Entra in vigore domani, dopo lunga attesa, il nuovo registro delle opposizioni che allarga ai cellulari la possibilità di opporsi al telemarketing. Una misura attesa da tempo dai consumatori, sempre più bersagliati da chiamate commerciali non richieste a tutte le ore, senza alcun rispetto per la privacy da attività promozionali invasive e indesiderate.
Estensione al mobile
La grande novità del nuovo registro è la sua estensione alle numerazioni mobili, circa 78 milioni di numeri che potenzialmente potranno fare richiesta di inserimento nel registro gestito dalla FUB (Fondazione Ugo Bordoni). Finora l’inserimento nel registro era riservato ai numeri fissi e all’indirizzo postale. Alcuni dubbi però sull’efficacia del provvedimento restano: gli operatori che lavorano dall’estero sono esenti e potranno continuare con le chiamate selvagge perché di fatto non rientrano nella giurisdizione italiana.
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Con la richiesta di inserimento nel nuovo registro, si annullano tutti i consensi dati fino a quel momento all’utilizzo dei dati da parte degli operatori, i quali saranno obbligati a consultare periodicamente il registro e comunque prima dell’avvio di ogni campagna pubblicitaria.
Il nuovo registro servizio pubblico
Il nuovo registro è un servizio pubblico e gratuito per tutti i cittadini che una volta iscritti negli elenchi non potranno più essere contattati dall’operatore di telemarketing, a meno che quest’ultimo non abbia ottenuto specifico consenso all’utilizzo dei dati successivamente alla data di iscrizione oppure nell’ambito di un contratto in essere o cessato da non più di trenta giorni.
Per far conoscere le nuove modalità del registro ai cittadini e agli operatori, il Mise mette a disposizione materiali informativi che saranno successivamente affiancati da una campagna di comunicazione.
L’iscrizione nel registro sarà possibile compilando un apposito modulo elettronico sul sito del RPO www.registrodelleopposizioni.it, oppure telefonando al numero verde 800 957 766 per le utenze fisse e allo 06 42986411 per i cellulari o inviando un apposito modulo digitale tramite mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it.
Restano invece valide le iscrizioni inserite precedentemente al nuovo RPO, con la facoltà per l’utente di annullare i consensi attraverso il rinnovo dell’iscrizione.
Per maggiori informazioni
* www.registrodelleopposizioni.it
Codacons, ‘Purtroppo il nuovo registro a rischio flop’
Tutto risolto quindi? Non proprio. Anche perché vi sono alcune lacune che rischiano di lasciare delle maglie aperte al telemarketing selvaggio. In primo luogo, come fa notare il presidente del Codacons Gianluca Di Ascenzo in una nota, “Il nuovo Registro rischia purtroppo di trasformarsi in un flop perché i call center che hanno sede all’estero, ma che raggiungono con le proprie telefonate i cittadini italiani, non sono tenuti ad applicare la nostra normativa – dice Gianluca Di Ascenzo – c’è poi la questione del sommerso e delle società non iscritte agli elenchi ufficiali degli operatori di telemarketing, che possono eludere le nuove disposizioni vanificando i vantaggi del nuovo Registro”.
“Vigileremo sull’applicazione del Registro pubblico delle opposizioni e sul rispetto delle nuove disposizioni, e forniremo aiuto ed assistenza agli utenti per denunciare qualsiasi abuso o violazione delle regole che scatteranno a partire da domani” aggiunge Di Ascenzo.
Di Ascenzo (Codacons): ‘Regolamentazione colpisce di più chi già è registrato al ROC’
Il tema di fondo è che purtroppo la regolamentazione “va a colpire i call center che sono in regola e che sono giustamente iscritti al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione)”, ha detto a Key4biz Gianluca Di Ascenzo, presidente del Codacons. E questo non è un aspetto banale, visto che secondo una recente analisi condotta dall’associazione consumatori l’85% delle segnalazioni di chiamate indesiderate in un anno arriva da numeri che non sono iscritti al ROC.
Fenomeni spiacevoli riguardano poi numeri usati per diversi clienti, e che un giorno sono utilizzati per reclamizzare un gestore energetico, che il giorno dopo vengono usati per pubblicizzare un’altra energetica e il giorno ancora successivo una associazione di consumatori. Tutte numerazioni non iscritte al ROC.
Numerazioni estere
C’è poi il fenomeno delle numerazioni estere, in particolare extra Ue, che spesso e volentieri in modo aggressivo tempestano i consumatori con l’offerta di corsi finanziari.
E’ pur vero che esiste ormai un grado tecnologico elevato, con app (ad esempio quella di WindTre) e tool online che consentono da un lato di bloccare le chiamate, dall’altro verificare se le numerazioni corrispondono a call center registrati. Però la tecnologia non basta, anche se il nuovo registro delle opposizioni va certamente nella direzione giusta per normare i call center e le aziende che vogliono essere in regola.
Un altro tema connesso al nuovo registro delle opposizioni riguarda il prezzo elevato dei controlli delle numerazioni mobili. “Per le aziende andare a controllare di mese in mese gli elenchi di tutte le numerazioni mobili potrebbe rappresentare un costo troppo elevato – dice Di Ascenzo – Il rischio è che le imprese, soprattutto quelle energetiche, si facciano due conti e considerino non conveniente mettersi in regola”.
Il caso dell’Energia potrebbe quindi vedere diversi gestori che, alle prese con marginalità sempre più ridotte, puntino ad offrire servizi sempre più diversificati per supplire alla crisi del settore.
C’è da dire però che “l’effetto deterrente di sanzioni da parte del Garante Privacy che possono raggiungere il 4% del giro d’affari e la responsabilità oggettiva dell’azienda cliente sono elementi forti a favore del nuovo registro”.
I numeri del telemarketing
A partire da domani 27 luglio i cittadini potranno iscrivere le proprie numerazioni al nuovo Registro, mentre gli operatori di telemarketing saranno tenuti a verificare le liste dei potenziali contatti tramite una serie di servizi disponibili sul sito del registro stesso. Pesantissime le sanzioni in caso di abusi e violazioni – ricorda il Codacons – gli operatori rischiano multe fino a 20 milioni di euro, per le imprese sono previste sanzioni fino al 4 % del fatturato totale annuo.
Quello del telemarketing, tuttavia, “è un business enorme che potrebbe non interrompersi col nuovo Registro” si legge nella nota: in base alle stime del Codacons il comparto genera in Italia un giro d’affari da 4 miliardi di euro annui, con la vendita telefonica di beni e servizi che produce un volume, per l’intera filiera, stimabile in 40 miliardi di euro. 1.400 sono le aziende di call center in “outsourcing” attive nel nostro paese, per un fatturato annuo di 2,8 miliardi di euro. Considerati anche i call center interni alle aziende, il telemarketing registra circa 120.000 occupati in Italia.