed economia dei media e Direttore del Ce.R.T.A. dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha sottolineato come la “resilienza della TV grazie alla crescita del consumo in streaming e alla misurazione della Total Audience” si confermi ancora una volta un tratto distintivo del sistema italiano. I numeri dell’ultimo semestre (settembre 2024 – febbraio 2025) parlano chiaro: il calo fisiologico del consumo lineare (-1,2%) è stato compensato da un incremento del 6% dei consumi digitali.

Il totale della visione televisiva in Italia si attesta su una media stabile di 8,8 milioni di spettatori nelle 24 ore, con un tempo di visione giornaliero che raggiunge le 3 ore e 24 minuti, in crescita di due minuti rispetto al 2023. Si tratta del valore più elevato tra i principali mercati internazionali.

Un mercato sempre più articolato

L’equilibrio tra editori tradizionali e nuovi attori si fa sempre più marcato. Oltre al duopolio Rai-Mediaset, anche Warner Bros. Discovery, La7 e Sky consolidano la propria posizione (“Terzi poli”), mentre le piattaforme di streaming globali rafforzano la loro presenza nel mercato.

Fondamentale è il ruolo dei contenuti originali: 20.000 ore di prodotto first-run vengono prodotte ogni anno tra fiction e intrattenimento, alimentando sia i canali lineari che le piattaforme digitali.

A livello di canali, l’AMR incrementale digital ha inciso maggiormente su Canale 5 (5,7%) e Rai 2 (5,6%), ma è Sky a registrare la performance più rilevante in termini complessivi.

Digital divide in riduzione e consumi più omogenei

Secondo i dati presentati, il 68% del tempo di visione per la popolazione 18+ è dedicato al TV screen, ma questa quota cala al 41% nella fascia 18-24 anni e sale fino al 75% per gli over 45. In media, nel 2024, gli small screen hanno raggiunto le 2 ore e 3 minuti di visione giornaliera (+4% rispetto al 2023), mentre il tempo complessivo di visione sul TV screen – includendo anche il “non riconosciuto” – ha raggiunto le 4 ore e 19 minuti.

La reach giornaliera si distribuisce in modo equilibrato: il 30% guarda contenuti solo su small screen, il 29% esclusivamente su TV screen, mentre il 41% utilizza entrambe le tipologie di device.

Cresce il numero delle smart TV e con esse lo streaming

Un altro dato chiave riguarda le TV connesse (CTV): all’inizio del 2025 se ne contano 20,7 milioni, con una crescita di 2,4 milioni in un anno e una reach mensile di 34 milioni di individui. Questi dispositivi sono centrali nell’aumento dei consumi on demand, con un +41% nel tempo di visione tra il 2023 e il 2024.

Tuttavia, resta una quota rilevante di traffico “Non Riconosciuto”: tra gennaio 2024 e febbraio 2025, esso ha rappresentato tra il 29% e il 32% del Totale Tv Screen, raggiungendo una reach giornaliera del 39% sulle sole CTV. Inoltre, il 48% degli accessi da TV connesse avviene fuori dal perimetro dei canali televisivi riconosciuti.

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