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Telemedicina, il robot-dottore che visita a distanza

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Il robot-dottore ha diversi sensori di forza, umidità e temperatura, tutte informazioni che un medico ottiene quando si visita fisicamente un paziente.

Immaginate di andare dal medico e di trovarvi davanti un robot, nel vero senso della parola. Può sembrare un film di fantascienza, ma gli scienziati si stanno sforzando sempre più per far sì che questo scenario diventi reale nell’arco di pochissimi anni.

Non stiamo parlando di macchine super intelligenti che conoscono alla perfezione l’anatomia umana, ma di robot, come quello presente in un ospedale polacco: ovvero macchine che possono essere controllate a centinaia di chilometri da una controparte umana (un medico in carne ed ossa in questo caso). Con l’aiuto di un robot, un medico può parlare con un paziente, manovrando un braccio robotico, sentire quello che il robot rileva e ottenerne informazioni preziose tramite l’utilizzo degli ultrasuoni.

“La particolarità del robot-dottore e che ha diversi sensori di forza, umidità e temperatura, tutte le informazioni che un medico avrebbe ottenuto visitando fisicamente il paziente “, spiega Angelika Peer, ricercatore di robotica presso l’Università del West Di Inghilterra, Regno Unito.

Ciò avviene attraverso una superficie appositamente progettata montata su un braccio robotico, i dati di rigidità dell’addome del paziente vengono mostrati all’uomo, consentendo al medico di sentire ciò che il robot a distanza sente. Ciò è reso possibile grazie ad uno strumento chiamato dispositivo aptico, che ha una superficie morbida che ricorda la pelle umana che può ricreare il senso del tocco attraverso il tatto. Durante l’esame, il medico siede ad una scrivania di fronte a tre schermi: uno che mostra la mano del medico sul paziente lontano e un secondo per la teleconferenza con il paziente, che rimarrà una parte essenziale dello scambio.

La terza schermata visualizza invece una speciale capacità del medico robot: l’ultrasuonografia, una tecnica diagnostica che serve per esplorare l’interno del corpo mediante ultrasuoni. Questa tecnica medica che trasmette impulsi sonori nel corpo di un paziente è importante per segnalare lesioni o malattie negli organi quali il cuore, il fegato, i reni o la milza e viene spesso utilizzato per esaminare le donne in gravidanza.
“Il sistema consente a un medico di una località remota di fare una prima valutazione di un paziente e di prendere una decisione su cosa si deve fare, se trasferirlo in ospedale o sottoporsi a determinati trattamenti”, ha affermato la ricercatrice Peer, che è anche il coordinatore del progetto ReMeDi, finanziato dall’UE, che sta sviluppando il dr-robot per consentire ai medici professionisti di esaminare i pazienti da remoto, ovvero mentre si trovano da qualsiasi altra parte del mondo.

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